CINEMA AL MAXXI (Conferenza stampa)

Roma, MAXXI B.A.S.E., 4 febbario 2015. Dal 7 febbraio al 28 marzo torna Cinema al MAXXI: anteprime, classici, film per famiglie, un corso di critica cinematografica e due novità con la sezione Silent Movie e la grande animazione giapponese. Fra gli appuntamenti più attesi i nuovi film di Michael Mann e Paul Thomas Anderson, le esibizioni dal vivo di Teho Teardo e “Parco della Musica Contemporanea Ensemble”, i capolavori di Ingmar Bergman e Marco Ferreri, le fiabe da tutto il mondo e l’anteprima di Into the Woods con Alice nella città, le opere del due volte premio Oscar Hayao Miyazaki a cura del Cinema America Occupato.
Sono queste le novità presentate in conferenza stampa da Mario Sesti, curatore della manifestazione, coadiuvato nella presentazione da Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI e nel ruolo di guest star, Teho Teardo, musicista e compositore qui in veste di protagonista dell’evento di apertura di Cinema al MAXXI, Teho Teardo – La retour à la raison - Musique pour trois films de Man Ray.
Un programma che, come ha detto Sesti, “si presenta con innovazioni ed ambizioni in più rispetto alla scorsa edizione, grazie anche al successo riscontrato. Cinema al MAXXI infatti è diventato, anche grazie alla collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma, uno spazio molto interessante per la città di Roma; basti pensare che qui, solo negli ultimi mesi, sono passati personaggi come Wim Wenders, Bernardo Bertolucci, Robert De Niro, Piero Tosi e si può affermare senza problemi che questa saletta, in poco tempo, è diventata l’emblema della passione per il cinema di questa città. A proposito di programma, una delle novità che più mi rende orgoglioso è l’apertura con la performance musicale su cinema muto di Teho Teardo, soggetto unico nell’ambito della musica e del cinema, per le sue collaborazioni con Paolo Sorrentino, ma anche per quelle con i maggiori musicisti europei e unico musicista elettronico, capace di realizzare colonne sonore di tale forza per il cinema. C’è poi la classica articolazione del nostro programma, con il mercoledì delle anteprime che anticipano l’uscita in sala dei film, mentre il sabato è riservato ai classici con un’operazione del tutto non convenzionale. Dato che il nostro è un cantiere della creatività del contemporaneo, mettiamo infatti insieme due grandissimi autori di cinema come Bergman e Ferreri, il primo che possiamo considerare come colui che ha creato la grande soggettività, il grande romanzo, mentre il secondo è colui che lo ha distrutto. Un accostamento non convenzionale tra chi costruisce e chi distrugge. Infine c’è la domenica che, come sempre, è dedicata alle famiglie e ai bambini con la tradizionale programmazione di Alice nella città, e per finire l’integrazione al programma curata da una realtà cinefila molto interessante come quella del Piccolo America, che rispecchia in pieno la nostra volontà di apertura. È bello infatti che idee che, come questa, nascono altrove, vengano valorizzare e che qui trovino uno spazio di curiosità, attenzione e anche il riconoscimento che una struttura come il MAXXI in quanto tale conferisce. Il Piccolo America in tal senso è una delle esperienze più innovative degli ultimi anni a Roma, città in cui il bisogno e il desiderio di offerte non ordinarie è molto più alto di quanto si pensi e lo testimonia il fatto che lo spettacolo di Teho Teardo è già sold out”.
Chiamato in causa, il musicista friulano, che in passato ha collaborato artisticamente con Sesti per il documentario La voce di Berlinguer, ha parlato del suo rapporto con Man Ray: “pochi mesi fa, durante la retrospettiva che gli hanno dedicato a Villa Manin, mi è stata commissionata la scrittura di una musica per i film di Man Ray che venivano messi in programmazione e che andavano in loop. Ma il suo lavoro non prevede una idea di colonna sonora e avevo continui incubi in cui Ray mi veniva in sogno e mi ammazzava. Mi sembrava tutto così troppo statico e a maggior ragione per uno come me che nasce musicista punk-rock. A me piace la performance live e la mia musica ha una fisicità molto forte, le stesse musiche dei film che faccio spesso vengono suonate live, per cui ho cercato di trovare un altro tipo di apporto, più che un commento musicale. Una specie di luogo dove incontrarsi artisticamente. E questo luogo non doveva guardare al passato, non doveva essere nostalgico, perché Ray non lo era. Perciò questo è un luogo del futuro, con una spinta in avanti. Nella mia perfomance avrò con me due musicisti e alla fine entreranno quaranta chitarristi. Quaranta perché, sempre in sogno, Ray mi ha per tre volte indicato il numero quaranta”.
Conclude Giovanna Melandri, “per noi è molto importante consolidare questa esperienza del MAXXI Cineclub che, come è stato detto, ha avuto risultati molto positivi e rientra appieno nella natura di incontro e di ricerca tra ambiti diversi. Questo, ci tengo a sottolinearlo, è l’aspetto più importante che accade al MAXXI e vale per tutta l’offerta museale, come è successo ad esempio con la recente collaborazione con alcuni videoartisti coreani. Quello che ci preme è far sì che il pubblico e anche gli autori stessi si sentano sempre più di casa al MAXXI”.
Per consultare il programma completo:
http://www.fondazionemaxxi.it/
http://www.romacinemafest.it/ecm/we...
