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DVD - Cul de Sac

Pubblicato il 30 aprile 2007 da Nicola Cordone


DVD - Cul de Sac

La sintesi perfetta della poetica di Polanski, che amalgama con estrema abilità le componenti surreali, tragicomiche, grottesche e freudiane del suo cinema, concludendo un’ideale trilogia iniziata con il lungometraggio d’esordio Il coltello nell’acqua e proseguita con il pregevole Repulsion. Cul de Sac è l’opera che meglio rappresenta l’idea cardine dei film dell’autore: descrivere il labile confine tra realtà e immaginazione, equilibrio e follia, verità e rappresentazione - o messa in scena –, sincerità e ipocrisia.
Lo spazio entro cui si consuma il dramma dei protagonisti è quello di un antico castello collocato sulle colline di sabbia di un’isola del nord Europa, resa periodicamente inaccessibile dalla marea, in cui giungono, per caso, due gangster sgangherati e feriti, alla ricerca disperata di un telefono per avvisare il capo Kathelbach, nella speranza di essere salvati. Il maniero è abitato da una strana coppia di sposi: lui è l’erede nevrotico dai modi effeminati e infantili, lei la giovane bella, eccentrica ed opportunista; si sono rifugiati in una prigione dorata per fuggire dal mondo, ma il castello assume, da subito, la valenza simbolica della loro follia.
Tutti i personaggi si misurano con il sentimento dell’assurdo e, mentre incombe sulle loro teste il caos di un universo che sembra totalmente svuotato di senso, essi continuano ad agire e a muoversi come pedine impazzite di una scacchiera sadicamente pilotata da un regista-giocatore: la vicenda, dal tragico iniziale, scivola nel grottesco quando i gangster intuiscono che il loro capo li ha abbandonati a sé stessi: un potere invisibile – Kathelbach non compare mai, ascoltiamo soltanto la sua voce irosa per telefono – decide, con la sua indifferenza, il destino dei protagonisti; i due balordi, sentendosi abbandonati, naufragano nel baratro del non sense: Albert muore, Dick è incerto sul da farsi e la coppia si ritrova a dover subire le angherie del bifolco malfattore. Inconfondibili, dunque, i riferimenti al teatro di Ionesco e di Beckett: si aspetta Kathelbach come Godot, si viene travolti dall’assurdità del vivere quotidiano e si impazzisce; a tal riguardo è però opportuno sottolineare l’assenza di nichilismo degli eroi polanskiani che, nonostante tutto, continuano stoicamente le loro piccole battaglie legate ad un’illusoria idea di libertà.
Ciò che colpisce maggiormente l’animo dello spettatore è l’aura pessimista che avvolge l’intero film, al di là della consueta ironia ebreo-polacca e della comicità un po’ disturbata delle scene di gioco dei coniugi e dei dettagli prosaici dell’agire di Dick all’interno del castello; l’atmosfera di fondo è cupa e minacciosa, come testimoniano le scenografie gotiche e i rumori d’ambiente che siglano il palcoscenico principale della vicenda. Non sembra albergare alcuna speranza nello spazio chiuso del castello normanno: Polanski rivela, fin dagli esordi, le angoscianti verità che luoghi, tempi e individui portano con sé, verità che emergono sempre e comunque per quanto dolorose e incomprensibili possano apparire.

La qualità audio-video

Complessivamente buona la qualità audio-video del dvd: non emergono significativi difetti né sulla traccia visiva né su quella sonora; in particolare rimane intatta l’intensità e l’intellegibilità dei suoni d’ambiente.

Extra

Molto interessante l’intervista a Stefano Rulli, breve ma illuminante. La galleria fotografica non è particolarmente ricca, ma curiosa. Consideriamo un’autentica perla il trailer originale del film.


(Cul de Sac) Regia: Roman Polanski; interpreti: Donald Pleasence,Francoise Dorleac, Lionel Stander, Jack MacGowran; distribuzione dvd: BIM
formato video: 1.77:1 16/9; audio: Dolby Digital 2.0 Dual Mono italiano e originale; sottotitoli: italiano

Extra: 1) Trailer originale 2) Intervista con Stefano Rulli 3) Galleria fotografica


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