X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Bloody daughter

Pubblicato il 17 novembre 2012 da Lorenzo Vincenti

VOTO:

Bloody daughter

Presentato in concorso all’interno della sezione CinemaXXI, Bloody daughter è un intenso documentario che segna l’esordio dietro la macchina da presa della giovane e promettente cineasta Stéphanie Argerich. E’ lei la figlia dannata evocata dal titolo, sua è la voce che ci guida e suo è lo sguardo che entra nell’intimità della propria famiglia per raccontare, attraverso la narrazione di vicende passate e più recenti, le difficoltà di una vita vissuta sin dall’infanzia all’ombra di due ingombranti genitori. Martha Argerich e Stephen Kovacevich, per chi non conoscesse a fondo il mondo della musica classica, sono due geni assoluti, due virtuosi che sin dall’età giovanile hanno raccolto successi ovunque divenendo ben presto delle vere e proprie star. Soprattutto la musicista argentina ha sconvolto il mondo concertistico con reinterpretazioni favolose che hanno incantato le platee di ogni angolo del pianeta e le hanno donato l’aura leggendaria di cui oggi dispone. Molto spesso però, dietro la carriera di un mito si cela un percorso umano denso di sconnessioni e deviazioni, di smottamenti e cedimenti, sintomo di una “normalità” che ricusa lo star system per esplodere nell’intimità della vita domestica. Ed è questo ciò che ha voluto portare in scena Stéphanie con il suo commovente ritratto di famiglia. Dietro la descrizione di due personalità così potenti si cela in realtà la volontà di rivelare l’umanità che in esse risiede. Come se, per una volta, non fossero gli artisti a dover andare in scena ma i genitori, con la loro anima fragile e irrequieta, con le loro debolezze e virtù. Attraverso un intenso viaggio in cui si mescolano immagini e ricordi, sensazioni ormai sopite e testimonianze odierne, la giovane autrice rende un omaggio sincero alla propria famiglia non solo celebrandone la bellezza ma rievocandone, senza rancore o pietismo, anche i lati oscuri di un lontano passato. Solo adesso che gli occhi si sono fatti maturi, che hanno acquisito la consapevolezza del proprio ruolo, è possibile per la figlia maledetta (è il soprannome che le ha dato il padre essendo l’unica figlia femmina nata dalle sue relazioni) andare a ritroso e rielaborare le immagini dell’allora fanciulla. Si scopre così come soffrisse ogni volta di fronte alla partenza della madre o come non tollerasse affatto l’eccessiva riconoscenza che lei nutriva nei confronti dei fans, come fosse abituata a vivere in una famiglia allargata o come si sentisse costretta a crescere rapidamente per sopperire alla mancanza di una famiglia “classica”. Direttamente con la sua voce da donna la Margerich autrice rilegge tutte quelle sue debolezze da bimba indifesa e le trasforma oggi in una forza. Esse diventano il vanto di una vita che lei dona senza filtri allo spettatore in un crescendo emozionale in cui le note della sua “dea” (la mamma prodigio) e quelle del suo babbo sornione contrappuntano la vastità di belle immagini che compongono il documentario. Da quelle di repertorio tratte da vecchi concerti e apparizioni televisive a quelle intime degli home-movies familiari. Passando ovviamente per le riprese originali della Argerich che arricchiscono il film del suo fondamentale e partecipato punto di vista. Ciò che rimane alla fine è la sensazione di aver assistito ad un documentario ricco e ben calibrato. Un’opera d’arte efficace che non rivela cedimenti e stupisce per armonia e compattezza.


CAST & CREDITS

(Bloody daughter) Regia: Stéphanie Argerich;sceneggiatura: Stéphanie Argerich; fotografia: Stéphanie Argerich & Luc Peter; montaggio: Vincent Pluss; suono: Marc von Sturler; interpreti: Martha Argerich & Stephen Kovacevich; produzione: Idéale Audience, Intermezzo Films, Arte France, RTS, SRF; origine: Francia; durata: 100’.


Enregistrer au format PDF