X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Cardio fitness

Pubblicato il 1 giugno 2007 da Nicola Cordone


Cardio fitness

Per uscire da un’impasse creativa che dura ormai da molto tempo, il cinema italiano affida alla nuova generazione di attori il compito di risollevare i bilanci in rosso di un’industria – se così la si può chiamare – sempre più stantia o arrancante nei suoi tentativi di rinnovamento. Nel caso di Cardio fitness le nuove leve sono rappresentate dall’ex aspirante velina di Ricordati di me, Nicoletta Romanoff, e dall’ormai svezzato Daniele De Angelis, già protagonista di commedie giovanilistiche come Ma che ci faccio qui! o Last minute Marocco. Alla simpatia, la furbizia e, in un certo senso, l’espressività di questi volti, si affianca sempre la figura di un attore maturo, di fama consolidata, che ricopre una duplice funzione ‘paterna’: da un lato è quasi sempre il genitore di uno dei protagonisti, dall’altro è una sorta di guida artistica per l’acerbo esordiente; la formula si ripete sempre uguale a se stessa, come un rituale rassicurante.
Dietro la maschera del genere, si nascondono nelle commedie italiane contemporanee contenuti di pessimistica drammaticità: ancora una volta, come nei film sopraccitati – cui si possono aggiungere, ad esempio, i due capitoli di Notte prima degli esami e di Manuale d’amore – gli autori puntano il loro sguardo, con rassegnata obiettività, sul disfacimento del nucleo familiare e sulla conseguente perdita di punti di riferimento da parte di giovani che appaiono smarriti e disorientati; anche Cardio fitness, dunque, induce a riflettere sulla condizione sociale e antropologica degli individui del nuovo millennio. Il quindicenne Stefano è un adolescente fragile e già rancoroso, che vive insieme ad un padre-Peter Pan costantemente alle prese con spinelli e motori. La madre li ha abbandonati quando il figlio era ancora in fasce ed oggi Stefano, probabilmente allergico allo studio, sogna di sfondare nel baseball trovando energia e conforto nell’allenatore della squadra che, all’occorrenza, gli riserva un po’ di consigli paterni. In palestra conosce Stefania, una ventisettenne lasciva ed inquieta, e se ne innamora perdutamente: l’enorme divario anagrafico che separa i due giovani farà da ostacolo al naturale (?) evolversi del loro amore; emergeranno pregiudizi, incomprensioni, egoismo, ipocrisie e invidie, tenute a bada soltanto dalla forza di un’emozione che appare vitale per l’esistenza stessa dei protagonisti.
Al di là di qualche battuta e delle rare situazioni comiche – l’arduo compito di suscitare il riso è affidato al personaggio del cugino di Stefano in piena tempesta ormonale e al ‘trio delle meraviglie’ costituito da Stefania e dalle sue amiche semideficienti – il film si interroga, con insistenza quasi didascalica, sui concetti di normalità e liceità nell’attuale contesto storico post-consumista: ha senso, oggi, esprimere un giudizio di merito su una storia d’amore ‘anomala’ tra due diverse generazioni di giovani, quando i valori dell’amicizia, della solidarietà, dell’altruismo, dei ruoli e delle responsabilità di genitori e figli, sono quasi del tutto scomparsi?
Pur riconoscendo un’ intrinseca qualità sociologica a prodotti come Cardio fitness, non possiamo non denunciarne la mancanza di idee realmente originali e, soprattutto, l’anonimato della regia e della messa in scena complessiva. Sembra, anzi, che il vuoto siderale dell’epoca contemporanea sia diventato una specie di arma e di scudo per registi, produttori e distributori, che ritengono sufficiente tratteggiare una descrizione, anche sommaria, dell’attuale contesto culturale per mettere in piedi storie di banale, impalpabile e talvolta leggerissima fattura.


CAST & CREDITS

(Cardio fitness) Regia: FabioTagliavia; sceneggiatura: Marco Ponti, Lucia Moisio, Barbara Frandino; fotografia: Stefano Ricciotti; montaggio: Valentina Girodo; scenografia: Roberto De Angelis; interpreti: Federico Costantini (Stefano), Nicoletta Romanoff (Stefania), Sarah Felberbaum (Ilaria), Giulia Bevilacqua (Cecilia); produzione: Andrea Costantini, Carlo Degli Esposti, Giorgio Magliulo; distribuzione: 01 Distribution; durata: 82’


Enregistrer au format PDF