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Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole – Omaggio a Ennio Flaiano

Pubblicato il 17 dicembre 2008 da Luca Lardieri


Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole – Omaggio a Ennio Flaiano

C’è qualcosa di magico nelle parole di Ennio Flaiano. Qualcosa di ipnotico e toccante, di reale e surreale allo stesso tempo che non può non arrivare a smuovere le viscere di chi le legge o le ascolta. Un modo sublime e sottile di toccare corde ben nascoste nel profondo dell’anima di ogni italiano e di riuscire a mettere in contatto quasi istantaneamente quest’universo intimo e personale con quello della ragione; del dato di fatto. Attraverso i suoi scritti emerge l’ironia e la capacità innata di saper leggere ed interpretare il singolo individuo contestualizzandolo nella massa, “trasformandolo” quasi nel manifesto dell’italianità, del nostro modo d’essere, oggi (a trentasei anni dalla sua morte) come allora, estremamente costanti nell’essere incostanti.

Il pregio principale dell’omaggio a Ennio Flaiano allestito dalla Compagnia Teatrale LABit e da G.O.G.A. (giovane ed interessante gruppo di attori emergenti) è proprio quello di essere riusciti a cogliere appieno questo fondamentale assioma del pensiero dell’autore nato a Pescara e di averlo trasposto sul palcoscenico in maniera sentita, naturale, priva di fronzoli e orpelli scenici che avrebbero potuto distogliere l’attenzione dalla parola, dal significato, dalla poesia. Un’ora di ritmo incalzante in cui emerge il pensiero più intimo di Flaiano, viaggiando su binari quasi surreali, attraverso una messa in scena volutamente sopra le righe che non solo riesce ad arrivare diretta e pungente, ma fa riflettere, commuovere e allo stesso tempo sorridere. Lo spettacolo non è privo di ingenuità, specialmente in alcuni passaggi centrali e in rarissimi momenti presenta dei cali di concentrazione da parte di alcuni attori, ma nel complesso si respira una bella atmosfera, densa d’amore e di profonda stima nei confronti delle opere dell’autore che si sta omaggiando. Ottima la scelta di non soffermarsi sugli scritti più celebri di Flaiano (eccezion fatta per Un marziano a Roma) o sulle collaborazioni più illustri (spesso viene ricordato esclusivamente per aver lavorato al soggetto e/o alla sceneggiatura di alcuni capolavori del cinema italiano come 8e1/2 e La dolce vita di Federico Fellini o La notte di Michelangelo Antonioni) per lasciar spazio a riflessioni meno note, più libere e quindi più significative. L’apertura dello spettacolo, un piccolo prologo in cui lo stesso regista Gabriele Linari recita Autobiografia di un satiro, catapulta immediatamente lo spettatore in quello che sarà il clima di tutta la messa in scena. Una sorta di voce fuoricampo atta a spiegare in maniera intelligente e sottile il taglio che è stato voluto imprimere allo spettacolo. Un monologo in cui in maniera frenetica e viscerale, passando rapidamente da un leggio all’altro (in totale sono tre i leggii posizionati sul proscenio), si riassume in maniera precisa e coincisa la riflessione dell’autore e sull’autore che da lì a poco verrà esposta al pubblico. Infine, a parte qualche piccola imprecisione, va sicuramente elogiato il lavoro dei sette attori che hanno saputo creare una perfetta alchimia tra di loro. Nonostante i diversi stili recitativi e le diverse sensibilità con le quali si sono approcciati ai propri personaggi (o forse sarebbe meglio dire alle proprie idee di personaggio), il risultato è veramente notevole poiché nella loro diversità sono riusciti a trovare una via comune, un filo rosso ben teso e sempre presente. Su tutte, vanno sottolineate le interpretazioni di Simone Garritano, del regista Gabriele Linari e di Ottavia Nigris Cosattini. Quest’ultima, in particolar modo, riesce sempre ad essere molto naturale (non sbaglia mai un cambio di tono) ed è dotata di un’ottima mimica facciale.
In poche parole uno spettacolo che si lascia guardare tutto d’un fiato e che non ha mai la presunzione di voler essere altro da quello che è. Un omaggio vibrante e corposo, realizzato...con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole!


Adattamento e regia: Gabriele Linari; interpreti: Ottavia Nigris Cosattini, Tiziano Cappelli, Serena Guidoni, Simone Garritano, Silvia Parisi, Sandro Savaiano, Valerio Savaiano; coproduzione: Ass. Cul. IPOTESI, Compagnia Teatrale LABit e Compagnia G.O.G.A.; webinfo: info@teatrolabit.com, www.teatrolabit.com


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