Finalmente maggiorenni

C’era una volta il famoso “humour” inglese: a volte graffiante, a tratti glaciale, sempre e comunque sottile e raffinato. Col tempo, però, ogni cosa è soggetta a trasformazioni anche radicali; non deve quindi sorprendere troppo che, proprio da oltremanica, giunga ora un film che si fondi quasi completamente su un umorismo volgare e scurrile, al punto di surclassare certi cine-panettoni nostrani che, anzi, ultimamente stanno cercando di virare su terreni meno “pecorecci”. Trasposizione cinematografica della sit-com britannica “The Inbetweeners”, Finalmente maggiorenni approda nelle nostre sale dopo aver ottenuto in patria mirabolanti successi al botteghino. Sulla scia della commedia demenziale americana degli anni Novanta, alla American Pie, il regista Ben Palmer cerca di fornire una nuova interpretazione di vecchi cliché, affidandosi a ritmi serrati e mitragliate di gag. E’ però molto forte il sapore di “già visto” che pervade la pellicola e che ne compromette i meccanismi comici e, quindi, anche la presa sul pubblico.
La storia è quella di quattro adolescenti londinesi che, finiti gli studi superiori, decidono di condividere una vacanza all’insegna del sesso e del divertimento sfrenato; con tanto entusiasmo e pochi soldi e col pesante fardello delle loro frustrazioni, i “fab four” sbarcano in uno squallido alloggio di Malia, nell’isola di Creta, desiderosi di assaporare sin da subito gli aspetti più piccanti della vita notturna. Ovviamente si troveranno a scontrarsi con la propria imbranataggine, inanellando una serie infinita di figuracce ed affrontando epiche disavventure a sfondo tragicomico. Alla fine i nostri eroi riusciranno ad ottenere, più o meno, quello che volevano, sia pure con modalità e controparti ben diverse da quelle che avevano immaginato all’inizio.
Pur strutturato come un susseguirsi vertiginoso di scenette grottesche e battute, il film presenta - se non altro - uno sviluppo narrativo abbastanza coerente, che non appare troppo pretestuoso e subordinato alla sola creazione di momenti comici; in altri termini, le situazioni farsesche sembrano generarsi spontaneamente, come inevitabile conseguenza della goffaggine dei protagonisti e della loro connaturata inadeguatezza. Si rileva, inoltre, un lodevole sforzo teso a conferire spessore ai quattro personaggi principali che, pur accomunati dai medesimi impulsi ormonali, risultano abbastanza caratterizzati e sufficientemente sfaccettati. Nel suo complesso, tuttavia, il film si rivela piuttosto carente proprio laddove, invece, avrebbe dovuto avere il suo punto di forza, ossia nella capacità di strappare risate. Troppe situazioni scontate, troppi momenti in cui la comicità è affidata soltanto alla scurrilità delle battute, troppe sequenze la cui rozza volgarità finisce per risultare fastidiosa; pur col suo ritmo decisamente serrato, alla lunga la pellicola si rivela monotona e ripetitiva.
Lo straordinario successo ottenuto in patria da Finalmente maggiorenni trova la sua principale motivazione nella formidabile azione di traino della serie Tv; un po’ quello che è successo anche da noi, sia pure in dimensioni molto più ridotte, con I soliti idioti. Due filiazioni televisive, dunque, ed anche però due prodotti che, per essere apprezzati, non implicano un intervento determinante delle funzioni cerebrali più elevate; sarà un caso o. forse, la Tv spazzatura colpisce ancora?
(The Inbetweeners Movie) Regia: Ben Palmer; sceneggiatura: Iain Morris, Damon Beesley; fotografia: Ben Wheeler; montaggio: William Webb, Charlie Fawcett; musica: Mike Skinner; interpreti: Simon Bird, Jason Buckley, Blake Harrison, Joe Thomas; produzione: Bwark Productions, Young Films; distribuzione: Eagle Pictures; origine: Gran Bretagna; durata: 100’.
