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CRACK MACHINE, il denaro non esiste

Pubblicato il 8 giugno 2011 da Leonardo Gliatta


CRACK MACHINE, il denaro non esiste

Il Festival Primavera dei Teatri ha ospitato una gradita anteprima nazionale, firmata da un duo che si sta affermando come la compagnia con una cifra stilistica riconoscibile nella scena “civile” italiana. A Castrovillari ha presentato Crack Machine, un lavoro a quattro voci e due attori, formula di creazione integrale a due che la coppia aveva già sperimentato nei precedenti spettacoli, Due cani e Figlidiunbruttodio. La vicenda che li vede protagonisti prende spunto da quella vera, di Jerome Kerviel, ex trader della più importante banca francese, la Societé Generale, accusato dai vertici della sua banca di aver procurato il più grande buco della storia della finanza mondiale, un buco da quasi 5 miliardi di euro. Nella trasposizione scenica Jerome Kerviel diventa Geremia Cervello, in carcere e sotto minaccia da parte di un losco avvocato che difende gli interessi della “cosa pubblica”. Una parete divisoria è l’artificio scenico che ci riporta in altri ambienti, tra stacchi musicali scanditi dalla radio del penitenziario e dal rap dei Co’Sang. Nella falegnameria del carcere Geremia entra in contatto con il giovane Eros, arrestato per rapina e omicidio. Il rapporto che si instaura tra i due è il tracciato su cui costruire il discorso sulle nostre economie malate, sul capitale virtuale, il denaro che quando supera certe cifre cessa di esistere, sul cortocircuito che lega i potentati bancari al piccolo delinquente che commette una rapina per bisogno. Il trader Geremia da Cash Machine è diventato un Crack Machine, e viene messo a tacere dai servizi segreti, da una rete di protezione dello status quo, che rimanda a altri famosi personaggi della storia nostrana, come Raffaele Cutolo. La macchina del Crack, così, si srotola sotto gli occhi dello spettatore in un’ora e mezza di totale inclusione, il ritmo forse più tenuto nella prima parte dello spettacolo, col procedere dell’azione stenta un po’ a mantenersi sui livelli iniziali. Stupefacente la prova d’attore della coppia, sincronizzata nei tempi e nei modi per dare vita a un meccanismo ad orologeria che non può non sfociare in un liberatorio crollo finale.


Regia: Paolo Mazzarelli e Lino Musella; scene: Elisabetta Salvatori; musiche: Climnoizer - Co’Sang. In scena al Teatro Sybaris di Castrovillari per il Festival Primavera dei Teatri, il giorno 3 giugno. Per la foto si ringrazia Angelo Maggio


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