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Dvd + libro: Capitan Salgari

Pubblicato il 9 novembre 2011 da Giancarlo Mancini


Dvd + libro: Capitan Salgari

Era l’epoca in cui del mondo si disponeva un’idea di sterminata, multiforme, varietà, quella in cui il giovane Emilio Salgari iniziava la sua carriera di narratore. Prima però di diventare il beniamino di una serie di generazioni appassionate di avventure, Salgari, appena ventenne, si dovette guadagnare da vivere come giornalista, prima de “L’Arena” e poi de “La Nuova Arena”, quotidiani della città in cui era nato, Verona.

E’ il 1884, ne nasce una collaborazione che è al centro di un cofanetto pubblicato da Minimumfax (libro+dvd, € 22).

Il volume, curato da Silvino Gonzato, contiene una silloge di articoli in cui si dirime abbastanza chiaramente come l’apparente conflitto tra il mestiere di giornalista e quello di fabbricatore di avventure, le due attività infatti si intersecano positivamente in questa prima fase della produzione salgariana.
Il giovane cronista intervista Don Luigi Bonomi, missionario e concittadino reduce dalle prigioni del Mahdi, il caporale della Decima Compagnia Sussistenze di Napoli, reduce da Massaua, uno dei primi approdi dell’avventura coloniale italiana. La sua immaginazione non poteva essere del tutto messa a parte dal rigore del mestiere giornalistico, egli tiene a sostenere, davanti al suo pubblico, ma anche a sé stesso, di essere una penna attendibile non per le domande che fa ma perché conosce alla perfezione Massaua come le terre del Mahdi. Presunzione del tutto infondata come è noto, ma di cui anche oggi il lettore o l’amante di avventure può non curarsi affatto, tanto è rigogliosa la sua attività creatrice.
Per l’arrivo dei singalesi a Verona rispolvera la leggenda, che lui chiama tradizione, per la quale l’isola di Ceylan fosse stata sede del paradiso. I Singalesi saranno l’ornamento spettacolar-etnografico della Tombola telegrafica organizzata dalla Lega d’insegnamento di Verona. Salgari era pienamente conseguente al periodo storico in cui è vissuto, l’epoca delle grandi esposizioni universali in cui un grande pubblico era portato a conoscere realtà completamente sconosciute. Questo shock della percezione è nella sua produzione elevato al quadrato tramite la fantasia romanzesca, irrefrenabile, fluviale. Alla moglie Ada, evidentemente scontenta del suo menage coniugale, risponde additando le ragioni della sua disattenzione alla “vita passata”, fatta di troppi rischi e di troppe fughe per poter trovare da subito la quiete richiesta al matrimonio.
Quando giunge a Verona il remoto West, attraverso la visita del baraccone del colonnelo Cody, ovvero Buffalo Bill, Salgari segue con diversi articoli le sue gesta. Guglielmo il Bufalo, così viene tradotto il nome del mitico cacciatore, ha una leggenda, scrive Salgari, abbastanza inverosimile. Si potrebbe pensare ad un lampo autoironico ed invece il cronista-scrittore è serissimo, l’americano fu secondo queste vulgate improbabili “vaccaro, conduttore di diligenza, portatore di dispacci quando non vi erano nel grande West le ferrovie. “Andava da Smotte Rosse a Trecky, una distanza di 122 chilometri per una strada lunga, pericolosa, spesso battuta dalle pelli-rosse.” In una sola stagione uccise 4862 “buffali”. Roba da film o da romanzo, d’avventure s’intende.


(Capitan Salgari. In viaggio con l’immaginazione); Regia: Marco Serrecchia; genere: documentario; distribuzione DVD: Minimumfax;
formato video: 4/3 1: 1.66;audio: originale Dolby Digital 2.0; sottotitoli: Italiano
Extra: Volume: Una tigre in redazione. Le pagine sconosciute di un giornalista d’eccezione


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