Cannes 2010 - Los labios - Un certain regard
Povertà e umanità, miseria e fratellanza, squallore e amicizia sono i binomi su cui si fonda Las Labios di Santiago Loza e Ivan Fund. Il viaggio di tre assistenti sociali in uno sperduto e isolato barrio argentino si trasforma infatti in un cammino attraverso un’umanità povera di beni ma ricca di valori. Un contrasto violento fra le misere condizioni di vita e il ricco panorama umano che Noe, Luchi e Coca affrontano con puro spirito d’integrazione.
Una costruzione fatiscente, un ospedale una volta. Le camere distrutte, i tetti crollati, l’acqua, fattasi strada ovunque, che riempie ciò che una volta era una sala operatoria. Macchinari vecchi, arrugginiti, lettini, sedie, tavoli, materassi. E’ questo il triste ricovero che Noe, Luchi e Coca, tre assistenti sociali, hanno a disposizione per passare le notti in un isolato barrio perso nelle campagne argentine. Un luogo squallido e in rovina in un villaggio altrettanto malridotto. Il povero alloggio destinato alle tre donne non si differenzia affatto dalle case degli abitanti autoctoni. Abitazioni misere per famiglie spesso assi numerose, costrette a combattere con la fame e la povertà. Una comunità unita, fiera, che le tre assistente impareranno ad amare e conoscere nella loro permanenza. Un incontro di uomini e speranze, di paure e problemi, di orgoglio e dignità. La dignità che spinge a cercare di sopravvivere con estremo decoro in una realtà degradata. Fra i frugali pasti e le serate in una piccola balera, le camere piene di bambini e le cucine vuote Noe, Luchi e Coca si confrontano, si incontrano, scoprendo un’umanità viva in un paesaggio morto. Gli occhi delle madri pini di orgoglio e speranza, le preoccupazioni per i figli animano le discussioni riportando ad un realtà che non vede il proprio futuro.
Siamo abituati, assuefatti, alle pellicole che mostrano, in modo didascalico e moraleggiante, la povertà e le miserie del mondo. Siamo abituati, assuefatti, ad un cinema di (neo)realismi che racconta, pedina, le realtà di villaggi, barrio, favelas. Un cinema che cerca gli occhi disperati della povertà per commuovere (o peggio, redimere) una società ricca e opulenta. Non sarà moralmente giusto, non sarà certamente edificante, ma a tutto questo siamo abituati ed assuefatti. Bombardati da una realtà che spesso supera la finzione scenica di queste pellicole i nostri sguardi restano indifferenti alle tristi vite di Los Labios.
(Los Labios) Regia, sceneggiatura: Santiago Loza, Ivan Fund; fotografia: Maria Laura Collasso; montaggio: Lorena Mariconi; scenografia: Adrian Suarez; interpreti: Eva Bianco (Noe), Victoria Raposo (Luchi), Andrea Sanchez (Coca); origine: Argentina; durata: 104’;