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Conferenza stampa: 2a Festa del Cinema di Roma

Pubblicato il 27 settembre 2007 da Alessia Spagnoli


Conferenza stampa: 2a Festa del Cinema di Roma

Roma. Roma ha affilato le armi, specialmente dopo che Venezia, quest’anno, si è dimostrata particolarmente belligerante (per intenzioni, ma anche per le arroventate tematiche affrontate). Pur stigmatizzando l’utilizzo della metafora della guerra, nelle parole di Veltroni si avvertono spesso echi sibillini, che suonano come altrettanti strali rivolti non tanto, o non solo, al popolo del cinema. Quest’anno la Festa del Cinema di Roma, da lui fortemente voluta, lo coglie in un momento assai differente della sua parabola umana e politica, rispetto al varo dell’edizione passata. Eppure, la creatura che ha messo in piedi pare già in grado di muovere i primi passi sostenuta da tanti altri amorevoli genitori “alternativi”, almeno quanti sono i curatori delle diverse sezioni di cui la Festa si compone. E che sembrano andare d’amore e d’accordo, visti i reciproci prestiti e scambi, i film in “comproprietà” tra le varie sezioni ecc…
Questa trasversalità d’azione pare riguardare anche gli obiettivi a cui ciascun direttore ha guardato: coniugare la qualità delle opere selezionate con la specificità della sezione-contenitore di riferimento.
E dunque: attenzione ai temi più scottanti per gli adolescenti, ma anche scoperta di nuovi talenti in erba per Alice nella Città. Glamour e contenuti, come nella gloriosa Hollywood dei tempi andati per Premiere. Sperimentazione ardita, ma mai fine a se stessa per Extra. Cinema d’autore e dialogo col pubblico per il Concorso. Speriamo così avvenga: per parte nostra, non chiediamo di meglio…

Fra le proposte del variegato ventaglio di offerte, spiccano alcuni nomi che hanno fatto la grandezza del cinema americano degli anni ’70 (Malick, Coppola e Lumet, cui ci sentiamo di aggiungere pure, il nome di Redford, anche se "solo" come interprete. Più, naturalmente, Scorsese, a sua volta presente in altre vesti). Gli italiani sapranno risolleverarsi dal pantanto del Lido? Anche qui, ce lo auguriamo... Per un Mazzacurati in concorso, ritroviamo un Calopresti fuori concorso.
Infine, desta qualche curiosità il film del russo Sergej Bodrov (Mongol), incentrato sulla vita del mitico condottiero Gengis Khan, a sua volta interpretato da una grande star giapponese come Tadanobu Asano (Zatoichi).

Walter Veltroni: Noi partiamo oggi con una grande “virtù”, che è il successo conseguito lo scorso anno. I dati ufficiali parlano di circa 480.000 persone che hanno votato, laddove possibile, esprimento il loro modo di vedere e la loro partecipazione. Quando l’anno scorso abbiamo tenuto, insieme a Fofi, la cerimonia di chiusura della manifestazione, ci sono state rivolte una serie di osservazioni di cui abbiamo tenuto conto per quest’anno.
Il programma è molto bello e questo lo dico non da sindaco, ma da appassionato di cinema. Sarà ancora di più una festa, diffusa nella città: abbiamo, difatti, approfondito i contatti con l’associazionismo, il volontariato e tutte le varie espressioni e forme di vita culturale cittadina.
Voi tutti ricordate com’è andata l’anno scorso: tutto è partito come una specie di guerra tra Venezia e Roma (siccome in Italia non c’è nulla che non sia visto come una guerra... ). Ogni nuova iniziativa, da noi, viene osservata con ostracismo. Questo è uno degli altri vizi nazionali: aver paura del nuovo.
Quest’anno Venezia è stata splendida e la Torino di Moretti che verrà, sarà sicuramente bellissima. Ma questo non è un problema, per noi, anzi: perché non ci si rende conto che la domanda che c’è in giro è tantissima. Basti pensare a quella marea di persone che hanno fatto la coda pur di assistitere alla lettura dell’Eneide da parte di Vittorio Sermonti, o alla proiezione di quel capolavoro che è il Napoleon di Abel Gance.
Infine, lasciatemi menzionare, tra i grandi successi dell’anno scorso, la presentazione italiana di The Departed di Scorsese, vincitore poi dell’Oscar e de La Sconosciuta di Tornatore, quest’anno candidato dall’Italia ai prestigiosi riconoscimenti hollywoodiani. Se la Festa porta anche bene, di questi tempi, lasciatemi dire che non è poco…

Gianluca Giannelli (curatore della sezione Alice nella Città): Quest’anno, per la sezione Alice nella Città, abbiamo cercato di raccogliere delle storie da recepire in maniera non puramente scientifica. Si parlerà molto di adolescenze difficili e travagliate. Tre di queste storie sono anteprime assolute. Ci pare di aver selezionato i talenti più rappresentativi del cinema giovane mondiale.
Sono già circa 7.000 i ragazzi che hanno prenotato le loro proiezioni ed è un grande successo, perché le scuole, per noi, sono fondamentali. Sono un po’ la nostra base.

Teresa Cavina (co-direttrice della sezione Concorso-Cinema 2007): Quest’anno abbiamo visionato ben 1.122 film provenienti da 67 Paesi diversi. Perciò abbiamo dovuto procedere ad un’imponente scrematura, affinché tutti, addetti ai lavori e pubblico avessero la possibilità di vedere e apprezzare i film. Dei 22 film selezionati, provenienti da 18 Paesi, 14 sono in concorso.
25 giurati sono stati selezionati da ANEC e CIAK, il rimanente sono cinefili provenienti da altri paesi europei. La Giuria Popolare sarà guidata quest’anno, dopo Ettore Scola, da un altro grande regista, Danis Tanovic (No Man’s Land).

Giorgio Gosetti (co-direttore della sezione Concorso-Cinema 2007): Generalmente, quando si introduce il programma, non si fa la recita del rosario. E poi, sarebbe una sfida all’arma bianca tra noi e i siti Internet, che a quest’ora avranno già messo on-line il programma. Manca ancora un titolo a sorpresa, come da tradizione recente: quest’ultimo vi verrà rivelato da noi o dai siti Internet…
Direi che la “logica del concorso” – anche se non si parte da questo, nella selezione dei film, naturalmente poi, però, emergono dei rimandi fra le varie opere scelte – direi che riguardi “il viaggio intorno all’uomo”. Si parlerà spesso di un uomo privato, posto al confronto con ciò che gli accade nel mondo. E questo avverrà attraverso lo sguardo di registi acclamati oppure di giovani (diverse sono infatti le opere prime). Il tratto comune tra i giovani e i maestri è, mi pare, il coraggio di fare il cinema d’autore, ma parlando anche col pubblico.
Ci piacciono molto anche i film più piccoli che abbiamo messo in campo.
Le prime mondiali sono 11: però, fatemelo dire, francamente non mi pare sia questo il metro di giudizio per Roma. Noi cerchiamo qualcosa di diverso. Chi viene a Roma, non lo fa solo per fare passerella. Lumet, Redford, Cruise sfileranno, sì, ma hanno anche qualcosa da dire. E poi, andiamo un po’ anche sul filo dei ricordi che ci propone la nostra sigla: ricordando tre nostri grandi maestri, come Pontecorvo, Comenicini e Antonioni.

Piera Detassis (curatrice della sezione Premiere): Qualcuno ha definito “Premiere” “la sezione scintillante e pop”: è vero. Però il nostro intento era quello di proporci l’incontro, il punto di contatto tra glamour e qualità. Sfileranno sul Red Carpet ben 9 Premi Oscar (con Redford arriamo a 10). E quindi avremo il corpo della star (quest’anno spesso sinonimo di regista) che diventa corpo dell’attore: era uno dei punti di partenza della Festa, alla nascita, no?
Ad aprire, come l’anno scorso, una diva bravissima: dopo Nicole Kidman, è il turno di Cate Blanchett. Io tengo molto all’apertura femminile (capisco che è un po’ una mia ossessione… ). Mi è stato fatto notare dopo che è un’altra attrice australiana, ma vi assicuro che è stato un puro caso. Anche se è un dato che deve, evidentemente, farci riflettere.
La sezione Premiere chiuderà con tre donne: avremo Julie Taymor col film sui Beatles, la danese Suzanne Bier, che ritorna. L’anno scorso il suo After the Wedding fu candidato agli Oscar come miglior film straniero, mentre quest’anno ha girato ad Hollywood. E infine Kirsten Sheridan, che è anche la figlia di Jim.
Premiere intercetta un grande momento del cinema americano e di Hollywood, in particolare. Si registra un ritorno dei contenuti importanti nei film di grosso budget e firmati da grandi autori. Avremo Coppola, dopo dieci anni, con la sua seconda o terza “rinascita”: l’abbiamo fortemente voluto. Il suo film è stato girato in Romania ed è una sorta di noir filosofico. Un film che farà molto discutere.
A parte la Bier, avremo Gavin Hood, regista sudafricano di Tsotsi, anche lui reduce da un set hollywoodiano che riflette sul post 11/09. Poi ci sarà Henry Bean, autore di The Believer, con un film molto strano, che vede Tim Robbins nel ruolo di un ecovendicatore contro l’inquinamento acustico.
La sezione italiana gioca volutamente sugli opposti. Da un lato c’è un film d’autore forte, come quello di Soldini. Dall’altro, il ritorno al genere e all’horror, da parte di Dario Argento, col capitolo conclusivo sulla trilogia delle madri (dopo Suspiria e Inferno). Per Argento si è concepito un evento particolare. L’abbiamo chiamato “La Notte d’Argento” (ammiccando alla Notte Bianca), e sarà una maratona non all’Auditorium, ma al Palalottomatica. Invece del Red, lui, Asia e Daria Nicolodi avranno il Black Carpet. Poi, sempre per l’Italia, abbiamo il cartone-evento sulle Winx e infine, c’è un po’ d’Italia anche nel film Silk, tratto da Baricco e con Procacci produttore. Ma c’è anche un omaggio alla commedia all’italiana preparato da Robert Davi, uno dei più rappresentatitivi cattivi bondiani, qui alla regia. La sua è un’operazione strana, curiosamente musicale.

Mario Sesti (curatore della sezione Extra): A parte quello che ho già detto alla conferenza stampa della Sezione Extra, aggiungo alcune ultimissime novità, con grande piacere. Avremo l’onore di avere Martin Scorsese ospite della “Serata Leone”. Grazie alla sua Film Foundation, è stato effettuato il restauro (per la prima volta di un film italiano) di C’era una Volta il West, girato in Technicolor, che verrà proiettato.
Poi ci interessa dar conto dell’iniziativa Extra Large – Extra Light. Qui uniamo insieme centri sociali, centri di produzione indipendente ecc… con i loro programmi liberissimi. Voglio sottolineare che si tratta di produzioni ultraindipendenti e verranno mostrati in tutta la città (da San Lorenzo al Collatino, da Trastevere alla Fiera di Roma ecc… ). L’Auditorium, insomma, è solo il focolaio centrale, ma, al contempo, si accenderanno attorno ad esso tutta una serie di altri eventi. Stesso discorso vale pure per i Cineclub che ci hanno dato disponibilità, come Alphaville, il Detour, il Farnese ecc… questi Cineclub ci hanno detto che, l’anno scorso, durante e dopo la Festa del Cinema, la gente andava di più a vedere film ed è una cosa che ci ha fatto enormemente piacere scoprire.
Avremo inoltre l’onore di ospitare la più grande retrospettiva italiana dedicata al grande cineasta cileno Raul Ruiz: a lui dobbiamo, tra l’altro, l’idea che il cinema possa essere non solo finzione, ma insieme anche saggio e documentario. Al regista andrà anche il Premio Film Critica, giunto ormai alla sua quattordicesima edizione.



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