Brooklyn
Tutti gli ingredienti per la realizzazione di un melodramma di stampo classico sono presenti: una solida sceneggiatura basata su un romanzo di livello, un’accurata ricostruzione d’ambiente anni Cinquanta, un’attrice protagonista brava ed azzeccata, una messa in scena efficace e valorizzata da una fotografia raffinata. In Brooklyn, quindi, lo spettatore alla ricerca di un’intensa storia di vita e d’amore, ineluttabilmente costellata di scelte sofferte e laceranti, trova un prodotto di valore che emoziona senza indulgere in stucchevoli patetismi. Il regista irlandese John Crowley (tra i suoi lavori Intermission del 2003 e Boy A del 2007) dirige con sensibile delicatezza un ottimo adattamento di Nick Hornby di un romanzo di Colm Toibin, uno degli scrittori contemporanei più noti in Irlanda; a rafforzare l’efficacia della pellicola contribuisce, poi, in misura rilevante il talento della protagonista femminile, Saoirse Ronan, la cui solare spontaneità conquista il pubblico, riservandole tra l’altro una meritata Nomination agli Oscar.
All’inizio degli anni Cinquanta, la giovane Eilis vive in un piccolo paese dell’Irlanda insieme alla madre ed alla sorella Rose; alla ricerca di un futuro migliore, prende la sofferta decisione di emigrare negli Stati Uniti dove l’aspetta un lavoro sicuro. Il percorso di adattamento alla nuova vita non è affatto semplice e, all’inizio, la nostalgia di casa e degli affetti morde con feroce intensità; Eilis, tuttavia, si dimostra caratterialmente molto forte e si immerge totalmente nel lavoro ed anche nello studio. L’incontro col dolce e simpatico Tony, ragazzo di origini italiane, le consentirà di scoprire l’amore e le darà la spinta decisiva verso l’integrazione nella nuova realtà. La morte dell’adorata sorella la costringerà però a rientrare in patria, dove si troverà di fronte ad una complicata scelta di vita …
Alla base di un film riuscito c’è sempre una buona sceneggiatura e Brooklyn conferma appieno la regola. Lo sforzo di adattamento compiuto da Nick Hornby sul testo di Toibin si rivela in effetti particolarmente efficace, alleggerendo i toni della narrazione e conferendo ritmo e brillantezza ai dialoghi, anche attraverso l’inserimento di vari tocchi umoristici. Con uno script di livello, anche il lavoro del regista risulta facilitato; John Crowley, quindi, si limita a mettere in scena con brio e delicatezza le vicende di Eilis e ne accompagna il percorso esistenziale e sentimentale quasi con discrezione, sempre pronto a sottolineare l’espressività della protagonista nei momenti di maggiore intensità emotiva. Saoirse Ronan si rivela peraltro perfetta nel tratteggiare le sfumature del suo personaggio e nel caratterizzare con sensibilità le sofferte fasi della crescita umana di una ragazza inesperta e sradicata dalle sue origini. Di notevole livello, inoltre, il contributo del direttore della fotografia, Yves Belanger, che, attraverso l’utilizzo di differenti tonalità cromatiche, conferisce le giuste atmosfere alle tre fasi della pellicola, quasi offrendo una raffigurazione filtrata attraverso gli occhi della protagonista: all’inizio nella grigia Irlanda nativa, poi nella sfavillante New York ricca di colori ed infine di nuovo in patria, ma con una consapevolezza diversa e con più intense suggestioni visive.
Nel suo complesso, Brooklyn si rivela pellicola di buon livello, un melodramma di stampo classico che, senza connotazioni particolarmente tragiche o sdolcinate, riesce a rappresentare con efficacia il profondo conflitto interiore di una donna divisa tra le sue legittime attese di vita e l’esigenza di rispetto delle sue origini. Una buona scelta, quindi, per gli amanti del cinema “vecchia maniera”, che potrebbe peraltro scontare al botteghino questa sua classicità, considerati i prevalenti gusti di un pubblico sempre più attratto da ritmo e spettacolarità.
(Brooklyn) Regia: John Crowley; sceneggiatura: Nick Hornby; fotografia: Yves Belanger; montaggio: Jake Roberts; musica: Michael Brook; scenografia: Irene O’Brien, Robert Parle; interpreti: Saoirse Ronan, Domhnall Gleeson, Emory Cohen; produzione: Wildgaze Films, Parallel Film Productions, Irish Film Board, Item 7; distribuzione: 20th Century Fox; origine: Irlanda, Gran Bretagna, Canada; durata: 111’.