Evening - Un amore senza tempo

Da dove vogliamo incominciare? Certamente dall’amore, che domande! Sentimento largamente abusato, trattato in ogni modo e ora, forse per la prima volta, confinato in una zona dove le maglie si spezzano, per restituirci un amore che non ha tempo, un sentimento sospeso.
Un amore senza tempo è la storia di una donna...di due donne...di quattro donne: Un amore senza tempo è una storia che racconta di donne. Un drammonegiallosentimentale per signore.
Adattato dal romanzo di Susan Minot sulla vita di Ann Grant Lord, il film narra di una donna malata di tumore in preda ai dolori della fase terminale, che rivive un frammento della sua vita, un momento importante del suo passato in cui qualcosa si è rotto.
Affiancata dalle sue due figlie - il più classico dei luoghi comuni: una bionda e l’altra mora, una equilibrata e l’altra no - si addentra nei ricordi, attraverso l’uso continuo e quasi ossessivo del flashback, per svelare a poco a poco un mistero che sembra non permetterle di andarsene da questa vita in pace con se stessa e con il mondo.
Affollato da personaggi eccessivamente caratterizzati, tanto da rasentare spesso il grottesco, il film è costruito sul più classico menage à trois, quello tra Ann (Claire Danes/Vanessa Redgrave), Buddy e Harris (Patrick Wilson), con la presenza fondamentale di Lila (Meryl Streep).
Ann è una ragazza di New York, che veste al Village e che non sembra chiedere nulla in più di una semplice amicizia a Buddy, un dandy viveur, per giunta ricco, che non solo porta la sua vita all’eccesso assoluto, ma cerca di avere il controllo sulle vite degli altri non riuscendo a controllare la sua. Harris, invece, è il figlio della governante della famiglia di Buddy - recentemente laureato in medicina, bello e seducente - di cui Ann sembra quasi innamorarsi al primo sguardo - apparentemente contracambiata.
E Lila? Interpretata nella versione adulta da una strepitosa Meryl Streep - quanto è vero quello che si dice sulla potenza artistica dell’Actor Studio - è una sorta di ’motore immobile’, il personaggio che mette in moto la vicenda senza volerlo - generando la scintilla che porterà l’amore a sospendersi per sempre - il legame tra presente e passato.
Ann, infatti, è invitata alla loro residenza estiva proprio in occasione del matrimonio della sua migliore amica - in realtà non desiderato - con un tale di nome Jack. Doveva cantare per lei - avrebbe cantato per lei: quello che non sapeva è che l’avrebbe fatto insieme ad Harris. Lila è innamorata di Harris, ma Harris non è innamorato di lei. E a volere le nozze tra Harris e Lila è pure Buddy - che si dice innamorato di Ann e allo stesso tempo di Harris: insomma un gran casino in cui l’unica certezza è che tutti amano Harris. La presenza di Buddy nella vita della sorella e di Ann è ossessiva, quasi maniacale: Buddy è un androide paranoide, che conserva biglietti di Ann ricevuti addirittura al liceo.
L’intreccio sentimentale è complesso, e spesso i tempi risultano sbagliati. Il regista non sempre dimostra di saper costruire una forte empatia durante tutto l’arco della vicenda narrata.
L’aspetto interessante della pellicola è senza dubbio quello di trattare due tempi, due registri differenti - quello del presente e quello del passato - dando l’impressione di girare due film contemporaneamente.
Oltre al dramma di questo amore morto nel passato, a parlare sullo schermo è anche la vicenda parallela delle due figlie di Ann Grant: una con un suo equilibrio raggiunto - un marito e dei figli - l’altra incinta - anche se lo si scopre dopo un po’ - e con l’incapacità di vivere i propri sentimenti liberamente. Buddy morirà, Harris e Ann, in quel momento impegnati a fare l’amore in una casetta di legno nel bosco, si separeranno tormentati dai sensi di colpa per non essere riusciti a salvare l’amico comune.
Eppure sembra che nella vita non ci siano mai sbagli, e così ecco che Meryl Streep torna dall’amica morente per aiutarla ad andarsene in pace, in quella che è la vera scena strappalacrime di tutto il film ben dosata: un amore di donne che si sono vissute per perdersi nell’amore dello stesso uomo, condividendo il dolore di una doppia perdita - Buddy e Harris - incolmabile: che ha bloccato i loro sogni, che ha reso l’amore - appunto - senza tempo. E allora nel momento in cui si realizza questo, nel momento in cui l’anima si pulisce nella gioia di essere di nuovo con le mani in faccia a quel passato - nel momento in cui quel passato impersonato da Lila si presenta per aiutare Ann a morire - ecco che tutto svanisce, il dolore non c’è più e Ann puo’ finalmente morire soltanto dopo aver incoragiato le sue figlie a vivere felici.
Consigliato per un pubblico più femminile - un uomo a parere mio già di suo non ci capisce nulla di donne, figuriamoci di donne così tragiche e complesse - e parlo da uomo - è un film discreto, dove forse i soli scarsi trenta minuti di presenza in scena di Meryl Streep, potrebbero giustificare da soli il costo del biglietto. Ma tutto sommato resta lo stesso un film da vedere. Una sola raccomandazione: se decidete di farlo...non dimenticate i fazzoletti.
(Evening); Regia: Lajos Koltai; sceneggiatura: Susan Minot, Michael Cunningham; fotografia: Gyula Pados;montaggio: Allyson C. Johnson; musica: Jan A.P. Kaczmarek; interpreti: Claire Danes - Vanessa Redgrave (Ann Grant); Meryl Streep (Lila), Patrick Wilson (Harris); Hugh Dancy (Buddy); produzione: Hart-Sharp Entertainment; distribuzione: Medusa; origine: Usa 2007; durata: 116’; webinfo: sito ufficiale
