Manny, un ex galeotto, appena uscito da un centro di recupero per criminali malati di mente, si trova a fare da portiere di un albergo a Reno in Nevada. Tenta di riconquistare il suo equilibrio interiore rendendosi utile agli altri, i pochi clienti di questa specie di motel dissestato, ma finirà per innamorarsi della donna sbagliata e di conseguenza andrà incontro a guai a ripetizione.
Un giro di droga, un poliziotto corrotto e una miniera d’oro di proprietà di un eccentrico disabile in carrozzina, sono gli ingredienti principali di El Cortez, thriller noir di poche pretese girato da Stephen Purvis e interpretato da Lou Diamond Phillips.
Il confine messicano è molto vicino e la tentazione di prendere i soldi e scappare è forte, ma Manny è in fondo onesto e l’onestà si sa, nei noir è merce rara e di solito mai premiata.
La femme fatale c’è, le pistole pure, i quattrini in ballo sono tanti e in fondo Reno è un po’ una piccola Las Vegas, quindi ben si presta nel suo alternarsi di ricchi sprazzi di luci colorate e intermittenti lampi di neon guasti, a fare da cornice.
Premesse buone per questo piccolo film indipendente, ma risultati scadenti. Dopo una prima mezz’ora ben scritta e girata con interessanti posizionamenti di macchina, Purvis si perde in una sceneggiatura confusa, in alcuni tratti troppo frettolosa, in altri inutilmente prolissa. Il film perde di ritmo e si sfilaccia e non potendo aggrapparsi ad alcuna interpretazione realmente da manuale, si trascina stanca fino alle esplosioni conclusive e al tremendo finale.
Ironia a tratti, poi ci si prende troppo sul serio e quando il film vira sul (melo)drammatico, non è più efficace.
Peccato per questa pellicola di genere che si svolge praticamente in tre set e un paio di location esterne, realizzato con pochi soldi e ottima tecnica, ma scarsa fantasia nella scrittura. Purvis sembra un regista da rivedere con miglior materiale a disposizione, di certo non da bocciare a-priori.

La qualità audio-video

Fotografia essenziale e luci soffuse. Giochi di ombre alla ricerca dell’atmosfera giusta per questo noir. Il formato video non presenta grandi picchi qualitativi, ma nel complesso si fa apprezzare.
L’audio ha una buona resa più in lingua originale che nella versione in italiano nella quale perde qualche colpo.

Extra

Praticamente nessuno. Non giudicabile, come un calciatore entrato in campo nei minuti di recupero.