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DVD + libro: La bocca del lupo

Pubblicato il 10 febbraio 2011 da Alessandro Izzi


DVD + libro: La bocca del lupo

Ballatetta malinconica come quelle che solo Cavalcanti sapeva scrivere, La bocca del lupo sfugge a qualsiasi tentativo di approccio critico.
Non è un documentario.
Non è un film di finzione.
Non è un poema audiovisivo.
Non è videoarte, né televisione. Ma non è neanche cinema, di quello che siamo abituati a vedere in sala o ai festival.
È piuttosto un poliedro in cui ogni immagine si riflette nel suo contrario pronta a finire a gambe all’aria non appena il bambino (che c’è sempre un bambino dietro ogni caleidoscopio) non agita le figure in cerca di nuovi arabeschi. Ma non c’è fanciullagine dietro il regista che mischia le sue carte, né l’idea di un bimbo interiore che guarda il mondo con stupefatto candore. Piuttosto c’è lo sguardo di un artista che guarda una città e la scopre persona. E che guarda alle persone e le scopre città.
Tutto è fluido nel gesto registico di Marcello, tutto trascolora come un gioco di tempere in cui è stata messa troppa acqua di mare. Non si secca al sole, ma si dissolve in nuovi giri, mescolandosi di continuo in una scoperta di nuovi colori. Non perché ci fosse ricerca, ma perché la realtà non si piega tanto facilmente ai limiti della tavolozza di un pittore.
C’è questo del documentario nello splendido film di Marcello: il rispetto per il Vero e la voglia di lasciare che parlino le cose con la sceneggiatura che si costruisce a contatto con quelle persone, quel materiale di repertorio e quelle strade filmate da tutti e quindi di nessuno.
Ma c’è anche la fame di racconto, il bisogno che una storia semplicemente sia e che l’autore se ne faccia ricettacolo per gli altri, affascinati e commossi di fronte a tanto miracolo.
Ecco allora che comincia la storia della città. Ed è Genova coi suoi porti, colla sua storia, col suo racconto impresso dalle strade che son rughe su un volto anziano, di chi ne ha viste tante.
Ma ecco anche la storia di due personaggi abnormi, Enzo, immigrato meridionale, e Mary, un travestito. Si conoscono in carcere e si innamorano con tanta buffa tenerezza.
Veri come solo la verità sa essere.
E pudichi nel parlare davanti alla macchina da presa. Sbruffone innamorato lui. Penelope d’attesa lei che lo lascia vivere perché nella sua vita sta anche la sua. Le loro anime, semplici nel sogno di una casa col giardino che basti a loro soli, son vicoli chiusi e balconi con gli scuri accostati e i panni appesi. La macchina da presa te li fa sentire accanto, come vicini di casa che conosci poco, ma di cui ti va di sapere perché la loro storia se la portano attaccata agli occhi.
Personaggi marginali, di quella Genova povera che un poco rappresentano e che sta a cuore alla fondazione San Marcellino che questo documentario l’ha voluto ben sapendo che non avrebbe parlato delle buone azioni dei volontari che lavorano, ma avrebbe raccontato la città vista dal basso, ad altezza d’uomo.
E in questa immagine reale si riflette anche quest’anima sociale del discorso che non passa per le parole, ma per la vita nella strada coi suoi odori e i suoi colori.
Un piccolo miracolo del Cinema. Con la maiuscola al suo posto. A dirci che in Italia il documentario, in fondo, sta bene. Molto più di un cinema (anche questo con la minuscola al suo posto) che si ostina a sfornar commedie e a raschiare il fondo degli incassi.

La qualità audio-video

Ottimo dvd davvero sotto tutti i punti di vista. Il quadro, estremamente nitido, salta da un’immagine all’altra, da un formato all’altro, da un Super8 ad un video digitale, come un grillo nell’erba. Con naturalezza.
Buono anche l’audio nonostante le condizioni di ripresa spesso precarie.

Extra

Su disco le interviste ai personaggi del film, i repertori e la galleria fotografica riporta lo spettatore in lidi a lui più familiari. È il mondo riconoscibile della documentazione, in cui lo sguardo è freddo e ad ogni risposta corrisponde sempre una domanda che tutto orienta.
Fuori disco, nel libro, ci son cose bellissime. La commossa introduzione che saluta Mary, icona d’un amore vero e bello. C’è la lettera di Edoardo Sanguineti che gronda ammirazione per un film che è un’esperienza bella e profonda. C’è il saggio di Marcello che apre un giro di danze su Genova. E c’è un’antologia critica che brilla per completezza e precisione. E poi c’è Montale che saluta di lontano.


(La bocca del lupo); Regia: Pietro Marcello; genere: documentario; distribuzione DVD: Feltrinelli; collana: Real Cinema; formato video: 4/3 1: 1.66;audio: originale Dolby Digital 2.0; sottotitoli: Italiano

Extra: 1) Interviste ai personaggi del film 2) Repertori 3) Galleria fotografica 4) Trailer cinematografico 5) Libro di 174 pagine: "Genova di tutta la vita" a cura di Daniela Basso


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