DVD - Un microfono per due

Lo show deve andare avanti sempre ed in ogni caso. Ma lo show può anche benissimo fare a meno di te. Soprattutto se un po’ di talento ce l’hai, ma non abbastanza per diventare davvero uno di quelli che ce la fanno.
Questa la dura lezione che deve apprendere Marc Pease, eroe eponimo (ma solo in lingua originale) di Un microfono per due, ennesima parabola sul mondo dello spettacolo coniugata al verbo del fallimento.
Ma questa è la lezione che deve apprendere anche Gribble che di Marc è stato il maestro di musica e che continua ad allestire ogni anno lo spettacolo della scuola come fosse un debutto a Broadway di un cast perennemente adolescente.
Il film è la storia delle loro vite, dei loro scontri, delle loro contese artistiche e sentimentali (condividono addirittura la stessa ragazza) e, soprattutto, della loro reciproca incapacità ad ascoltarsi. Ottenebrati dal verbo del Successo a tutti i costi, i due non si accorgono neanche di quanto le loro esistenze si somiglino dolorosamente. Entrambi sono, infatti, legati a doppia mandata con il proprio passato e con quei sogni irrealizzati per cui sono diventati ormai troppo vecchi.
Il film è impietoso nel sorprenderli adulti con pensieri adolescenti. Marc, ad esempio, suona goffo nel gioco dei costumi troppo giovanili per la sua età reale (venticinque anni di personaggio restituiti da un attore trentenne che non nasconde neanche una ruga), nella sua acconciatura con tanto di coda di cavallo che mal si addice ad un lavoro di autista di limousine e nel suo sentirsi a casa solo a scuola mentre gli studenti, quelli veri, lo guardano con sospetto ed un pizzico di diffidenza. Da parte sua Gribble funziona a corrente alternata con il suo essere prima che professore (che è poi il motivo per cui è pagato) un regista produttore che pensa allo spettacolo prima di ogni altra cosa calpestando, con questo, i suoi doveri di docente che dovrebbe sempre mettere i suoi ragazzi al primo posto.
Il film racconta così la storia di uno che vorrebbe essere ancora studente e di un altro che non vorrebbe in alcun modo essere insegnante. La storia, in fondo, di due fallimenti cagionati dalla comune incapacità a guardare oltre il proprio sogno in cerca di futuro. La loro è paura del cambiamento e desiderio di stasi. Che nulla cambi perché si possa rimanere come si era. Con buona pace di capelli che cadono o si fanno bianchi e di pance che si inflaccidiscono.
Nella loro girandola di insoddisfazioni i due finiscono per far del male anche alle persone che hanno intorno mentre lo spettacolo fa l’unica cosa che sa fare: andare avanti.
Al di là dei meriti delle intenzioni, Un microfono per due brilla per la superficialità con cui i personaggi vengono dapprima scritti e poi messi su pellicola.
In cerca di una prospettiva nuova sull’ennesima storia hollywoodiana sul perché e il percome si diventa famosi, il film rimbalza come una pallina in un flipper tra una situazione e l’altra senza riuscire mai davvero a cogliere il nerbo drammatico delle storie che mette in campo.
La commedia non respira mai di giusto ritmo, mentre il registro drammatico si giustappone all’ironia riuscendo raramente a fondersi con essa.
Gli attori funzionicchiano, ma sono le comparse a mangiarsi spesso la scena al posto loro. Il che darebbe da pensare anche se non si può non ammettere, almeno in Stiller, un senso di masticato e sicuro mestiere.
Restano i numeri canori che costeggiano il film con simpatica canaglieria. Un paio son carini, ma la regia non rende loro tutta la giustizia.
Nel complesso un’occasione essenzialmente mancata.
La qualità audio-video
Piacevole il riversamento su disco del film. Il quadro è pulito, quasi del tutto libero da artefatti di compressione e ben equilibrato. I colori sono brillanti e giustamente vivaci.
Meno bene le cose vanno per il comparto sonoro che sfodera due tracce: DTS per l’italiano e 5.1 per l’inglese. La prima, però, pare altalenante e non sempre sufficientemente piena, mentre la seconda, meno avvolgente risulta, al confronto, più stabile.
Extra
Il Dietro le quinte durerà, si e no, tre minuti: immagini rubate dal set e montate senza un apparente perché.
Le Interviste (tre) son gradevoli, ma tanto corte da lasciare con l’amaro in bocca.
(The Marc Pease Experience); Regia: Todd Luiso; interpreti: Jason Schwartzman, Ben Stiller, Anna Kendrick, Ebon Moss-Bachrach; distribuzione dvd: MHE.
formato video: 16:9 - 1.85:1; audio: Italiano DTS, Inglese dolby digital 5.1; sottotitoli: Italiano per non udenti.
Extra: 1) Dietro le quinte 2) Interviste
