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FESTIVAL CINEMA SPAGNA 2009 - OMAGGIO A MARCO FERRERI

Pubblicato il 10 maggio 2009 da Carlo Dutto


FESTIVAL CINEMA SPAGNA 2009 - OMAGGIO A MARCO FERRERI

Il Festival del Cinema Spagnolo, di scena al Cinema Farnese di Roma, ha proposto come retrospettiva un ricordo di Marco Ferreri. Un omaggio convogliato nella scelta di proiettare due documentari che abbracciano la carriera, la vita e la personalità di uno dei nostri più geniali e sottovalutati autori, demiurgo di personaggi dalla vita libera, anarcoide e piena. Piena come la sessualità degli anziani della casa di riposo de La casa del sorriso , piena come la vitalità autodistruttiva dei congiurati gastronomici de La grande abbuffata . Una filmografia che l’aggettivo graffiante degraderebbe a semplice commedia. Una filmografia che da sempre ha tenuto fede all’idea di un mondo sempre più destinato o comunque indirizzato verso l’autodistruzione. Ecco che quindi c’è sempre più bisogno di chiedere asilo a sensibilità come quelle del regista milanese dalla barba che ricorda il romanticismo “materialistico” dei marinai di Corto Maltese.

Il ricordo-omaggio del Festival è passato attraverso le sensibilità, le immagini e le interviste scelte dalla documentarista Maite Carpio e da David Trueba, scrittore, sceneggiatore e regista (al festival è anche passato il suo Soldados de Salamina, con la splendida Ariadna Gil, presente anch’essa alla kermesse).

Due lavori stilisticamente diversi, datati 2007, non opposti, ma complementari nell’obiettivo di svelare il Ferreri dietro la macchina da presa attraverso chi davanti agli obiettivi si lasciava plasmare (splendida Marina Vlady biondissima e sorridente che ricorda il set di Ape Regina ). Il Ferreri che ci ha lasciato il 9 maggio del 2007, in una Parigi che sei mesi prima aveva salutato per l’ultima volta il compagno di cinema e amico Marcello Mastroianni. Il regista milanese se ne andò lasciando il “testamento” di Nitrato d’argento , un appassionato e malinconico omaggio ai tempi che furono del Cinema come arte e dei cinema come luoghi fisici “socialmente utili”.

Il lavoro di David Trueba, Rafael Azcona, officio de guionista (professione sceneggiatore) si sviluppa secondo l’intervista-omaggio a Rafael Azcona Fernández (l’ultima prima della sua scomparsa nel marzo del 2008), mito assoluto di “resistenza” culturale in una Spagna che rimestava ceneri e cocci del regime franchista. Non solo Ferreri, ma anche Luis Garcia Berlanga, Fernando Trueba, Carlos Saura nella sua vita di sceneggiatore. Nel 1958 trasse da un proprio racconto la sceneggiatura di El pisito , debutto alla regia di Ferreri ed esordio di un connubio professionale e di amicizia incredibilmente prolifico in termini quanti-e-qualitativi. Azcona ricorda, attraverso aneddoti sempre vivi che fanno la gioia dei cinefili, il lavoro con il regista milanese (“Gli consigliai di passare alla regia così almeno la smetteva di cercare i soldi per gli altri”!), le difficoltà produttive, ma anche l’incredibile e paradossale libertà che permise loro di affondare le mani nel reale di una società dominata dalla dittatura del Generalissimo traendo ispirazione dal genere della tragicommedia. Azcona spiega la funzione dello sceneggiatore, di come un film sul grande schermo non sveli mai quanto sia debitore di uno script buono o mediocre. “Primo: non prendere mai appunti” – consiglia a chi gli chiede lumi sull’attività di creatore di storie. “Ciò che andrà in una storia – sottolinea - è solo il materiale che resiste nella memoria, non su un taccuino”. Sempre a mente la linea guida di una perfetta storia per il cinema: “in ogni scena deve trovare posto il seme, il “germe” della scena successiva, sempre”.

Maite Carpio ha invece proposto Irriverente Ferreri , prodotto per La storia siamo noi della Rai. Il documentario, presentato allaseconda Festa del Cinemadi Roma e all’ultimo Festival di Valladolid, ben si innesta al lavoro “cartaceo” della Carpio, che anche con il libro "Matrimonio all’Italiana" ha preso in esame proprio la collaborazione del duo Azcona-Ferreri. La regista spagnola, alle spalle documentari su Fellini, Visconti e Steno (il “genio gentile”), autrice della sceneggiatura del recente Il caso dell’infedele Klara, punta l’obiettivo sui risultati del lavoro del duo, sui tabù infranti in epoche di morbose censure bigotte, con un matrimonio castrante nel suo essere burocratizzato, dell’ Ape regina (che non a caso la censura decise di distribuire con il pre-titolo Una storia moderna, a suggellarne lo scandalo intrinseco), ma anche scarnificando l’invadenza pornografica dei media in La donna scimmia . Di ricordo in ricordo, per arrivare ai picchi della coppia, con il kafkiano L’udienza , sorta di Castello trasportato al Vaticano e a L’uomo dei cinque palloni , rimestato, svilito, violentato nel montaggio e nella distribuzione da un Carlo Ponti tycoon che non comprese il senso grottesco della descrizione dell’autodistruzione di un uomo. Numerose le interviste a collaboratori di Ferreri, ma anche un minuzioso e fresco lavoro sul materiale di archivio di un personaggio sfuggente ai media e permeato di una ironia e sincerità autoriflessiva spiazzante e generosa. Ferreri vive in una pistola dipinta a pois, in una carrozzina per anziani, nella battaglia di Little Big Horn trasposta a Les Halles, nel museo delle cere di New York, nella gara a chi mangia più ostriche.

Lavori appassionati e appassionanti come quelli proposti da Carpio e Trueba non fanno altro che spingere a rivedere i tanti capolavori del regista più surrealista della nostra cinematografia.

SITO WEB FESTIVAL CINEMA SPAGNA 2009

Carlo Dutto


CAST & CREDITS

(Rafael Azcona, oficio de guionista) Regia: David Trueba; produzione: Canal + Espana; origine: Spagna 2007; durata: 30’

(Irriverente Ferreri) Regia: Maite Carpio; produzione: Rai; origine: Italia, Spagna 2007; durata: 52’


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