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FESTA DEL CINEMA DI ROMA - BILANCI DI REDAZIONE

Pubblicato il 23 ottobre 2006 da Carlo Dutto


FESTA DEL CINEMA DI ROMA - BILANCI DI REDAZIONE

La Festa del Cinema di Roma è giunta al termine della sua prima edizione. Una generale soddisfazione per la qualità dei film presentati serpeggia in redazione, la Festa ha avuto un impatto positivo, ha avuto inizio sotto i peggiori auspici, con la morte di Gillo Pontecorvo nel giorno della vigilia e la morte qualche giorno prima della grande Daniele Huillet, oltre all’incidente della metropolitana di Roma. Ma ricorderemo anche la gentilezza delle tante stagiste e stagisti sparsi per l’Auditorium, che hanno sgobbato gratuitamente per giorni per ottenere qualche misero credito universitario. Ricorderemo i film belli e quelli brutti, le sorprese e le delusioni.

Matteo Botrugno

MIGLIOR FILM: Playing the victim. Geniale, tragicomico, intelligente. Una riflessione sull’essere umano e sul cinema assolutamente imperdibile.

PEGGIOR FILM: A casa nostra. Un concentrato irritante di banalità, luoghi comuni e spreco di soldi, al di sotto del livello medio dei film in concorso. Fango sul cinema italiano.

LA SORPRESA: Il livello dei film presentato, al di sopra di ogni aspettativa. Spiccano Bes Vakit, L’heritage e Grido.

LA DELUSIONE: Ascoltare continue lamentele da parte di molti giornalisti su disorganizzazione e programmi mal strutturati. Poi durante incontri e conferenze stampa domande inutili e adulatrici...

Sara Ceracchi

Closappi in festa

MIGLIOR FILM: Nacido y Criado. L’unico che ho visto, non essendo accreditata perché con l’accredito non ci avrei fatto niente!

PEGGIOR FILM: Nacido y Criado. Ammazza che angoscia, proprio quello che mi ci voleva. Film assolutamente livido, banale con la pretesa di essere realista. Qui e lì qualche perlina, ma mooolto rara..

LA SORPRESA: Accessibile, tranquillo, ben organizzato.

LA DELUSIONE: I delusione: De Niro non mi ha fatto l’autografo; II delusione: incontro con De Niro a inviti, quando quelli che sono entrati magari non avevano neanche mai visto Taxi Driver... III delusione: io incollata alla passerella per due ore anche dopo il suo ingresso, ad aspettare che uscisse, e lui nel frattempo a piazza di Spagna a giocare col compagnuccio Veltroni.

Daniele Coluccini

Miglior film: Playing the victim. Follia e originalità per un film che, ancora una volta, ci mostra la grandezza e la genialità del popolo russo.

Peggior film: A casa nostra. Sceneggiatura involontariamente comica. Evidenti incongruenze narrative. Regia di livello amatoriale. Bravi attori diretti in modo pessimo.

Delusione: Pessimo funzionamento dei sottotitoli. Sincrono sbagliato nella quasi totalità delle proiezioni. Traduzione completamente assente in alcuni momenti.

Sorpresa: L’intera Festa di Roma. Per il grande numero di buoni film presentati, per i prezzi modici per il pubblico, per l’ottima organizzazione di un festival appena nato.

Marco Di Cesare

MIGLIOR FILM: Cages. Dieci anni dopo Le onde del destino, il sacrificio dell’amore e non del corpo, in melodrammatiche e oniriche lynchiane atmosfere horror. E Anne Coesens è una splendida Eva tra le bestie.

PEGGIOR FILM: A casa nostra. Veramente trash! Speriamo che Francesca Comencini e tutta la sua famiglia, eccetto il pater Luigi (colpevole solamente di avere troppe figlie d’arte...), continuino a sollazzarci in questo modo!

LA SORPRESA: L’assenza di estenuanti code alle biglietterie.

LA DELUSIONE: I continui repentini cambiamenti di programma, escludendo, ovviamente, quelli legati all’incidente alla stazione di Piazza Vittorio Emanuele.

Andrea Di Lorenzo

MIGLIOR FILM: Tierney Gearon: The mother project

PEGGIOR FILM: Sorelle di Marco Bellocchio

LA SORPRESA: L’ottima qualità delle opere presentate: un programma di livello superiore alla media.

LA DELUSIONE: L’organizzazione non inappuntabile delle proiezioni per gli accreditati (poche e mal programmate).

Carlo Dutto

MIGLIOR FILM: Cages. Un’opera prima emozionante e spiazzante. Un film che, scavando nei riferimenti lynchiani riesce a sorprendere parlando d’amore, con un linguaggio fresco, inquietante e mai dispersivo, con due soli personaggi e un’attrice da scoprire.

PEGGIOR FILM: Fur. Un film presuntuoso, ridicolo per lunghi tratti, con una Nicole Kidman che cita se stessa e a sproposito.

LA SORPRESA: Oltre ad aver assistito a una sorta di ‘rinascita’ del cinema di Scorsese, con il bel The Departed, la generale alta qualità e varietà dei film, in particolare nella sezione Extra.

LA DELUSIONE: Gli incontri con le star, da Sean Connery ad Harrison Ford passando per De Niro e Nicole Kidman. Pigri, svogliati, mai interessanti nel rispondere in modo minimamente interessante, hanno intascato cospicui assegni per presenziare un’oretta e sono tornati a casa.

Adriano Ercolani

MIGLIOR FILM: The Prestige. La poetica di Nolan perfettamente inserita in una fascinazione cinematografica di rara efficacia.

PEGGIOR FILM: A casa nostra. Quando il cinema italiano riesce ad essere soltanto deprimente, approssimativo, sciatto.

LA SORPRESA: L’aria salata. Esordio capace di grande lucidità nel voler costruire cinema sempre attaccato ai suoi personaggi.

LA DELUSIONE: Fascisti su Marte. Quindici, venti, trenta sketch televisivi non fanno comunque un lungometraggio...

Andrea Esposito

IL FILM MIGLIORE: Times and Winds. Immenso e doloroso.

IL FILM PEGGIORE: New York Waiting. Doloroso. Da una storia infima il regista riesce faticosamente (per noi) a tirare fuori un film orrendo. Da segnalare i dialoghi insulsi, la musica, melensa pure per Dawson’s Creek, e la preoccupante fissità dello sguardo del protagonista.

LA SORPRESA DEL FESTIVAL: Playing the Victim. Una continua invenzione. Personaggi superbi e scrittura (e ri-scrittura) originalissima, a tratti geniale.

LA DELUSIONE DEL FESTIVAL: Cages. Il regista non sa sfruttare un soggetto incisivo ed efficace, e si perde in una storia un po’ debole. A vedere poi le suggestive scene della gara dispiace che a quel linguaggio visionario mancasse un testo solido su cui reggersi. E’ un peccato perchè sarebbe potuto essere un film eccezionale.

Giampiero Francesca

MIGLIOR FILM: L’héritage di Temur e Gela Babluani

PEGGIOR FILM: A casa nostra di Francesca Comencini

LA SORPRESA: Les aiguilles rouges di Jean-François Davy e, in generale, la qualità media dei film (non c’avrei scommesso ‘na lira).

LA DELUSIONE: Fur di Steven Shainberg

Nicola Lazzerotti

MIGLIOR FILM: The Departed. Per la messa in scena e perchè è perfetto.

PEGGIOR FILM: Les ambitieux. Perchè è profondamente brutto.

LA SORPRESA: Non avendo avuto una vera delusione raddoppio la sorpresa con Awesome: I Fuckin’ Shot That, perchè originale e autentico e Borat, perchè si ride da star male.

Alessia Spagnoli

MIGLIOR FILM: The Departed. Forse non sarà uno Scorsese doc o magari l’originale è davvero quel capolavoro del cinema recente che dicono in molti... personalmente però ritengo il film inattaccabile. Magistrale ed esaltante. Meriterebbe un Oscar per ciascuna categoria.

PEGGIOR FILM: Open Season. Mai visto, a memoria di otaku o toon-fan, un cartone animato così povero di idee e noioso. Per le tre teste che hanno messo in piedi questo colabrodo, il suggerimento è cambiare strada...

LA SORPRESA: L’Aria Salata. Esordio ben più che promettente di un giovane italiano inaspettatamente abile e sicuro a padroneggiare il mezzo: splendide le riprese con la macchina a spalla. Coraggiosa e quasi inedita nel nostro cinema la scelta del soggetto, ottimamente scritto e ben interpretato, gli si perdonano un paio di peccatucci veniali dovuti a inesperienza (il finale, i personaggi irrisolti).

LA DELUSIONE: The Prestige. Davvero una delusione quest’ultimo Nolan. Possibile sia già così innamorato di se stesso da citarsi addosso? Stavolta il Memento è pure telefonato...

Antonio Spera

MIGLIOR FILM: L’Heritàge. Una straordinaria tragedia moderna condita di ironia.

PEGGIOR FILM: Fur. Banale, di bello c’è solo la Kidman.

LA SORPRESA: Playing the Victim. Assurdo, surreale, a tratti geniale. Dalla Russia con furore!

LA DELUSIONE: La Sconosciuta. Tornatore conferma di essere un ottimo confezionatore, ma dopo 5 anni di stop ci si poteva aspettare molto di meglio.


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