Come ti rovino le vacanze
Era il 1983 quando Chevy Chase entrava prepotentemente nell’olimpo dei comici americani grazie al successo di National Lampoon’s Vacation, uno dei film che segnarono maggiormente l’ironia demenziale a stelle e strisce di quel decennio. Si rideva, molto, con situazioni surreali, battute irriverenti, un umorismo spesso scorretto e un protagonista straordinariamente abile nel muoversi in quel turbine di comicità senza freni.
A distanza di trentadue anni, dopo quattro sequel e uno spin-off che non hanno mai raggiunto i livelli del prototipo e che anzi si sono succeduti andando di pari passo con un’involuzione della sua verve, National Lampoon’s riprende vita sul grande schermo. Come ti rovino le vacanze (titolo italiano che traduce malamente il semplice Vacation originale, volendo richiamare alla mente del pubblico il successo Come ti spaccio la famiglia di un paio d’anni fa) si presenta come un prodotto in bilico tra remake, reboot e sequel. Perché se da una parte ricalca precisamente lo schema narrativo del film dell’83, con la famiglia Griswold in viaggio verso il parco di divertimenti Walley World, dall’altra ha come protagonista proprio “Rusty” Griswold, il figlio di Clark/Chase delle precedenti pellicole, ora padre di famiglia e pronto a ripetere le “imprese” del suo strampalato genitore.
A ricevere l’eredità (pesante) di Chevy Chase, è qui Ed Helms, uno dei membri del gruppo di amici di Una notte da leoni. Una scelta davvero azzeccata, che ci fa scoprire finalmente le capacità di un attore sinora relegato al ruolo di comprimario-non protagonista. Il passaggio di testimone è tra l’altro esplicitato anche nel film stesso, dove Chase compare nei panni del suo storico personaggio in un cameo che ci riporta direttamente alle disavventure di trent’anni fa.
In Come ti rovino le vacanze, gli anni ’80 non vengono però solo rievocati da questa presenza “revival”. I registi John Francis Daley e Jonathan M. Goldstein, già autori della sceneggiatura di Come ammazzare il capo... e vivere felici, infatti, omaggiano continuamente il film originale e soprattutto riescono a far rivivere lo spirito che lo animava, condito principalmente di un umorismo nero ed irriverente e da una comicità innescata da sketch paradossali. Il pregio maggiore del lavoro proposto dalla coppia di registi esordienti risiede però nel modo in cui sono riusciti ad amalgamare quello spirito con quello del nuovo millennio, quindi a rinnovarlo, a rivisitarlo sfuggendo il rischio di proporre una sbiadita copia dell’originale ed un’ironia “vecchia”.
La pellicola appare dunque come una versione 2.0 del prototipo di Harold Ramis, una versione di National Lampoon’s aggiornata e riletta alla luce della nuova comicità americana targata Judd Apatow e Todd Philipps. Un’operazione riuscita, che di sicuro lancerà definitivamente Helms e che forse – speriamo - darà il via ad una nuova esilarante saga.
(Vacation) Regia e sceneggiatura: John Francis Daley, Jonathan M. Goldstein; fotografia: Barry Peterson; montaggio: Jamie Gross; musiche: Mark Mothersbaugh; interpreti: Ed Helms (Rusty Griswold), Christina Applegate (Debbie Griswold), Leslie Mann (Audrey Griswold-Crandall), Chris Hemsworth (Stone Crandall), Chevy Chase (Clark Griswold), Beverly D’Angelo (Ellen Griswold); produzione: BenderSpink, Big Kid Pictures, New Line Cinema; distribuzione: Warner Bros.; durata: 99’.