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DVD - Il bacio che aspettavo

Pubblicato il 9 febbraio 2008 da Alessandro Izzi


DVD - Il bacio che aspettavo

Storie di donne si accavallano e si rincorrono nel curioso film di Jon Kasdan In the land of women (tradotto da noi col più ammiccante, ma col molto meno pregnante Il bacio che aspettavo); storie complesse, travagliate, spesso risapute e, altrettanto spesso, inaspettatamente originali. Storie di generazioni diverse che parlano tra loro, ma che non per questo possono dire di capirsi davvero; racconti di personaggi che restano tragicamente (ma anche naturalmente) distanti l’uno dall’altro pur nell’anelito, sempre presente e sempre “necessario”, ad una reciproca accettazione.
In the land of women è un film di figure (e qui sta, in fondo il suo inevitabile difetto), ma è anche espressione di una visione della femminilità sfuggente ed ambigua. Ed è tale perché ad osservare, spaesato, questa costellazione di universi femminili (che sono appunto i vari personaggi del film) è la sovrapposizione di due differenti sguardi innegabilmente maschili.
Il primo è, e non potrebbe essere altrimenti, quello del regista stesso della pellicola. Un regista che osserva con un certo scrupolo, ma anche con attenzione agli stereotipi della commedia, il suo mondo borghese e leggermente upper class. La sua visione di una realtà sociale a ridosso del meccanismo hollywoodiano (il film parte dalla fine ingloriosa della storia d’amore da uno sceneggiatore di film porno ed un’attrice di un certo successo) che presto trascolora nella realtà della provincia americana tutta fatta di belle villette a schiera intorno ad ampi viali alberati con le utilitarie di lusso, la scuola, i grandi supermercati e le cucine che più grandi non si può è sempre molto curata. E resta tale anche nei momenti in cui, per paradosso, deve apparire, più per motivi di genere che di copione, sufficientemente generica da permettere alla più ampia fascia di pubblico, non solo americano, un’immediata immedesimazione. Un autore, per dirla tutta, che osserva l’universo femminile senza la presunzione di volerlo capire, ma che, anzi, parte, in maniera molto matura, dal principio che quell’universo non sarà mai del tutto conoscibile e che, per quanto ci si possa sforzare ad esplorarlo, manterrà sempre dei territori vergini, inviolati ed inviolabili.
Il secondo sguardo è, invece, quello del protagonista, Carter Webb, che si trova, ad inizio film, in una posizione peculiare. Bruciato, come abbiamo accennato, dalla fine di una storia d’amore, il ragazzo protagonista del film (gli presta volto e corpo Adam Brody reduce dal successo di The O.C. e pronto a spiccare il salto per il grande cinema) decide, infatti, molto consapevolmente di “abbandonare la lotta” in quella vera e propria battaglia che è il gioco dei sessi e di porsi ai margini del mondo. Incapace di rispondere in maniera propositiva alla fine della sua relazione amorosa, Carter smette di fatto di vivere e preferisce “guardarsi” vivere o, se preferite, ma in fondo è la stessa cosa, guardare gli altri vivere. Non più figura attiva dell’intreccio, il giovane sceneggiatore, che già nel mestiere praticato esercitava una funzione apparentemente pleonastica (prestare dialoghi e motivazioni ad un genere di film basato prevalentemente sui gemiti e l’espressione goliardica del sesso), diventa figura quasi esistenzialistica. Carter, da questo punto di vista, non agisce mai nella storia. Semmai è agito dagli altri, è strumento della volontà di persone che, per lo più si limita ad osservare a metà tra il curioso e l’incerto. Diviene suo malgrado e quasi inconsapevolmente confidente di Sarah Hardwicke (Meg Ryan) ed accetta molto suo malgrado di essere l’accompagnatore della di lei figlia. Dall’esterno della propria posizione di mero testimone degli accadimenti del mondo, lo sguardo di Carter è quello di un bambino che ha già l’esperienza dell’adulto. È piccolo perché non partecipa al gioco incomprensibile dei grandi, ma è grande perché la sua non partecipazione è prima di tutto il risultato di una scelta e non di una condizione anagrafica. E questa posizione ambigua è ben resa dalla scelta dell’attore che ha lo sguardo dell’eterno adolescente, ma anche le malinconie un po’ saturnine di chi le contraddizioni dell’adolescenza le ha vissute e le ricorda ancora abbastanza bene da poter dare consigli a chi in quello stadio c’è ancora.
Peccato allora che questo sguardo quasi filosofico ingentilito da un titolo ironico che sembra preso di peso da un Joe Dante d’annata, finisca un po’ troppo spesso per scadere nel bozzetto. Peccato soprattutto che l’apatia dolente del personaggio non riesca sempre a tradursi in una riflessione esistenziale e che il film ceda troppo spesso al ricatto della confezione elegante, ma anche un po’ piaciona (la fotografia, in particolare, risulta spesso, un po’ troppo patinata). Così facendo il film finisce per non mantenere tutte le promesse che, in fondo, sembrava aver fatto.

La qualità audio-video

Il lavoro di compressione portato avanti per questa edizione della Mondo Home Enterteinment è abbastanza curato, ma non particolarmente memorabile. Rumori di fondo da compressione sono, infatti, ravvisabili laddove ci sono esterni in condizioni di luce precarie (le diverse scene notturne) o in tutti gli interni in campo medio. In genere il risultato si mantiene di un certo livello sui primi e primissimi piani, mentre il quadro si appiattisce e scurisce sulle figure intere. Questo squilibrio tra sfondi e dettagli non rovina mai il piacere della visione, ma resta un difetto abbastanza noioso. In generale la tavolozza cromatica del film risulta, forse, un po’ troppo sbilanciata verso toni scuri e bluastri.
Tre le tracce sonore opzionabili sul menù. La prima è un potente ed avvolgente DTS in lingua italiana, forse un po’ eccessivo per un film che fa scarso ricorso ad effetti sonori. Le altre due sono, invece, limpidi 5.1 (una italiana e l’altra originale).

Extra

Oltre ai consueti trailers c’è spazio per circa un quarto d’ora di interviste al regista e agli attori. Per niente interessanti a dirla tutta.


(In the land of women); Regia: Jon Kasdan; interpreti: Adam Brody, Meg Ryan, Kristen Stewart, Elena Anaya, JoBeth Williams; distribuzione dvd: Mondo Home Enterteinment
formato video: 2.35:1; audio: Dolby digital 5.1 (italiano e inglese) e DTS (italiano); sottotitoli: italiano per non udenti

Extra: 1) Trailers vari 2) Interviste al regista e agli attori principali


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