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Cena con delitto (Knives Out)

Pubblicato il 3 dicembre 2019 da Anton Giulio Onofri

VOTO:

Cena con delitto (Knives Out)

A conferma di una versatilità inusuale per gli Stati Uniti d’America, dove oggi ti affibbiano un’etichetta dalla quale pretendono che tu non ti muova più per non disorientare un pubblico sempre più omologato e ormai incapace di distinguere tra cinema e narrazione seriale, dopo il magnifico Capitolo 8 della Saga di Star Wars Rian Johnson si è voluto divertire ad orchestrare un Kammerspiel tinto di giallo direttamente e da lui stesso dichiaratamente ispirato ai libri di Agatha Christie e a quella serie di film fortunati, da Un rebus per l’assassino a Gosford Park, che della Signora del Giallo hanno ripreso soggetti o atmosfere, e sono ancora in grado di reggere il passaggio televisivo con ascolti più che dignitosi. A questo deve aver pensato la distribuzione italiana del film, presentato a chiusura del Festival di Torino e di imminente uscita nelle sale, scegliendo di intitolarlo Cena con delitto, simile, anche troppo, al classico diretto da Robert Moore nel 1976 Invito a cena con delitto. Il titolo originale è invece Knives Out (’Fuori i coltelli’), espressione anglofona che suona come un’idioma per significare qualcos’altro: in questo caso, il primo a venire in mente è il nostrano ’Fratelli coltelli’, a indicare l’ipocrisia delle famiglie con tanti figli e altrettanti nipoti disposti a farsi fuori l’un l’altro in caso di eredità e relativo testamento dopo la dipartita di un facoltoso genitore. Johnson schiaccia fin dalle battute iniziali il pedale della comedy, e concerta assoli, duetti e scene d’insieme del suo cast pluristellato (dall’anziano Christopher Plummer alla star ’cult’ Toni Collette, insieme a Jamie Lee Curtis, Don Johnson, Michael Shannon, Chris Evans, e un’inedito Daniel Craig, ormai ex 007 trapiantato in un più corpacciuto detective privato con profondo accento del Sud) come uno scherzo musicale per complesso da camera agile, leggero, scorrevole, sapidamente condito di improvvise sterzate e colpi d’ala per intricare il mistero della vicenda e per concedersi di uscire dalla claustrofobia dell’antica magione in stile gotico dove tutta la famiglia si riunisce per il compleanno dell’anziano giallista che di lì a poco perirà suicida, ma forse no...

Il sapore indubbiamente rétro della fotografia, degli ambienti, e di una scrittura (di Cena con delitto Johnson firma anche il soggetto originale e la sceneggiatura) che ben calibra le invidie e i rancori sopiti del parentado portandoli ad ebollizione rapida e frequente, non manca di trascurare tematiche di stretta attualità sociale e politica solitamente estranee a questo tipo di story, come ad esempio la questione degli immigrati sudamericani in un Paese sempre più involgarito dall’avidità del Capitalismo e da un ormai esacerbato benessere, vissuto con la presunzione di potersi permettere qualunque sfizio, anche a costo di mandare a puttane la vita propria e quella degli affetti più cari. Non mancano momenti di lentezza, quando l’intrigo sembra incartarsi in spiegazioni logorroiche e non sempre chiarissime, ma il colpo di scena è efficace, la soluzione del giallo sufficientemente a sorpresa, e per gli estimatori del genere completa sarà la riuscita finale di un film che punta in alto, e tutto sommato centra il bersaglio con tutta la nutrita batteria di arrotatissimi coltelli a disposizione.


CAST & CREDITS

(Knives out); Regia: Rian Johnson; sceneggiatura: Rian Johnson; fotografia: Steve Yedlin; montaggio: Bob Ducsay; musica: Nathan Johnson; interpreti: Daniel Craig, Chris Evans, Ana De Armas, Jamie Lee Curtis, Michael Shannon, Don Johnson, Toni Collette; produzione: Media Rights Capital, T-Street; distribuzione: 01 Distribution; origine: USA, 2019; durata: 130’


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