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Dieci anni di MedVideoFestival, 13-16 settembre

Pubblicato il 17 settembre 2007 da Mario Bove


Dieci anni di MedVideoFestival, 13-16 settembre

Con i ringraziamenti della direttrice artistica Mariagrazia Caso e l’augurio di rivedersi il prossimo anno, si è conclusa domenica la Xa edizione del MedVideoFest, festival del documentario sul Mediterraneo. La rassegna si è svolta dal 13 al 16 settembre nell’antica Villa Salati, di fronte alla zona archeologica salernitana di Paestum. Tredici le pellicole in lizza per il premio e diversi fuori concorso dedicati all’Africa, ai 50 anni di attività dell’AMREF e agli ultimi lavori napoletani del regista Leonardo di Costanzo. Il primo premio è stato assegnato a Dopo la guerra del giovane serbo Srdjan Keca, “per la semplicità con cui fa entrare il cinema nella realtà di un difficile dopoguerra, ascoltandone il dolore e insieme la speranza” come ha motivato la giuria. Premi speciali anche a Zero Degree Orbit dell’iraniano Mahmoud Rahmani, cui è stato conferito il riconoscimento della fondazione “Don Luigi di Liegro”, A Sud di Lampedusa di Andrea Segre, Oltre Selinunte di Salvo Cuccia e Ritorni di Giovanna Taviani. Questi ultimi hanno avuto la menzione speciale della giuria presieduta da Roberto Perpignani e composta da Luigina Di Liegro, Dante Albanesi, Alberto Castellano e Bruno Roberti. Alla serata finale erano presenti Giulio Scarpati, che ha consegnato il premio intitolato a Don Luigi Di Liegro (di cui ha interpretato il ruolo in una recente fiction televisiva), l’attore Marco Baliani col resoconto video di una sua iniziativa in Zaire, il commissario del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano Giuseppe Tarallo ed il presidente della commissione provinciale Turismo Luigi Giordano che hanno rinnovato il sostegno per questa iniziativa culturalmente meritevole.

Sul tema dell’integrazione multietnica, gli ostacoli e le ricchezze che nascono dall’incontro delle diverse culture che si affacciano sul Mediterraneo, è stato intrecciato il filo conduttore dell’intera manifestazione. Domenica, nel giorno della marcia per la pace a Nairobi in Zaire, è stato presentato fuori concorso un film che documenta un’importante esperienza teatrale proprio dei ragazzi della capitale zairese. Presentato in maniera accorata dall’attore Baliani, Pinocchio nero di Angelo Loy, accanto al “cinèma direct” di Di Costanzo, hanno reso il senso del festival. I documentari girati dal regista napoletano nel cuore pulsante e problematico del territorio della provincia di Napoli (Prove di stato e Scuola), giustapposti alle visioni dedicate all’Africa e sostenute dall’AMREF, hanno ribadito quanto il Mediterraneo sia storicamente un mare che non separa, ma unisce popoli e culture diverse. I filmati hanno infatti aperto una finestra su queste realtà, abbattendo le diversità e gli spazi che separano, ad esempio, le baracche africane ed i container dei nostri terremotati. Il dolore, la solitudine, la redenzione, la povertà e le ingiustizie non hanno geografia se non nel territorio della psiche umana. Così sono comuni gli orrori che nascono dalla guerra (Zero Degree Orbit), dall’ingiustizia che uno Stato compie nei confronti dei propri cittadini, negando loro la verità, e contro cui si scaglia la tenacia dei piccoli (L’Ustica dei mari), la stessa determinazione che vuole preservare la propria identità storica dalle mani dei profittatori (Oltre Selinunte e Praia de Monte Grado). Il mare nostrum è tutt’oggi quel brodo primordiale dal quale si sono generate le più fiorenti culture antiche e continua ad essere un intenso ribollire di contatti, scambi e inevitabili conflitti.

Il MedVideo festival ha così mostrato il volto più critico del documentario: non un mero e freddo ritaglio di vita, ma una rielaborazione problematica della realtà, anche di quelle piccole ma non per questo degne di oblio. L’importanza del ricordo e soprattutto della riflessione come valore culturale, sottolineati dalla presenza di AMREF al suo 50° anno di attività, dell’UNESCO e della fondazione Don Luigi Di Liegro, sono stati alcuni dei tratti conduttori del festival nei suoi dieci anni di vita. A testimonianza del valore della manifestazione, la presidenza in giuria di Roberto Perpignani, responsabile del montaggio per Orson Welles, Bertolucci, Bellocchio, i fratelli Taviani e molti altri registi di primi piano. Durante gli incontri col pubblico, Perpignani ha espresso la necessità in Italia di non concentrarsi su pochi centri di eccellenza, ma di avere molti punti di riferimento dove imparare, praticare e sperimentare il cinema, anche da ragazzi. “Questo è oggi è più facile”, ha riferito, “anche grazie alla rivoluzione digitale che fornisce lo strumento. Il suo deve però essere uno uso consapevole”. In questo spirito, con il Medvideolab sono stati coinvolti anche ragazzi delle scuole superiori di Castellabate nel Cilento che hanno lavorato al workshop con Leonardo Di Costanzo, il cui risultato è stato mostrato al pubblico nella mattinata di domenica.
Il mezzo del documentario, quindi, non solo per testimoniare il mondo che ci circonda, ma soprattutto, per comprenderlo più a fondo.


CAST & CREDITS

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