Corrado d’Elia: La leggenda di Redenta Tiria

Cullati dai ritmi sardi di Marisa Sannia, lasciamo che il mondo di Abacrasta entri in noi. Il testo di Niffoi vive in Corrado d’Elia, sembra possederne corpo e anima. Attorno a un focolare immaginario, ascoltiamo e vibriamo della stessa energia che è in lui. Assaporiamo il fascino della tradizione popolare, percepiamo la calda atmosfera di un percorso comune e riscopriamo in noi il retaggio di tempi antichi.
Una scenografia che ben riprende il senso delle storie narrate. Foglie e orologi sospesi rendono palpabile lo scorrere del tempo, la fuggevolezza della vita e la sua fragilità. E i fili da cui pendono non possono non rammentarci le cinghie e le funi con cui si impiccano le persone di Abacrasta. Ma, in mezzo a tutto questo, al centro del palco, dove siede il nostro moderno cantastorie, c’è anche un cerchio che splende di vitalità e passione. Lì si dismette il male d’esistere, si rinasce e si aprono nuovamente gli occhi alla vita nella sua irresistibile bellezza.
(La leggenda di Redenta Tiria) Regia: Corrado d’Elia; sceneggiatura: testo di Salvatore Niffoi; musica: Marisa Sannia; interpreti: Corrado d’Elia. Al Teatro Libero di Milano dal 25 maggio al 1 giugno 2011.
