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Conferenza stampa S.O.D. Sights of Death

Pubblicato il 25 gennaio 2014 da Carlo Dutto


Conferenza stampa S.O.D. Sights of Death

Grande parterre di mitiche glorie dei cinefili di ogni gusto e religione ieri alla Casa del Cinema di Roma per la conferenza stampa di inizio riprese del lungometraggio 100% produzione italiana, S.O.D. – Sights of Death, che vede protagonisti Rutger Hauer, Daryl Hannah, Michael Madsen, Danny Glover e Stephen Baldwin, diretti dal regista italiano Alessandro Capone. La produzione è affidata alla Ambi Pictures del giovanissimo produttore Andrea Iervolino e di Monika Bacardi. Il film è ambientato nel 2047: il nostro pianeta è governato cinicamente da un governo confederato centrale. Ryan, agente dei ribelli di GreenWar (Stephen Baldwin), viene inviato in missione da Sponge (Danny Glover), capo dell’organizzazione, allo scopo di raccogliere delle prove con cui inchiodare l’ala militare del governo ai suoi crimini efferati. Sulla sua strada troverà però il temibile colonnello Asimov (Rutger Hauer, che ieri ha compiuto 70 anni), coadiuvato dal maggiore Anderson (Daryl Hannah) e da alcuni mercenari senza scrupoli guidati da Lobo (Michael Madsen), e la sua missione si trasformerà presto in una intima resa dei conti, che riguarda molto da vicino il suo tormentato passato. Dalla propria parte avrà soilo Tua (Neva Leoni), una sopravvissuta e forse una mutante, così innocente da poter solo essere sognata, così sanguinaria da far credere all’inferno.

Le riprese – rivela Iervolino - sono iniziate da una settimana a Roma, abbiamo finito gli esterni girati in uno scenario apocalittico che è stato individuato sulla Prenestina. Ora gireremo gli interni e il budget – precisa – non è stato ancora chiuso e tra riprese e post produzione il tutto prenderà circa 5 mesi, giusto in tempo, speriamo, per effettuare il primo screening al mercato del Festival di Cannes. Il soggetto nasce da un giovane ventiseienne, Tommaso Agnese che ha quindi scritto la sceneggiatura con Luca D’Alisera. L’idea è di realizzare un film di genere all’italiana, ma con un cast hollywoodiano da far impallidire chiunque!

Alla conferenza stampa, cui non partecipa Rutger Hauer, che ha appena compiuto 70 anni e ha parcheggiato la propria auto a due posti proprio di fronte al bar della Casa del Cinema, arrivano alla spicciolata gli attori, Daryl Hannah si fa attendere oltre un’ora ma il vestito che indossa val bene una lunga attesa. Tutti onoratissimi di lavorare l’uno con l’altro. Michael Madsen ricorda le due volte precedenti a Roma, una per festeggiare il Thanksgiving, l’altra per la promozione di Kill Bill con il compianto Keith Carradine. Ho letto lo script – confida l’attore di chicago – e l’ho trovato subito interessante, per quanto mi riguarda apporterò al mio personaggio piccole modifiche, lo renderò più ironico invece che un semplice cattivo violento.

Se Stephen Baldwin sottolinea quanto prediliga girare film che esprimo speranza e redenzione, proprio come questo film, che racconta di una resistenza alla violenza imperante, Danny Glover ricordando Fellini e Visconti si sente privilegiato a lavorare come attore specialmente in film di questo genere che aiutano a resistere contro la distruzione del pianeta, ma anche del pensiero, delle religioni, delle arti.

Il regista Alessandro Capone, felice di poter dirigere attori di questo calibro, sottolinea quanto già dai primi giorni di riprese abbia potuto apprezzare le sfumature che ogni attore porta al proprio personaggio, frutto dell’amore per il loro mestiere. Siamo riusciti a unire un cast molto eterogeneo in quanto a personalità e filmografie: Madsen e Haur sono così diversi eppure sul set la loro alchimia è unica, ci sono contrasti di colore affascinanti durante le riprese. Il film è un action post-atomico ma con un messaggio non superficiale, con un sotto-testo che ricorda la situazione attuale del pianeta Terra, attualmente nelle mani delle agenzie di rating che creano i disastri che vediamo.


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