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Festa del Cinema di Roma 2007 - The Last Lear - Extra

Pubblicato il 20 ottobre 2007 da Alessia Spagnoli


Festa del Cinema di Roma 2007 - The Last Lear - Extra

Tradizione e Modernità. In pochissimi luoghi della Terra come in India questi due estremi rappresentano due poli in reciproco, ininterrotto contatto. L’India, insieme alla Cina, è l’altro colosso economico d’Oriente, l’area in cui gli opposti si danno allo sguardo nel medesimo frangente, facendo emergere contraddizioni apparentemente insanabili. Ed è proprio in un simile contesto che a un vecchio interprete shakesperiano (maiuscola la performance di Amitabh Bachchan, nel ruolo di Harish Mishra) il quale ha volontariamente abbandonato il teatro a pochi giorni dall’allestimento del Re Lear – il sogno di una vita – capita l’insperata occasione di tornare a calcare le scene, stavolta nel contesto di una produzione cinematografica. Il sacro fuoco della recitazione non ha mai cessato, neppure durante i protratti anni di inattività, di divorarlo, tanto che egli ha, di fatto, trasformato in una recita protratta la sua intera esistenza, sperimentando con sommo gusto celie sempre nuove ordite ai danni di moglie e infermiera, come pure ai malcapitati giornalisti in erba a caccia di scoop, ma totalmente (e colpevolmente, decide evidentemente Harish Mishra) digiuni del Bardo.

L’appunto principale che viene da muovere a Rituparno Ghosh è che il suo film impiega un bel po’ di tempo a ingranare la giusta marcia e che le singole vicende (la bella attrice perseguitata da un marito geloso - la più debole fra tutte le microstorie inventate - l’infermiera e la moglie sfiancate dai lavori di cura, il regista senza scrupoli, il giovane reporter che si inventa gli ingaggi ecc… ) sono prive di quel mordente necessario a mantenere avvinta la curiosità del pubblico. La “grana grossa” della trama, di marca Bollywood, si adatta solo a scossoni alla vicenda madre del grande mattatore che si appresta a dare l’addio ad un palcoscenico ben più importante, quello della vita. L’interesse del film risiede, in massima parte, precisamente in tali frangenti: negli “amletici” dubbi del grande performer teatrale alle prese col nuovo medium cinema, che giunge a scuotere, alla fine del suo viaggio esistenziale, le certezze di un’intera vita di sacrifici e di studi. Materiale neppure questo originalissimo, almeno da Benjamin a questa parte.
Pur senza portare quella pretesa ventata di novità che un’opera proveniente dalla colorata, vivace India, sembrerebbe dover possedere quasi per statuto, la visione risulta gradevole e, come detto, notevolmente impreziosita da una gigantesca prova d’attore.


CAST & CREDITS

(The Last Lear) Regia: Rituparno Ghosh; sceneggiatura: Rituparno Ghosh; fotografia: Abhik Mukherjee; montaggio: Arghya Kamal Mitra; interpreti: Amitabh Bachchan (Harish Mishra), Preity Zinta (Shabnam), Arjun Rampal (Siddarth), Shefali Shah (Vandana), Jisshu Sengupta (Gautam); scenografie: Indranil Ghosh; costumi: Varsha – Shilpa; musiche: Raja Narayan Deb, Sanjoy Das; produzione: Planman Motion Pictures; origine: India, 2007; durata: 125’


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