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Elisa y Marcela - Concorso

Pubblicato il 15 febbraio 2019 da Gherardo Ugolini

VOTO:

Elisa y Marcela - Concorso

La regista catalana Isabel Coixet è da anni una fedele presenza al Festival del cinema di Berlino, da quando nel 1996 presentò Le cose che non ti ho mai detto (sezione “Panorama”) fino a The Bookshop (La casa dei libri) lo scorso anno (“Berlinale Spezial”). Generalmente i suoi lavori mettono al centro figure di donne e tematizzano questioni legate all’universo femminile. E così è anche per l’edizione 2019 dove ha presentato in concorso Elisa y Marcela, storia di un appassionato e tormentato amore lesbico basato su fatti realmente accaduti. Siamo a La Coruña, in Galizia, alla fine dell’Ottocento. Elisa Sánchez Loriga (Natalia de Molina) e Marcela Garcia Ibeas (Greta Fernández) si conoscono sui banchi del liceo e si piacciono fin dal primo sguardo. Tra le due nasce un rapporto di amicizia che si trasforma via via in complicità e infine in una incontenibile attrazione fisica. Naturalmente tutto accade in segreto perché il peso della morale cattolica inibisce radicalmente anche solo la possibilità di una relazione omosessuale. Col trasferimento di Marcela a Madrid, dove il padre la manda in collegio, le due non si vedono per tre anni. Ma quando finalmente si rincontrano, divenute nel frattempo entrambe insegnanti, decidono di non separarsi mai più.

La prima parte è svolta con una certa intensità e crea le premesse per un buon racconto di formazione, anche se non mancano fin dal principio imbarazzanti momenti di insopportabile retorica, come il dialogo tra le due ragazzine in cui Marcela chiede a Elisa se crede in Dio, e quest’ultima risponde di non credere propriamente in Dio e nello Spirito santo, bensì «in tutto ciò che si muove», ed elenca una lunga lista comprendente cavalli, topi e vari altri animali. È uno scambio di battute platealmente artificioso il cui scopo didascalico risulta forzato e perfino fastidioso. Purtroppo tutto il resto della pellicola è condizionato negativamente dal desiderio troppo esplicito di ammaestrare lo spettatore proponendogli una storia paradigmatica di quanto fosse allora difficile amarsi per due persone dello stesso sesso.

Nel paesino in cui le due insegnanti abitano la gente comincia a mormorare sospettando che le due donne ci sia qualcosa di più di un rapporto di amicizia. Del resto si fanno vedere sempre insieme e rifiutano con ostentazione i corteggiamenti dei maschi del luogo. La svolta nella trama è data dall’intrigo escogitato per potersi sposare: Elisa si assenta per un po’ di tempo e quindi ritorna vestita da uomo, assumendo l’identità di un cugino deceduto di nome Mario. Nella Chiesa di San Jorge un sacerdote poco attento accetta di sposare Mario e Marcela senza rendersi conto di celebrare un matrimonio gay, il primo matrimonio gay della storia moderna, come sottolineano le didascalie finali (effettivamente avvenuto a La Coruña nel 1901). Ma la felicità coniugale dura poco: le due innamorate vengono scoperte, la prima pagina de La Voz de Galicia recita a gran voce il titolo “Matrimonio senza lo sposo”. Marcela e Elisa tentano la fuga e finiscono arrestate in Portogallo.

La scelta del bianco e nero serve evidentemente a evocare la patina del tempo, ma appare una scorciatoia fin troppo semplice e ammiccante verso lo spettatore. La fotografia e le musiche eccedono in un estetismo tanto compiaciuto quanto inutile; anzi, l’effetto è quello di sminuire la forza evocativa del film. Certe scene di sesso tra le due protagoniste nel letto insieme con un polipo sfiorano il ridicolo. Quanto alla sceneggiatura e agli interpreti manca uno scavo appropriato del background sociale. Da ultimo nuoce alla riuscita del film lo sbandierato intento militante a favore della causa del matrimonio gay. Una causa sacrosanta, ben inteso, ma che non ha bisogno di film del genere per essere sostenuta.


CAST & CREDITS

(Elisa y Marcela); Regia: Isabel Coixet; sceneggiatura: Isabel Coixet; fotografia: Jennifer Cox; montaggio: Bernat Aragonés; musica: Sofia Oriana; costumi: Mercè Paloma; interpreti: Natalia de Molina (Elisa), Greta Fernández (Marcela), Sara Casanovas (Ana), Tamar Novas (Andrés), María Pujalte (Marcelas Mutter), Francesc Orella (Marcelas Vater); produzione: Rodar y Rodar (Barcellona), Legal Zenit TV (A Coruña), La Nube Películas (Pontevedra); distribuzione: Film Factory (Barcellona); origine: Spagna, 2018; durata: 113’.


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