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DVD - Burro

Pubblicato il 27 dicembre 2008 da Gaetano Maiorino


DVD - Burro

I comici italiani degli anni ’80 hanno un po’ tutti tentato fortuna impegnandosi almeno per una volta in ruoli drammatici. Dalle spiagge riminesi e dalle nevi natalizie, le varie maschere di quella commedia popolare e caciarona, si sono concesse ad autori drammatici, nel tentativo di smontare almeno in un’occasione il loro stereotipo burlesco e affrontare il cinema impegnato.
Ce l’ha fatta Abatantuono in Mediterraneo e ancor prima nei road movies generazionali di Salvatores, poi Jerry Calà con Diario di un vizio, e di recente Pupi Avati ha portato anche Ezio Greggio a recitare un personaggio controverso e ben lontano dalla sua abituale macchietta da piccolo schermo.
Nel 1989 il regista televisivo José Marìa Sanchez, realizza il suo primo (e unico) lungometraggio cinematografico con un altro degli attori comici di quella generazione. Renato Pozzetto è infatti Burro, lo scemo del villaggio di un piccolo borgo romagnolo. Il comico milanese sembra trovarsi perfettamente a suo agio nel ruolo dello stralunato ragazzotto di paese, che vive solo con sua madre lavorando per il cinema locale attaccando manifesti e annunciando gli spettacoli col megafono.
Piccoli particolari costruiscono il suo mondo: i piatti in cui mangia la minestra, con il volto di Papa Luciani sul fondo; i sampietrini che pavimentano le strade del piccolo centro; le conversazioni con un altro ragazzo un po’ tonto di nome Luciano.
Ma la vera costante di Burro è il cinema, onnipresente nel leggero e sentimentale film di Sanchez, e che acquista importanza sia come luogo fisico, sia come metafora di un altro mondo, del sogno, dell’irrealtà, componente molto vicina alla personalità di Burro.
La sala Eden si affaccia sulla piazza del paese diventando il perno delle vicende narrate, il luogo dove gli avvenimenti si caricano di maggiore tensione o ironia, lo sfondo delle scene meglio riuscite della pellicola. Inoltre sul piano individuale, il ragazzo instaura con il cinema un rapporto di profonda fusione, di intimità. Innamorato di un’attrice, Katarina, vista solo sullo schermo, Burro vive in funzione dell’agognato incontro con lei. Incontro che ogni sera, ad ogni proiezione del suo film, si ripete. La confusione tra realtà e finzione cinematografica è costante, in ogni donna c’è il volto di lei; Burro la insegue, la cerca, si ingelosisce per gli uomini che la conquistano nei film, si compenetra al punto di chiedere a Dio qualche peccato, a lui così innocente, per sentirsi più vicino alla sua dissolutezza.
Ma la confusione non si limita a questi eventi espliciti. Nel teatro situato di fronte alla sala cinematografica, una sera un illusionista, coinvolgendo proprio Burro, si fa beffe con un trucco del paese intero. Solo uno degli spettatori se ne accorge e grida alla truffa, ma nessun altro reagisce con lui. Nelle ripetute proiezioni di film che si susseguono, una protesta simile non avviene mai, nessuno si arrabbia se un film è brutto o poco credibile. In teatro, l’abilità del mago diventa falsità, mentre il cinema, illusione per eccellenza, si configura come realtà e come tale affascina tutti. Burro per la sua sensibilità è colui che risente maggiormente di questa “magia”. La verità gli sbatte davvero sul muso solo quando va alla ricerca di notizie su suo padre e lì i ricordi (altro piano della realtà) la fanno affiorare per davvero, segnando il punto più malinconico della pellicola.
Burro è un film in cui Pozzetto porta all’estremo il personaggio buono, ai limiti della stupidità, che ha sempre interpretato nelle sue commedie, declinandolo però in chiave più problematica e disincantata, solo a tratti ironica, mai volgare e con estrema dolcezza.
Piccolo omaggio a Kubrick: nel finale si intravede, in campo lungo, la locandina di Arancia Meccanica attaccata ad una parete, ad annunciare l’imminente uscita del film nel cinema del paese.

La qualità audio-video

Audio e video di qualità appena sufficiente. I colori non risaltano, un po’ per volere della fotografia, un po’ per la compressione venuta maluccio. Un film da guardare per ciò che vuol trasmettere a livello emotivo più che visivo.

Extra

Sezione poverissima, probabilmente non c’era molto da aggiungere oltre al trailer originale.


(Burro); Regia: José Marìa Sanchez; interpreti: Renato Pozzetto, Elena Sofia Ricci; distribuzione dvd: Medusa Home Entertainement.
formato video: 16:9 - 1.85:1; audio: Dolby Digital 5.1 Italiano; sottotitoli: Italiano per non udenti

Extra: Trailer Italiano


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