DVD - 300

300: verità o finzione?
Da questa domanda prende corpo il più paradossale dei contributi speciali dell’edizione DVD (assai pregevole sotto il profilo tecnico e ricca di extra sfiziosi) di uno dei film più scioccamente controversi della passata stagione cinematografica: 300 appunto.
E il modo in cui il breve documentario (della durata di 25 minuti) si inerpica sullo scosceso pendio di questa discussione inutile ci lascia, è da dirlo, un poco sconcertati.
Chi è andato al cinema a vedere 300 non ci è andato certo perché sperava di trovare un ricco documentario sulla battaglia delle Termopili. Né ci è andato perché pensava che il regista, brevettata una proverbiale macchina del tempo, fosse andato davvero sul luogo e nel tempo di questo leggendario evento munito di macchine da presa col solo scopo di immortalare concretamente, con inconfutabile sguardo fenomenologico, la Storia nel suo farsi.
Chi ha pagato il biglietto per andare al cinema a vedere 300, lo ha fatto perché aveva molto amato la bella graphic novel di Miller (che di suo non è uno storico). Oppure lo aveva fatto perché aveva letto meraviglie sulla tecnica di ripresa del film con i nuovi effetti speciali in parte ricalcati sul modello di Sin city (guarda caso altro titolo milleriano). Oppure, infine, perché era stato allettato dai trailers che avevano promesso epiche scene di battaglia alla Il signore degli anelli, con cariche di rinoceronti e mostri deformi muniti di lance.
Tra “verità” e “finzione” il pubblico aveva già scelto la seconda e l’ostinazione con cui si cerca di recuperare, anche a film finito e visionato, la prima, ha (diciamocelo francamente) del grottesco.
Perché gli spettatori hanno “bevuto” le approssimazioni storiche di 300 con lo stesso spirito con cui, in fondo, si guardano le puntate di un qualsiasi reality show.
Il “vero” è una categoria che ha sempre meno senso per il pubblico contemporaneo. Tutti noi siamo stati addestrati per troppo tempo a leggere le immagini per avere ancora l’impressione che esse possano rimandare concretamente ad una realtà fattuale. E poiché il vero perde sempre più di senso, allo stesso modo si modifica la nostra percezione del falso.
E allora se per noi riprendere un pestaggio con un telefonino e caricarlo su youtube è diventato un riflesso condizionato (perché tutto deve essere immagine) che senso può avere rivendicare potenziali esattezze storiche di un film nato con il solo scopo di intrattenere?
Ci dice Zack Snyder che 300 non racconta la storia, ma la leggenda sorta intorno ad essa. Lo sforzo del suo sguardo non è quello di cogliere il mondo così com’è o come può essere stato, ma così come è stato vissuto nella mente dei suoi personaggi e dei loro contemporanei. La battaglia delle Termopili è stato evento che larghissimo eco ha avuto nel mondo, uno scontro che ha assunto, col tempo e man mano che la voce circolava, proporzioni via via sempre più epiche e irreali. La scelta di mettere sul campo figure mostruose non era dettata da esigenze di realismo storico, ma dal bisogno di restituire al pubblico le proporzioni fantastiche con cui la storia veniva riportata dalle varie poco affidabili fonti (orali o scritte che fossero). Insomma è fuor di dubbio che non ci sono mai stati rinoceronti sul campo di battaglia, ma la battaglia è stata, comunque, così incredibile per le stesse persone che la stavano combattendo che ogni cosa assumeva, allo sguardo, le proporzioni e le fattezze fantastiche ed irreali di un rinoceronte.
Eppure questa è una difesa inutile che ha, oltretutto, il difetto di fare un po’ troppa acqua. Perché questa adesione ad una sorta di realismo fantastico e soggettivo così ostinatamente rivendicata a parole cozza, poi, con la scelta del regista di non ricorrere quasi mai al raccordo di asse tra le scene della carica dei soldati di Serse e la risposta conseguente degli Spartani. Durante le scene di battaglia il punto di vista della macchina da presa è sempre “altro” rispetto ai personaggi. Sono pochi i momenti in cui lo spettatore assume il punto di vista di un soldato spartano che combatte in battaglia. Più spesso il nostro punto di vista è distaccato dall’azione. E questa scelta è, probabilmente, anche motivata dal fatto che se il regista nutre una certa ammirazione per il modello eroico spartano, non di meno egli sente il bisogno di prendere un poco le distanze da certe derive fascistoidi di quella stessa società. Lo aiuta, in questa direzione, l’omnipervasiva presenza della voce fuori campo che soffoca lo splendore delle immagini con la sua prosa enfatica e simil dannunziana.
Ma la cosa è motivata ancor più dal fatto che più che alla ricerca di un punto di vista spartano, il regista sembra essere alla ricerca dell’enfasi per l’enfasi e dell’immagine per l’immagine.
Tutto, in 300, è immagine, niente è Storia o, più semplicemente, storia.
Così le parole contano per il loro suono, le immagini per i loro colori e il montaggio per il suo ritmo.
Lo spettacolo si perpetua in se stesso. E alla domanda se 300 sia verità o finzione sarebbe meglio rispondere: né l’una, né l’altra.
La qualità audio-video
Presentato nell’anomalo formato di 2.40:1 (supportato da lenti anamorfiche), il video di 300 si rivela eccezionale sia per nitore del quadro che per la quantità impressionante di sfumature nella tavolozza cromatica impiegata. Non si ravvisano tracce del lavoro di compressione e la visione è sempre straordinaria.
L’audio (due tracce: italiano e inglese DD 5.1) è altrettanto eccezionale e, per tutta la durata del film, mantiene un coinvolgimento sonoro davvero invidiabile con l’impiego di una multicanalità che restituisce nitidi i dialoghi e giustamente fracassoni tutti gli altri effetti sonori e le musiche.
Extra
Sulla stessa linea di 300 verità o finzione? si pone anche il secondo documentario ospitato sul secondo disco: Chi erano gli Spartani?: un breve excursus di cinque minuti che spiega il modo in cui la “spartanità” dei vari personaggi è stata restituita allo spettatore (con dotti riferimenti ad Erodono).
Più interessante Frank Miller – La carriera di un visionario: uno speciale di un quarto d’ora dedicato al grande disegnatore di 300. In esso prende corpo una riflessione di non poco conto su un dettaglio che è passato in secondo piano per molti commentatori del film: la pellicola, da più parti indicata come espressione dell’imperialismo culturale americano, è un film che, paradossalmente, culmina con la sconfitta di “buoni” che non possono mai davvero dirsi tali. A pensarci questa celebrazione della disfatta e questa impossibilità di pervenire ad una rassicurante definizione positiva dell’eroe sono due caratteristiche di tutto il mondo poetico di Miller da Sin city sino a Batman.
Completano il pacchetto extra del secondo disco delle scene eliminate (in verità appena una manciata di secondi di cui non si sente affatto la mancanza) e dodici episodio web che sono un lungo ed elaborato backstage del film.
Sul primo disco, invece, la parte del leone spetta al commento audio del regista che resta, però, non sottotitolata.
Un dvd che non possiamo non consigliare come regalo di Natale.
(300); Regia: Zack Snyder; interpreti: Dominic West, Lena Headey, Gerard Butler, David Wenham, Greg Kramer, Rodrigo Santoro; distribuzione DVD: Warner Bros
formato video: 2.40:1 Anamorfico; audio: Italiano, Inglese Dolby digital 5.1; sottotitoli: Italiano, inglese.
Extra: 1) Frank Miller - La carriera di un visionario 2) 300 ? Verità o finzione : la sconvolgente vita di uno spartano 3) Chi erano gli spartani? Come gli attori hanno costruito i loro personaggi basandosi sugli usi spartani 4) 12 episodi web: vai sul set con il cast e i tecnici 5) Scene inedite del gobbo traditore e dei guerrieri giganti 6) Commento del regista Zack Snyder 7) Trailers 8) Featurette
