Dvd - Clerks II
Il senso di un sequel è o dovrebbre essere quello di dire qualcosa di nuovo e di più approfondito, specifico e rilevante rispetto ad una situazione, a dei personaggi e a dei fatti già incontrati e raccontati in un film precedente e verso cui il pubblico dovrebbe provare una sincera affezione.
Nel 1994 Kevin Smith ci aveva introdotto all’interno del piccolo mondo di Dante e Randall, due squinternati commessi di un emporio della cittadina di Leonardo, nel New Jersey, entrambi afflitti da un’incontenibile sindrome di Peter Pan che li portava all’immobilità di una vita fatta di divertimento adolescienziale, di indigestione di cultura e sotto-cultura pop americana, di abuso della trivialità per riempire il vuoto e di divertiti tentativi volti ad aggirare il più condizionante dei condizionamenti sociali, quello che costringe a fare delle scelte, a programmare il futuro, a diventare adulti.
L’operazione compiuta da Kevin Smith, che nell’arco di questi tredici anni da quel debutto tanto acclamato ha continuato il suo discorso di anarcoide cantore del ’fancazzismo’ muovendosi tra la spinose logiche dello studio-system hollywoodiano, è stata quella di rispettare l’originario immobilismo dei personaggi, cambiando, però, il contesto e definendo una situazione che parrebbe imporre un’evoluzione nel percorso di Dante e Randall.
Che oggi ritroviamo maturati e ’colorati’ (rispetto al bianco e nero del primo film dovuto ovviamente anche ad un badget risicato), ma non diversi. Commessi nel ristorante di una gande catena di fast food, i due vivono ancora con quell’aria scanzonata e adolescienziale, quell’apatia nei confronti del loro lavoro, quella coazione a ripetere situazioni imbarazzanti che avevamo imparato ad amare nel primo episodio.
A questo testo impudente, provocatorio e libero nel linguaggio quant’è curato e gradevole nelle immagini, nella scelta dei colori e delle luci, Smith ne sottende un altro intimo, delicato, quasi struggente.
Dante, proprio il giorno prima di compiere il suo ’falso movimento’ spostandosi dal New Jersey alla Florida, scopre che la sua tosta ’capa’ aspetta un bambino da lui, frutto di un occasionale amplesso sul bancone degli hamburger.
Il fatto che questa capa abbia il corpo ed il volto di Rosario Dawson giustifica la crisi di Dante che percorerrà il sottile confine di un melodramma in miniatura per trovare una compensazione tra l’aspirazione ad una vita diversa e la consapevolezza che quel vuoto in cui ha fino a quel momento vissuto in realtà gli appartiene e che tanto vuoto non è visto che è pieno di corpi, suoni, ricordi, in primis quelli condivisi, vissuti (a volte subiti) con lo stesso Randall. Sarà con quest’ultimo che Dante troverà una nuova vita fondata sulle ceneri simboliche e al tempo stesso concrete dell’emporio bruciato.
Questa mescolanza di tono tra il (quasi) grave e il demenziale è condotta da Smith con un’onestà, un affetto, una tenerezza, un’allegra follia (il numero di musicale sul balletto tra Dante e Rosario) che ci impedisce di essere eccessivamente severi nei confronti di una scrittura
registica il cui unico obiettivo sembra quello di porsi come revival della gloria del vecchio film.
E ad evitare che tutto venga eccessivamente mitizzato ed enfatizzato ci pensa il sensazionale coro che sta lì a commentarci tutta la vicenda. Parliamo ovviamente di Jay e Silent Bob (quest’ultimo interpretato dallo stesso Smith), versione hip hop scorettissima, triviale e demenziale delle grandi coppie classiche, da Stanlio e Ollio a Dean Martin e Jerry Lewis dove uno (Jay) si esprime parlando e vestendosi come il più sciroccato video-idiota prodotto dalla sotto-cultura di Mtv mentrel’altro (Silent Bob) silenzioso succube dei vezzeggiamenti del partner, a volte viene assurto al ruolo di Deus ex machina. Fare di due simili soggetti i simboli del proprio immaginario merita un plauso a prescindere.
La qualità audio-video
L’immagine video risulta particolarmente nitida e pulita e rispetta la brillantezza originaria dei colori. Anche il passaggio dal bianco e nero al colore nelle scene iniziali è fluido e non mostra alcun segno della compressione.
Eccellente anche la resa audio nella doppia codifica in Italiano 2.0 e 5.1 e nell’Originale Inglese 5.1.
Extra
Curati dallo stesso Smith, gli extra, che comprendo un divertito excursus sugli imprevisti, le papere, le sviste, gli errori compiuti sul set dagli attori, rappresentano una sorta di integrazione del film stesso e molto ci dicono sullo spirito della pellicola e sul clima familiare, cameratesco che si è costruito durante le riprese e dove Rosario Dawson, tosta quanto il suo personaggio, mostra di essersi inserita senza difficoltà.
Il Diario di produzione realizzato durante la lavorazione del film non si limita ad assolvere una mera funzione di back-stage, ma diventa un percorso alternato tra momenti della pre-produzione, interviste agli attori e alla troupe e riflessioni scanzonate in particolare di Smith e di Jason Mewes (Jay) che ci fanno da ciceroni all’interno di questo nuovo capitolo di Clerks.
(Clerks 2); Regia: Kevin Smith; interpreti: Jeff Anderson, Brian O’Halloran, Rosario Dawson, Trevor Fehrman, Kevin Smith, Jason Mewes; distribuzione Dvd: Dolmen Home Video;
formato video: 16/9 1.85:1; audio: Italiano Dolby Digital 2.0 e 5.1; Inglese con sottottitoli in Italiano Dolby Digital 5.1.
Extra: 1) Trailer e spot 2) Come si fanno i film ovvero ’Le Papere’ (29 minuti con un’introduzione di Kevin Smith) 3) Sguardo ravvicinato su ’Erotismo interspecie’ (10 minuti) 4) Diari di produzione (50 minuti con un’introduzione di Kevin Smith) 5) 3 Easter Eggs.