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Emma Dante: burlesche come espressione della bellezza dell’essere altro.

Pubblicato il 22 novembre 2015 da Monia Manzo


Emma Dante: burlesche come espressione della bellezza dell'essere altro.

Questa volta la regista palermitana si è occupata non solo di teatro, ma di bellezza estetica e connessa alla più profonda interiorità: della bellezza della libertà di esprimersi attraverso il corpo, attraverso l’esplosione della vera natura sessuale, dell’estetica più esplosiva attraverso gli abiti colorati di un burlesque comico e irriverente che funge da cornice leggera ma mai più appropriata per una tematica come quella dell’ipocrisia nei confronti delle scelte omosessuali.
Il protagonista di "Operetta Burlesque" è un uomo qualunque di 40 anni che riesce a vivere il proprio sogno di essere donna solo una volta a settimana fuggendo dal proprio paesino e andando a Napoli, dove compra vestiti e stupende scarpe da donna.
Rientrato a casa deve invece fare i conti con un padre zotico e padrone e una madre vittima del più becero conformismo. Quanti abbiamo incontrato nelle nostre vite? In ufficio, in vacanza, sul pianerottolo di casa, su un volo mentre si recano dall’amante con moglie e figli, al bar mentre timidamente ammiccano al vicino anche lui in cerca di amore gay.
Non bisogna pensare troppo per arrivare alla conclusione che gli elementi scenici scelti dalla Dante siano perfettamente in equilibrio per trasferire nelle coscienze del pubblico la giusta consapevolezza della grande responsabilità che si ha individualmente nel voler regolarizzare una situazione sociale di ingiustizia e discriminazione nei confronti di molti omosessuali, costretti a delimitare le loro vite attraverso barriere e chiusure.
L’attore corpulento che interpreta entrambi i genitori sembra una sorta di Golem, un male divoratore da cui Pietro si salva s trovando l’amore ma putroppo anche illudendosi in modo disperato che il suo partner sposato con una donna possa cambiare vita, lasciando la propria famiglia.
Colori, abiti e sciantose esibizioni sulla scena evocano la più bella e puerile volontà di possedere la libertà del corpo, la felicità dei sentimenti, diventano tutto ciò che si desidera essere, in questo caso donna a tutti gli effetti.
Il Burlesque di Emma Dante è un codice giocoso e al contempo amaro di esprimere la vitalità mai sopita di molti essere rinchiusi in corpi che non gli appartengono.
Commoventi e sfavillanti si muovono sinuosi per poi ricadere nel buio e nella nudità del finale, come è giusto che si chiuda una storia in cui la realtà sia ritratta con fedeltà seppur attraverso i mezzi di un teatro che la rendono più sopportabile.


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