DVD - Nana

La prima, macro distinzione tradizionalmente operata all’interno dell’universo manga è quella tra shoujo e shounen: vale a dire, rispettivamente, tra quei fumetti rivolti prevalentemente alle ragazze e incentrati su vicende a sfondo sentimentale, oppure quelli che prediligono racconti d’azione e d’avventura, pensati per un pubblico di fruitori maschi. Va detto che difficilmente le rispettive barriere ’gender’ vengono infrante da avventurosi lettori in avanscoperta solitaria e, tuttavia, in quei rari casi in cui ciò avviene, si può star certi di trovare di fronte a sé un’opera di qualità e valore assoluti, in grado di raggiungere e parlare ad ognuno.
Nana, da questo punto di vista, rappresenta quasi un caso esemplare. Il tradizionale ostracismo tributato dai ragazzi nei confronti degli shoujo manga viene meno difatti nel caso dell’ultima opera della bravissima Ai Yazawa, proprio perché nelle sue pagine trovano altrettanto spazio temi come la salda amicizia che lega le due protagoniste e la grande, comune passione per la musica, fra tutte probabilmente l’arte in grado di infrangere con più forza qualunque tipo di ’dogana mentale’. Chiunque sogni di sfondare col suo gruppo non potrà non immedesimarsi in Nana Osaki e i suoi Black Stones. Mentre le ragazze romantiche e più dolci, le abituali lettrici di shoujo, ritroveranno qualcosa di loro stesse nella sua coinquilina con la testa sempre fra le nuvole, Nana Komatsu. Le due Nana non potrebbero essere più diverse e forse, proprio per questo, così unite, tanto che si può rimarcare come sia in fondo la loro, la vera storia d’amore del manga (com’è stato giustamente osservato). La verità, come suggerisce la sensibile autrice, è che ciascuna delle due ha bisogno dell’altra per riuscire a sopravvivere in una metropoli come Tokyo, poiché possono offrirsi un appoggio più stabile e duraturo di quella del “ragazzo di turno”. Nana Komatsu, “Hachi”, ogni tanto, per tornare coi piedi per terra è costretta a dare ascolto alla pratica Osaki, a sua volta, naturalmente, molto più fragile di quanto non appaia in superficie.
Nel manga l’autrice dedica affettuosamente un albo di presentazione a ciascuna delle due ragazze ed è solo dal terzo volumetto e dal primo incontro sul treno delle due che la vita di entrambe ’parte’. L’anime invece si apre proprio da lì, così che lo spettatore che ignori il manga si ritrova all’oscuro rispetto ai trascorsi delle due protagoniste... anche se Hachi porta scritto in faccia la sua storia. Non così per Nana la cantante, di cui ignoriamo il fatto che è un’orfana e la sua travagliata relazione sentimentale che l’ha indurita e le ha lasciato una “scorza” più dura per poter sopravvivere. La sua storia d’amore con Ren Honjo, quasi una soprannaturale reincarnazione di Sid Vicious, (bassista dei mitici Sex Pistols) ricalca da molto vicino quella tragica del leggendario e giovanissimo musicista inglese e la sua Nancy.
Apprezzabile, in quest’ottica, la scelta di aver privilegiato una fotografia dai toni crepuscolari, dato che i vari elementi della storia sono destinati a deteriorarsi man mano che le vicende si evolvono, mentre i protagonisti rinunciano progressivamente alle loro illusioni. Non altrettanto può dirsi per il lavoro del character designer, talmente impersonale e privo di spessore da abdicare in toto ad imprimere il suo stile ai personaggi, limitandosi a replicare, identico, quello particolarissimo di ’mamma Yaza’, coi suoi protagonisti esili, dai lineamenti finissimi e lo sguardo che diviene sempre più cinico e distaccato.
I punti di forza dell’anime sarebbero stati - lo si sapeva - la possibilità di dar ’voce’ alle due band rivali del manga, i punk Black Stones di Nana e i Trapnest di Reira, dalle sonorità più rock. Su questo si è fatto leva quando si è proposto di trasporre la storia dal contesto cartaceo a quello audiovisivo della serie a cartoni. Ma da Nana è stato tratto in Giappone anche un film con attori in carne ed ossa, tale e tanto è stato il successo dell’opera e la sua eco presso gli otaku di tutto il Paese.
Il problema, viceversa, consisteva naturalmente nell’essere costretti a condensare tutti gli eventi minuziosamente descritti nel fumetto, operando così una selezione dolorosa, ma necessaria. Tanto più che la più grande qualità della Yazawa consiste forse proprio nel riuscire a schizzare e delineare in poche tavole la personalità anche dell’infinità di personaggi minori che popolano il suo manga. Ed è una dote, questa, che condivide coi più grandi mangaka di sempre.
La qualità audio-video
Presentati su dischi singoli, gli episodi si avvalgono di un riversamento fedele e pulito.
L’immagine è sempre nitida e chiara. I colori sono ben equilibrati e brillanti.
Il suono è intensamente avvolgente
Extra
I singoli dischi delle due serie di nana contengono praticamente solo l’episodio. Il che giustifica il prezzo molto basso, ma lascia perplessi i collezionisti.
(Nana); Regia generale: Morio Asaka; distribuzione DVD: Dynit
formato video: 16/9 Widescreen; audio: Italiano, Giapponese Dolby Digital 5.1 DTS; sottotitoli: Italiano
Extra: assenti
