Capitan Harlock 3D
I pirati attraversano i mari come vogliono senza avere nessuno che li comandi. I concetti di nazionalità, età o confini per loro non esistono perché sono attratti solo dalla libertà. Il teschio e le ossa, simbolo stampato sulla loro bandiera, non serve a spaventare le persone, ma a sottolineare la determinazione che li caratterizza: battersi fino a che di loro non restano che le ossa. E non importa se siano pirati del mare o dello spazio….
Ecco è arrivato sul grande schermo il leggendario pirata dello spazio. Capitan Harlock 3D, basato sull’opera originale “Capitan Harlock pirata dello spazio” di Leiji Matsumoto, è un film avventuroso, dal ritmo serrato che non passerà inosservato. Matsumoto è noto per storie come “Galaxy Express 999”, nelle quali si narrano le avventure del celebre pirata dello spazio che si ribella contro le forze governative e insieme al suo equipaggio, cavalca gli oceani spaziali a bordo dell’invincibile astronave Arcadia, battendosi per difendere l’umanità. Nel 1978 questa storia, precedentemente fumetto, era diventata una serie di cartoni per la televisione che aveva ottenuto un ottimo successo internazionale, tant’è che in Francia l’attuale generazione dei trentenni e quarantenni viene chiamata “generale Albator”, nome che fu dato ad Harlock nell’edizione francese. Questo film non riporta semplicemente sullo schermo il nostro protagonista, si tratta di una rivisitazione più che di un remake, visto il collegamento (e rapporto) che il personaggio ha con la società attuale. Come già Batman (1989) è rinato nei panni di The Dark Knight (2008) e Superman (1978) in quelli di Man of Steel (2013) anche in questo caso vediamo una riproposizione, a partire dal materiale originario, molto più innovativa e spettacolare che in passato pur rimanendo fedele allo spirito del lavoro di Matsumoto. Qui Harlock è un antieroe ribelle visto attraverso lo sguardo di Logan, una spia che si infiltra nell’Arcadia fingendosi membro dell’equipaggio. Il pirata dall’occhio bendato è un leader ammirato dai suoi uomini perché non li abbandonerebbe mai ed è un comandante abile in battaglia. E’ l’unico rimasto ad opporsi alla corrotta Coalizione di Gaia, cerca di impedirne la sua estensione a tutto il mondo intergalattico e vuole vendicarsi contro coloro che hanno fatto del male a lui e all’intero genere umano.
Questa rivisitazione approfondisce l’affascinante e oscura natura del personaggio e più che mai incarna l’anima e lo spirito dei pirati. Il loro messaggio è vivere liberi sotto la propria bandiera, quando dicono una cosa non tornano indietro, non hanno rimpianti e non scaricano la responsabilità su nessun altro. Tutti nella vita ad un certo punto ci prepariamo a partire per un viaggio, il destino è già segnato sia che si decida di “partire” oppure no. La stesso accade a un pirata che lascia un porto. La vita cambia nel momento in cui si decide, a prescindere dalla partenza, ma quando si decide di salpare per un viaggio impossibile, di quelli che si fanno una sola volta nella vita, nessuno può ostacolare quel cammino ovunque conduca. Questo è quello che fa Harlock e chiama a raccolta i suoi amici dicendogli “voi che condividete il mio obiettivo venite con me”. Spetta agli altri poi prendere la decisione. Il ruolo di Harlock è solo di dare un incoraggiamento, non da ordini, ogni individuo sceglie liberamente se seguirlo oppure no, perché è questo il valore dell’amicizia. Altro tema presente è il “non essere soli”: attraverso il protagonista vediamo l’importanza dell’amicizia che sostiene lungo il cammino ed ecco il perché ogni membro dell’equipaggio da il meglio di sé. Senza farsi domande, senza chiedersi se le loro vite saranno brevi o lunghe, perché l’unica cosa che conta è che ogni generazione possa imparare da quella precedente e insegnare a quella successiva e l’unico modo per farlo è lasciare segni tangibili. L’Arcadia, la grande astronave, protagonista tanto quanto i personaggi, è il luogo di incontro di queste anime, un microcosmo a sé stante, è l’utopia stessa che loro si sforzano di raggiungere.
A prescindere dall’epoca in realtà Harlock non è altro che “la sfida”, è il punto di riferimento attorno al quale la gente si riunisce per mettere in discussione la società in cui vive. Questo è il messaggio per noi. L’Harlock di trent’anni fa era un leader infallibile che raramente prestava aiuto. Era, per i quarantenni di oggi che sono cresciuti vedendo il cartone, l’eroe, ma per i giovani di adesso non sarebbe stato possibile identificarsi con un personaggio simile, proprio a causa della società contemporanea. Ecco perché il nuovo Harlock talvolta è anche angosciato, ha dubbi perché i suoi ideali vengono travisati, ma proprio per questi motivi non bisogna fermarsi e combattere per essi. Il risultato è che il suo lato oscuro è molto più evidente rispetto al suo predecessore e dunque inevitabilmente acquista più fascino.
Per realizzare il film è stato usato il programma Arnold Render, attualmente impiegato nelle produzioni hollywoodiane per ottenere il massimo dell’espressività. Il lavoro del rendering serve a visualizzare informazioni digitali come i riflessi calcolati e i movimenti dei personaggi. Oltre a questo è stato usato il Facial Capture: un sistema che analizza digitalmente le espressioni del volto degli attori per catturarne le emozioni (tecnologia usata in Lo Hobbit, 2012) e cogliendo le espressioni degli attori oltre ai movimenti le interpretazioni si visualizzano direttamente in computer grafica, ottenendo straordinarie sfumature espressive.
Guidata dal creatore stesso del fumetto, Leiji Matsumoto e dal regista Shinji Aramaki, la troupe comprende alcuni tra i più apprezzati professionisti dell’industria cinematografica giapponese. La sceneggiatura è stata scritta da Harutoshi Fukui, i cui romanzi spesso sono stati adattati per il grande schermo, l’ideatore delle parti meccaniche è Atsushi Takeuchi della Production IG, noto per la sua collaborazione in Star Wars: The Clone Wars, mentre il creatore e disegnatore dei personaggi è Yutaka Minowa, celebre per Ninja Scroll.
Che dire…buona avventura “arcadiana” a tutti.
(Capitan Harlock 3D) Regia: Shinji Aramaki; sceneggiatura: Harutoshi Fukui, kiyoto Takeuchi; fotografia: Kengo Takeuchi; montaggio: Shinji Aramaki, Ryuji Miyamura; musica: Tetsuya Takahashi; interpreti: Shun Oguri, Haruma Miura, Yu Aoi, Arata Furuta ; produzione: Capitan Harlock Production Committee; distribuzione: Key Films, Lucky Red; origine: Giappone; durata: 112’.