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DVD: 8 (Otto)

Pubblicato il 15 febbraio 2011 da Alessandro Izzi


DVD: 8 (Otto)

L’AMREF parla due lingue e ascolta con molte orecchie.
Da ciò la strana espressione con cui guarda dritto negli occhi il suo interlocutore, mettendolo, il più delle volte in imbarazzo.
Le orecchie sono quelle delle persone e delle storie che ci stanno dietro. Storie strane, spesso banali nella loro ordinaria tragedia, altrettanto spesso divertite nella loro ricerca di un sorriso oltre il volto scuro eppure dignitoso della miseria.
Le lingue sono invece quelle di due mondi: i ricchi e i poveri, gli istruiti e gli analfabeti, le istituzioni e le persone.
Di tutto il mondo l’AMREF cerca, con speranza, soprattutto i bambini, i fattori e i fautori del cambiamento, quelli a cui assegnare un domani con l’augurio che possa essere migliore. Se non altro un pochino più giusto.
Ed è a loro che parla con due lingue nella convinzione che non ci sia bisogno di un interprete. Per loro compone percorsi scolastici che sappiano dir loro dell’esistenza di altro che non sia la ricca capitale nella quale vivono o la baraccopoli in cui sono nati.
Cerca di dir loro di andare oltre lo specchio, perché l’immagine al di là del vetro è vera ed ha bisogno di loro, del loro aiuto. Perché il povero ha bisogno del ricco non meno di quanto il ricco abbia bisogno del povero.
E per loro pensa parole di teatro con Pinocchi neri e parole fatte di quell’acqua che in molte zone è un lusso. Per loro inventa mostre di acquerelli. Per loro costruisce anche una televisione che informi con parole piane di quanto si fa in Africa per realizzare gli obiettivi del millennio.
Ne vien fuori Millenium news, una serie di brevi notiziari realizzati dai ragazzi degli Slums che occupano, pian piano, senza rumore, tutta la superficie del secondo disco di questa bella edizioni di 8, un cofanetto realizzato da Minerva Raro Video.
La lingua di questi piccoli TG è proprio quella doppia che AMREF cerca. Un impasto dolce-amaro di mondi diversi, di punti di vista lontani in cui il reportage televisivo, mimato ed un poco sbeffeggiato, si pieghi all’urgenza di un contenuto di cui tutti sanno, ignorando.
Perché la situazione del Terzo mondo è cosa nota, eppure sconosciuta. Siamo convinti di sapere quanto basta, ma del tutto ci mancano il senso delle proporzioni e la ricchezza del dettaglio.
Abbiamo una macchina sulle nostre coscienze e la scambiamo per ciò che crediamo di sapere.
Sicché la nostra consapevolezza è ottenebrata dall’illusione di aver capito e ogni cosa detta ci sembra già sentita anche se mai l’avremmo immaginata.
In questo limitare di grigi si pone anche 8, interessante film a sedici occhi che racconta, in poche linee, gli obiettivi del millennio e le difficoltà nel perseguirli.
Il problema è che questi occhi devono trovare la lingua giusta per parlare a chi non vuol sentire. E la scelta non può essere didattica, né artistica. Perché nel primo caso meglio sarebbe un documentario, nel secondo meglio sarebbe parlar d’altro.
Trovare un giusto punto di fusione tra sguardo e contenuto non è facile quando si parla di fame e di mortalità. Non è facile accendere la più tecnologica delle macchine da presa per riprendere baracche e zanzare.
Così ecco che abbisognano due lingue per parlare senza scadere nel moralismo. Ed occorrono tante orecchie per ascoltare, per raccogliere ciò che altrimenti resterebbe fuori campo.
Ogni autore si trova una risposta sua. Jane Campion compone una favola gentile su un mondo senza acqua dove la poesia va a spasso con le nuvole del cielo. Sissoko parla di bambini a scuola che non riescono a scrivere futuro mentre fuori un futuro è. Wim Wenders parla di buona pratica come antidoto al senso di impotenza che sempre ci attanaglia quando si parla di Terzo Mondo e, nel farlo, ritrova quell’odio per l’immagine falsa che non parla (che già c’era nei suoi film americani) e le parole degli angeli di Berlino. Gaspar Noè si attacca alla tragedia imponendosi di non battere mai, neanche per un istante, le ciglia: che non arrivi la lacrima a farci sentir meglio. Gus Van Sant fa scontrare immagini e parole: due mondi e due lingue a dire la stessa cosa con parole diverse. Jan Kounen miscela teatro indigeno e neorealismo. Gael Garcia Bernael parla ai padri guardando i figli come Mira Nair sta tra un marito ed un amante in cerca di futuro.
Tutto, in 8 ed in Millenium news, sta tra due mondi. Il nostro sforzo dovrebbe stare nel renderli un’unica casa.

La qualità audio-video

Piuttosto buona la qualità del quadro che si mantiene sempre nitido e pulito. Pochi i segni della compressione sul primo disco che si rivela lacunoso solo nella non eccessiva profondità dei neri e in certi campi lunghi dove il rapporto tra primo piano e sfondo non ci è sembrato sufficientemente corretto. Migliori i risultati del secondo disco
Molto buono l’audio. Pulito e discretamente avvolgente laddove bisognava.

Extra

Dei TG di Millenium news del secondo disco si è già detto. Sempre nel secondo disco sono presenti anche servizi poi esclusi dal montaggio definitivo che ci sono sembrati altrettanti interessanti delle puntate complete.
Due booklet (uno su AMREF e l’altro sui corti a cura di Mario Sesti e Jacopo Mosca) completano questa bella e ricca edizione.


(8); Regia: Gus Van Sant, Abderrahmane Sissako, Jan Kounen, Wim Wenders, Mira Nair, Jane Campion, Gael Garcia Bernal, Gaspar Noè; distribuzione dvd: Minerva Raro Video.
formato video: 16/9; audio: Italiano e originale stereo; sottotitoli: italiano

Extra: 1) Millenium news 2) Booklet


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