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Festival Tertio Millennio - El nido Vacío

Pubblicato il 11 dicembre 2008 da Gaetano Maiorino


Festival Tertio Millennio - El nido Vacío

Le crisi di coppia possono essere raccontate tra piatti che volano e pianti sommessi, tra reiterate accuse a muso duro e avvocati divorzisti, oppure possono essere raccontate con piccoli sguardi, con qualche sorriso e battute pungenti. Daniel Burman sceglie questa strada, quella della commedia intelligente e brillante che sfocia a momenti nel dramma familiare ma senza affondarvi, lasciando intendere e immaginare la tristezza dei protagonisti, senza mai spettacolarizzarla inutilmente. Al ritmo jazz delle leggere e coinvolgenti musiche di Nico Cota e Santiago Hinckelmann, il regista argentino realizza un piccolo gioiello che brilla scintillante sullo schermo bianco nel buio della sala.
El nido Vacío (letteralmente Il nido vuoto) è la storia di Leonardo e Martha, marito e moglie vicini ai cinquant’anni, lui timido drammaturgo, scrittore di successo, lei più vivace laureanda in sociologia in cerca di stimoli nuovi per la sua vita. Apparentemente una coppia molto comune che vive la propria quotidianità in maniera del tutto normale tra impegni di lavoro e opportunità di svago. La normalità però viene sconvolta dalla contemporanea partenza dei loro figli che per proseguire i propri studi varcano l’oceano in direzione dell’Europa e del Medio Oriente.
Leonardo e Martha restano soli nel silenzio della loro casa, nel vuoto della routine giornaliera che si fa sempre più opprimente. L’incomunicabilità si accentua, le tensioni si acutizzano, i due sembrano allontanarsi, non capirsi più come prima. Martha decide di iscriversi di nuovo ai corsi universitari e completare i suoi studi mentre Leonardo, in crisi creativa, si vede invadere la casa da giovani studenti colleghi della moglie e non trova mai un momento di tranquillità per potersi concentrare sul suo lavoro, finendo per cercare conforto nelle teorie di un bizzarro psicanalista esperto di disturbi della memoria e del desiderio.

Una storia che oscilla sempre tra fantasia e realtà, tra ciò che i protagonisti vorrebbero che accadesse e ciò che realmente si trovano a vivere. Fuggire allora dalla realtà o fronteggiarla coraggiosamente? In fondo il modo migliore per uscirne è probabilmente trovare un compromesso tra questi due estremi, cercare di essere se stessi e affidarsi ai sentimenti veri, quelli che per trenta anni hanno tenuto solido il rapporto di coppia senza dimenticare di usare ogni tanto una dose di sana spensieratezza giovanile per rinvigorirlo.
Una serie di gag irresistibili e di sospiri da groppo in gola si mischiano sapientemente nella sceneggiatura firmata dallo stesso Burman. Oscar Martinez dà volto a un personaggio esilarante nella sua perenne indecisione con le donne, commovente nel tentativo goffo di mostrare affetto ai propri figli e a tratti teneramente ridicolo nella sua ossessiva gelosia. Cecilia Roth è invece travolgente, trascinante, perfetta per interpretare una donna piena di voglia di vivere e mai rassegnata a una vita da adulta triste e abitudinaria. Ritmo perfetto, tanta camera a mano usata con grandissima padronanza, una scrittura attenta a ogni minimo dettaglio. Un film che speriamo trovi presto una distribuzione nazionale, una pellicola che merita di essere vista e rivista.


CAST & CREDITS

(El nido Vacío); Regia e sceneggiatura: Daniel Burman; fotografia: Hugo Colace; montaggio: Alejandro Brodershon; musica: Nico Cota e Santiago Rio Hinckelmann; interpreti: Oscar Martinez (Leonardo), Cecilia Roth (Martha), Ines Efron (Julia), Ron Richter (Ianib); produzione: BD Cine, Classic Film, Paradis Films, Wanda Vision S.A.; origine: Argentina, 2008; durata: 91’.


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