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Festa del Cinema di Roma 2007 - Meet Mr. Daddy - Alice nella Città

Pubblicato il 28 ottobre 2007 da Alessia Spagnoli


Festa del Cinema di Roma 2007 - Meet Mr. Daddy - Alice nella Città

Una vicenda particolarmente delicata ed intimista, quella portata sullo schermo dal coreano Kwang Su Park. Un padre e una figlia, divisi in un primo momento e tuttavia in seguito riuniti alle avverse circostanze della vita, vengono amorevolmente colti nel quotidiano barcamenarsi per la sopravvivenza, all’interno della loro baracca malsana, o al massimo, mentre giocano a calcio alla vicina discarica, tra cumuli di pericolosi rifiuti tossici. Poveri e malati, i due risultano fortunatamente dotati di grande forza interiore e di una carica di simpatia davvero dirompente e contagiosa.
La piccola Joon, apparsa improvvisamente nella vita del lupo solitario Jong Dae, è una grande appassionata di calcio, conosce i nomi di tutti i nazionali coreani e cita spesso l’allora allenatore olandese Gus Hiddink: la storia è infatti ambientata durante i Mondiali di calcio del 2002, ospitati proprio da Corea e Giappone (quelli dell’amara sconfitta dell’Italia contro i padroni di casa: ma il regista è tanto accorto da evitare di citare proprio la famigerata - per noi - partita, o in una “bolgia infernale” come le proiezioni di Alice nella Città avrebbe rischiato il linciaggio da parte dei giovanissimi spettatori).
Introdotto dalle parole dello stesso regista come un film “molto triste”, questo poetico racconto di formazione lamenta in più di un caso un eccesso di patetismo, dovuto al ricorso troppo continuo e insistito a situazioni strappalacrime. Ed è un autentico peccato, perché altrove, in quegli ispirati momenti in cui, all’opposto, si lascia prendere la mano da alcune situazioni più minute e bizzarre, da prova di un notevole estro registico. Ciò è riscontrabile nella resa di momenti scenici dalla rara freschezza d’eloquio, frangenti in cui Park di dimostra in pieno possesso di quell’autentico dono tutto orientale per la pittura di atmosfere impalpabili, impossibili da rendere altrimenti, mediante l’utilizzo di dialoghi, ad esempio, o con qualsivoglia altro mezzo.

Una parola di più va spesa per l’eccellente interprete principale del film, Park Shin Yang: vero e proprio mattatore della scena, questo camaleontico interprete sa incantare attraverso il più piccolo gesto compiuto. Le sue buffe camminate (mirabile il suo talento nell’inventarne svariate), il suo fendere l’aria con colpi di kung-fu quand’è sotto pressione, la sua cattiva abitudine di far schioccare i denti (puntualmente copiata dall’ammirata figlioletta), le sue ridicole espressioni facciali, lo rendono un personaggio particolarmente amabile, nonostante gli svariati esempi di cattivi comportamenti di cui si rende protagonista durante il film.
Sia l’improvvisato padre che la sveglia ragazzina, tanto in gamba e simpatici alla platea, e tanto ingiustamente bersagliati dalla sorte, fanno emergere così in pieno tutta la crudeltà della vita. Ma, come detto, Park calca forse eccessivamente la mano su questo versante. La platea, però, sembra gradire il ritmo spigliato e leggero della narrazione.


CAST & CREDITS

(Noonbushin Narae, titolo internazionale: Meet Mr. Daddy) Regia: Kwang Su Park; sceneggiatura: Park Kwang Su; fotografia: Kim Beyoung Seo; montaggio: Kim Yang Il; interpreti: Park Shin Yang (Jong Dae), Yea Ji Won (Sun Young), Seo Sin Ae (Joon); scenografie: Yoon Hye Jung; costumi: Cho Yoon Mi; musiche: Cho Sung Woo; produzione: iFilm Co.; distribuzione internazionale: iHQ Inc.; origine: Corea del Sud 2007; durata: 110’


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