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Festa del cinema di roma 2007 - My very best friend

Pubblicato il 19 ottobre 2007 da Nicola Cordone


Festa del cinema di roma 2007 - My very best friend

Ottimo incipit per la sezione Alice nella città: My very best friend è un’autentica sorpresa, un film sincero, vitale, puro. Una storia semplice, che ha come protagonisti due bambini, Esteban e Maxime, amici sin dalla più tenera età; compagni di gioco, complici nello studio, solidali nei primissimi tumulti amorosi, ingenui e incredibilmente maturi nei sentimenti: il loro è un legame fraterno ed entrambi ne hanno piena consapevolezza. Ci emoziona osservare la spontaneità e la naturalezza di anime non ancora corrotte e contaminate dall’egoismo e dalla cecità della vita, che talvolta disegna oscuri e incomprensibili destini: il dolore per la perdita di una persona cara, ad esempio, ma anche la necessaria rottura di rapporti consolidati, forti, intramontabili.

Il commovente attaccamento di Maxime ad Esteban è forse riconducibile alle tare affettive accumulate durante l’infanzia, mentre il calore e l’accoglienza di Esteban sembrano riflettere la serenità e l’armonia del proprio nucleo familiare: una coppia ben assortita, due caratteri opposti, ma accomunati dalla medesima capacità di amare. La serietà di Maxime è bilanciata dalla vivacità, dall’estro e dalla furbizia del piccolo Esteban, ma sarà la verità dei loro sentimenti l’unico motore dell’azione: molto toccante la scena in cui i fanciulli riescono a convincere la madre di uno dei due a partecipare al piano anti-partenza.

Sin dallo scorrere dei primi fotogrammi, la mente dello spettatore viaggia con la memoria al cinema dell’infanzia di François Truffaut, scorgendovi meno magia e genialità stilistica, ma un simile realismo atto ad infrangere i veli mayani dell’età preadolescenziale; i protagonisti, che fondono insieme i caratteri dell’eroe truffauttiano si scontrano con l’amenità e l’imprevedibilità del vivere quotidiano: nascono così quelle emozioni di tenerezza e malinconia che accompagnano l’evolversi della storia.
Delicata, puntuale, ossequiosa nei confronti del mondo osservato, la regia di Isabelle Doval, arricchita da una sincera passione cinefila; oltre agli echi narrativi ed estetici delle opere del maestro francese – tutto è visto secondo l’ottica dei bambini - gustose e ludiche sono anche le citazioni cinematografiche suggerite dall’autore: il piccolo Esteban che rifà il verso al Charles Bronson di C’era una volta il West con il sottofondo musicale del grande Ennio Morricone.
Gli attori, tutti a loro agio, compresa l’almodovariana Angela Molina, vengono eclissati dall’energia e dalla purezza dei due bambini, indimenticabili interpreti di una favola piena di vita e di poesia.


CAST & CREDITS

My very best friend (Un chateau en Espagne) Regia: Isabelle Doval; sceneggiatura: Olivier Dague, Isabelle Doval; interpreti: Anne Brochet, Angela Molina, Lluis Omar, Jean Seneyoux, Martin Jobert; produzione: Michel Propper (MP Productions), Pierre Ange Le Pogam (EuropaCorp); origine: Francia; durata: 90’;


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