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Cyrano de Bergerac

Pubblicato il 22 aprile 2014 da Monia Manzo


Cyrano de Bergerac

Che Alessandro Preziosi fosse un attore dalla presenza scenica imponente e dal fascino travolgente non avevamo dubbi, ma che potesse addirittura portare avanti da solo uno spettacolo complicato come la sua rivisitazione del "Cyrano", inizialmente messo in scena con un’intera compagnia, è una bella novità; ci conferma che spesso attori validi sono mal diretti in fiction televisive sempre più intese come grossi calderoni per far colpo su un pubblico pigro e diseducato alla vera recitazione e regia.
La celebre commedia teatrale in cinque atti, pubblicata nel 1897 dal poeta drammatico francese Edmond Rostand (1868-1918) e ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più innovatori scrittori del seicento francese, precursore della letteratura fantascientifica, è stata tradotta, adattata e interpretata innumerevoli volte quindi rappresenta una sfida notevole per il bel Preziosi: Cyrano è infatti uno dei personaggi più conosciuti e amati del teatro, quindi adattarlo può significare ripetere operazioni già viste molteplici volte. Tema centrale dell’opera, che sembra essere intelligentemente utilizzata dal regista e attore napoletano è il geniale e drammatico coraggio nel vivere un’esistenza all’insegna del non piegarsi mai alla mediocrità e alle convenienze, rendendolo un autentico eroe romantico e al contempo un personaggio moderno e coinvolgente.
La vicenda in breve racconta di Cyrano de Bergerac, cadetto di Guascogna, ammirato e temuto per la sua infallibile spada e per i suoi motti spiritosi e taglienti, che essendo afflitto da un naso mostruoso, non ha il coraggio di manifestare alla cugina Rossana il suo amore per lei.
Costei, ignara dei sentimenti del cugino, lo prega di prendere sotto la sua protezione il giovane Cristiano de Neuvillette del quale è innamorata. Poiché questi non riesce a esprimere in belle frasi il suo sentimento, Cyrano gliele suggerisce e fa in modo che Cristiano possa sposare Rossana a dispetto del Conte De Guiche, innamorato della donna. Questi, adirato, trasferisce subito Cristiano e Cyrano al fronte per combattere: da qui, de Bergerac, a nome di Cristiano, scrive numerose lettere d’appassionata poesia per Rossana mantenendo sempre per sé questo segreto anche quando il giovane muore combattendo. Solo al termine della propria vita, trascorsi molti anni, Cyrano, seppur involontariamente, confesserà all’amata il suo sentimento, ma quando lei ricambierà sarà ormai troppo tardi.

Cyrano è una commedia con picchi romantici e speculazioni decisamente filosofiche, con un utilizzo della parola basato ampiamente sul ritmo e perfettamente rispettato da un’interpretazione impeccabile di Alessandro Preziosi, egualmente convincente nelle fasi alterne di commedia e tragedia.
Sarebbe bello se nelle nostre esistenze sempre più avviluppate nei sistemi corrotti, esistessero dei Cyrano pronti a combattere con la spada e non solo, tutto ciò che ci porta ad una consapevole autodistruzione della bellezza umana, intesa come spirito etico, coraggio, valore e libertà delle idee.
Tutti punti d’ispirazione e basi dell’opera francese di Rostand che attraverso Preziosi rivive in una recitazione virtuosistica e in utilizzo del corpo elegante e comico al contempo, lanciando sfide e idee ad un pubblico che ritrova a teatro idee di rivoluzione sempre attuali e profondamente amate da tutti coloro che sentono la mancanza del teatro romantico francese.


(Titolo originale): Cyrano de Bergerac; regia: Alessandro Preziosi; traduzione e adattamento: Tommaso Matteo; drammaturgia: Edmond Rostand ; scene: Andrea Taddei; musica: Andrea Farri; luci: Valerio Tiberi; interprete: (Alessandro Preziosi); produzione: Kora Teatro e Teatro stabile d’Abbruzzo; costumi: Alessandro Preziosi


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