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Festival Cinema Spagna 2009 - Lo mejor de mí

Pubblicato il 11 maggio 2009 da Carlo Dutto


Festival Cinema Spagna 2009 - Lo mejor de mí

Esordio alla regia della giovane (1971) regista catalana Roser Aguilar, Lo mejor de mí (Il meglio di me) prodotto dalla Escandalo Film, costola della Catalan film school, è stato presentato al Festival Cinema Spagna di Roma, accompagnato dalla sua interprete Marian Alvarez, qui al suo primo ruolo da protagonista, premiata con il prestigioso Pardo d’Argento al Festival di Locarno 2007. Tra i premi vinti dalla pellicola,si ricorda anche l’incetta del Festival del Cinema d’Amore 2008 di Verona. Si racconta la storia d’amore alla soglia di una convivenza tra Raquel, dj radiofonica che lavora nel palinsesto notturno e Tomás, campione di corsa ad ostacoli, la cui vita viene funestata dalla scoperta di una grave epatite. Per scongiurarne la morte, la ragazza si farà trapiantare una parte del fegato. Ma l’amore è altra cosa dalla generosità..

Un film in cui il punto di vista è Donna, l’obiettivo e il suo centro sono Donna, la nuova vita è Donna. Incarnata, si può davvero dire, nel “regalo” estremo di Raquel che per salvare l’uomo della sua (prima) vita si fa asportare un pezzo del fegato per un trapianto, una parte di sé, carnale e spugnosamente sanguigno.

Il simbolismo fa capolino in ogni scena, a volte con delicatezza (su tutto la macchina fotografica Polaroid, che fotografa sincronicamente i momenti della storia d’amore e che viene rubata - inizio per Raquel di un processo per una nuova “fotografia della vita”), a volte con poca originalità – vedi la telecamera storta a riprendere Raquel. Fresche, gioiose e felici anche cinematograficamente, le scene iniziali proiettano lo spettatore in una storia eterea, sentimentale, positiva. Il film soffre particolarmente nella parte centrale, intrisa di dialoghi eterei sull’amore, sguardi e tentativi di restare minimalisti. Un core che non aiuta un finale più convincente, in cui è il vero amore a vincere, pur nella sua mancanza. La scoperta di un tradimento del proprio uomo inizierà a scardinare certezze e sentimenti, ma il gesto di Raquel di rinunciare alla nuova vita con Tomás colpisce e convince. Un amore scevro di logiche, libero dalle catene anche del corpo. Raquel dopo aver regalato una seconda vita a Tomás, non riuscirà più ad amarlo, nonostante il corpo li unisca, nonostante le cicatrici speculari dell’operazione, nonostante la battaglia vinta contro la morte, nonostante tutto. La camera d’ospedale rimane il luogo centrale, fulcro della nuova vita, dove i caratteri si dispiegano alle estreme latitudini, dove l’amore entra ed esce senza un diretto legame causa-effetto. Ma il dolore resta fuori, imprigionato in una confezione volutamente fredda, a volte gelida, sormontato da una mancanza di accuratezza nel descrivere l’avanzamento e la crudele distruzione che una malattia come l’epatite comporta. Più che il risultato finale, convince maggiormente la scelta di numerose, singole scene girate con la freschezza dell’esordiente che mette in gioco fantasia eclettica, su tutto la scena girata come uno split screen delle varie fasi dell’operazione di trapianto, onirica e pervasiva nella sua camera fissa sulle porte delle due sale operatorie e nel suo sonoro realistico e senza dialoghi.

Alcuni punti restano lievi pennellate senza sbocchi: una famiglia disgregata alle spalle, una vita senza amici, un futuro da riscrivere senza una parte di sé. Non la parte migliore, quella non è stata trapiantata. Roser Aguilar, grazie alla eccellente interpretazione dei suoi due protagonisti, un spanna in più per Marian Alvarez, sensuale, timida, fragile, forte, ci ricorda che nella vita come nell’atletica l’ostacolo si supera in quattro fasi: attacco, superamento, atterraggio. Quindi, ripresa della corsa. Sempre con e per il meglio di sé.


CAST & CREDITS

(Lo mejor de mí) Regia: Roser Aguilar ; soggetto e sceneggiatura: Roser Aguilar, Oriol Capel; fotografia: Isaac Vila ; montaggio: Bernat Vilaplana; musiche: Jens Neumaier; interpreti: Marian Alvarez (Raquel), Juan Sanz (Tomás), Lluís Homar (Eduardo), Pablo Derqui (David), Alberto Jiménez (dottor Ferrer); produzione: Escandalo Films; origine: Spagna, 2007; durata: 75’; webinfo: Sito ufficiale del film


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