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Festa del cinema di Roma - The Dukes - Premiere

Pubblicato il 31 ottobre 2007 da Andrea Di Lorenzo


Festa del cinema di Roma - The Dukes - Premiere

Strizzando l’occhio ai Soliti Ignoti, Robert Davi (ex cattivo ne I Goonies) ci sorprende positivamente: il suo The Dukes, presentato nella sezione Premiere della seconda Festa del cinema di Roma, diverte con leggera allegria, risultando uno dei film più gradevoli della manifestazione.
Sorvolando su alcune pecche di carattere tecnico (nello specifico alcune scene sembrano fuori fuoco e la regia è da affinare), la vera forza del film risiede nei personaggi (e negli attori scelti per i vari ruoli, tra cui spicca un Peter Bogdanovich che dopo i Soprano’s si ritaglia un ruolo da impresario): tratteggiati in maniera semplice, essi s’incastrano perfettamente nell’intreccio drammatico che, di drammatico, ha veramente poco.

Alla fine degli anni ’60 i Dukes erano sulla cresta dell’onda. Oggi, passati quasi cinquant’anni, nessuno li ricorda più. Danny e George, abbandonati dagli altri membri del gruppo, fanno fatica a pagare le bollette e, per sbarcare il lunario, accettano un lavoro nel ristorante della Zia Vee. Ma la vita è meno semplice di quanto sembri: Danny deve pagare le lezioni di piano e il dentista del figlio (che ora vive con la ex-moglie), mentre George, grande conquistatore, abbisogna di 600 dollari per ripristinare un dente saltato dal suo sorriso perfetto. Proprio a causa di questo inconveniente, i due verranno a conoscenza di una partita d’oro che subito s’impegnano a rubare, visto che gli altri tentativi di guadagnare lecitamente qualcosa falliscono miseramente. Messi in contatto con un ladro di professione esperto di casseforti, gli ex-Dukes tenteranno il primo furto della loro vita. Ovviamente, qualcosa andrà storto...

Anche se la storia parte da presupposti non propriamente felicissimi (un grande gruppo musicale del passato, i Dukes del titolo, invecchiati e alla perenne ricerca di un lavoro), il susseguirsi degli eventi la trasforma, in un crescendo di comicità, in una commedia che mescola lo stile italiano, lo slapsticks, la semplicità e la rivalsa. Rivalsa che muove dal piano lavorativo per arrivare a quello personale, di cui esempio lampante è il personaggio interpretato dallo stesso regista: Danny, un tempo cantante del gruppo, che assieme agli altri compagni d’un passato glorioso ma ormai dimenticato trova il modo di risollevarsi, prendendosi delle grandi rivincite, generali quanto personali (in particolare sul nuovo compagno della ex-moglie).
Se dovessimo individuare una parola per definire questo lavoro di Davi, sicuramente sarebbe "leggerezza". Il film è un relax di 94 minuti, una spensierata cavalcata su temi musicali cari tanto agli americani quanto agli italiani (la soundtrack infatti contiene alcune tracce di provenienza italica tra cui spicca la sempreverdere Via con me di Paolo Conte) su un tema di cui Monicelli è padre assoluto. Forse è anche per questo che The Dukes ci è piaciuto molto: tra musiche, personaggi (splendido il ladro dell’alimento, dalla traduzione un po’ barbina) e citazioni cinematografiche, si respira aria d’Italia.
Vista l’essenza del film, in molti lo hanno definito "acqua fresca", cercando forse di screditarlo un po’, a causa del suo scarso impegno. Un bicchiere d’acqua fresca, dunque... ma, ci chiediamo noi, c’è forse qualcosa che disseta di più?


CAST & CREDITS

(The Dukes) Regia: Robert Davi; soggetto, sceneggiatura: Robert Davi, James Andronica; fotografia: Michael Goi; montaggio: James Cypherd; musica: Nic. tenBroek; scenografia: Derek Hughes; costumi: Shawnelle Cherry; interpreti: Chazz Palminteri (George Zucco), Robert Davi (Danny Depasquale), Peter Bogdanovich (Lou Fiola), Frank D’Amico (Armond Kaputo), Elya Baskin (Murph Sinitsky); produzione: Doo Wop Production; origine: Stati Uniti, 2007; durata: 94’.


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