DVD - Tutti defunti... tranne i morti

Il film
Continua, con la pubblicazione della Collector’s editon di Tutti defunti... tranne i morti, l’indefessa attività della Raro video volta alla costante ricerca delle pellicole più bizzarre e più lontane dai circuiti della grande produzione e distribuzione della storia del cinema non solo italiano. Un’attività meritoria che è certamente motivata dal desiderio di costruirsi una nicchia assolutamente personale all’interno di un mercato ormai saturo di continue nuove proposte editoriali di titoli adatti a tutti i palati e a tutti i portafogli. Se, come abbiamo già avuto modo di accennare su queste pagine, la Ripley Home Video si sta guadagnando sul campo la fama di più filologica e attenta tra tutte le etichette, la Raro video resta certamente, da questo punto di vista, la più cinefila in senso stretto. La scelta dei titoli, sempre chiusa nella rosa di un cinema undreground o di genere, denota prima di tutto il gusto per pellicole che facciano del piacere della pura e semplice visione il centro di un discorso ludico che solo in un secondo momento può, ma non necessariamente deve, aprirsi a problematiche altre dal cinema stesso. In questo senso Tutti defunti... tranne i morti, film nato dall’esigenza fortemente sentita da Pupi Avati di voltare pagina dopo il successo inaspettato di La casa dalle finestre che ridono, è la scelta ideale per rimarcare ancora una volta il desiderio di recuperare dall’oblio pellicole che sfuggono da ogni facile definizione e che, pur tra mille difetti, colpiscono per la loro voglia di sperimentare, contaminare, divertire. Portata avanti secondo una logica da Brik a brak, l’opera del regista padano si muove sul percorso di una ben calcolata mescolanza di generi ed umori tra loro difficilmente conciliabili. Se la storia si attesta fin dall’inizio su suggestioni tipiche del giallo anglosassone alla Agatha Christie (laddove anche il semplice soggetto ricalca consapevolmente le tracce di un’opera fondamentale come 10 piccoli indiani), è l’interazione tra i vari personaggi a determinare il costante salto di registro stilistico che resta la cifra costante di tutta la pellicola. Ogni singolo personaggio, insomma, si presenta allo spettatore non tanto come una figura attanziale necessaria allo scioglimento dell’intreccio giallo (del tutto accessoria visto che la soluzione, a pensarci, è già data dallo stesso titolo), quanto piuttosto come epitome di un preciso genere cinematografico di cui è al tempo stesso espressione affettuosa e rovesciamento comico. Si pensi, per esempio, al venditore in trench e cappello alla Marlow di Carlo delle Piane per rendersi conto di come il regista recuperi consapevolmente il puro e semplice segno iconografico tipico di un genere come il noir americano per ribaltarne il senso attraverso l’azione rivitalizzante dell’ironia. Ogni personaggio, insomma, è prima di tutto un genere cinematografico a partire dal western (il cowboy di Michele Mirabella) alla detective story (l’investigatore di Gianni Cavina), dall’erotico (la coppia composta dal nobile erotomane e dalla sua infermiera austriaca) al sentimentale fino, ovviamente all’horror padano incarnato dalla figura del fantasma assassino, unica concessione al desiderio del pubblico e dei finanziatori di trovarsi di fronte ad una replica di La casa dalle finestre che ridono. Seguendo una propensione alla contaminazione tipica del cinema di Mel Brooks di cui il film è, in fondo, una derivazione (checché ne dicano gli autori che rivendicano, negli special collegati al film, la paternità una pratica di cinema parodia che il regista americano aveva avviato qualche anno prima con Frankenstein junior e Mezzogiorno e mezzo di fuoco) Avati firma, insomma, un film ancora oggi godibilissimo che merita di essere recuperato.
La qualità audio-video
Cominciamo con una buona notizia: anche se la cover dell’edizione dvd annuncia un formato 4:3 quello che ci siamo trovati davanti, con gioia, è un intrigante 1.66:1 certamente più adeguato per restituire il fotogramma originale quasi nella sua interezza. Purtroppo, però, i motivi di felicità si esauriscono tutti qui, perché la tanto pomposamente annunciata collector’s edition del film si basa, in effetti, su una pellicola molto rovinata con pesanti graffi che spesso inficiano il piacere della visione. Per quel che riguarda l’audio, ci troviamo di fronte ad un monofonico abbastanza pulito, ma, in fondo, senza infamia né lode.
Extra
Apprezzabile la volontà della Raro Video Nocturno di corredare il film proposto con extra, almeno nelle intenzioni, interessanti e stimolanti. Due schede bio filmografiche sul regista esauriscono velocemente i contributi scritti ospitati nel disco, mentre la parte del leone la fa tutta il breve documentario Morti dal ridere. In realtà, a ben vedere, quello che ci viene proposto non è esattamente un documentario, quanto piuttosto, una serie di video interviste intervallate, qui e lì da qualche scena del film in rigoroso bianco e nero televisivo. Dispiace, nelle interviste, l’assenza di Carlo Delle Piane che avrebbe avuto da dire cose più interessanti, mentre non si capisce fino in fondo, la presenza di Mirabella che avrebbe avuto maggior senso se ad essere chiamati per le interviste fossero stati anche altri personaggi di contorno. Gli interventi sono, in fondo, carini e piacevoli, nel loro essere molto “sull’onda del ricordo”, ma sono infarciti di tutta una piccola serie di inesattezze storiche (non ultima la rivendicazione di aver anticipato il cinema di Mel Brooks) che nessuno si preoccupa di rettificare come andrebbe fatto in un vero documentario. Ma, in fondo, non ci si può lamentare più di tanto.
(Tutti defunti... tranne i morti); Regia: Pupi Avati; interpreti: Carlo Delle Piane, Gianni Cavina, Francesca Marciano; distribuzione dvd: Raro Video, Nocturno
formato video: 1.66:1; audio: mono (italiano)
Extra: 1) Scheda biografica di Pupi Avati 2) Filmografia di Pupi Avati 3) Documentario: Morti dal ridere
[maggio 2005]
