X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Fright night - Il vampiro della porta accanto

Pubblicato il 28 agosto 2011 da Alessandro Izzi
VOTO:


Fright night - Il vampiro della porta accanto

La più grave offesa che si possa fare ad un cacciatore di vampiri è l’aver letto qualche Twilight di troppo.
Lo dice, al colmo dell’offesa, Charlie Brewster, protagonista di questo gustoso remake del vecchio Ammazzavampiri, al suo ex migliore amico mentre cercano in una casa vuota le prove dell’attacco di un vampiro.
Il primo, incredulo, sostiene a spada tratta che i vampiri sono fole e che ostinarsi a crederne l’esistenza equivale a non voler diventare grandi, il secondo ha prove inconfutabili nel suo zaino, insieme ai paletti, ai crocefissi e alle pistole ad acqua santa pronte alla bisogna.
Il vecchio adagio secondo il quale la più grande arma del vampiro è lo scetticismo che circola circa la sua reale esistenza trova qui labile e troppo provvisoria conferma. I tempi di Stoker sono passati e Fright night è ben consapevole di dover parlare ad una platea di teen agers che se gli dici troppo chiaro che Twilight è una ciofeca rischi che al cinema non ci vengono neppure. Così ecco che il film gioca di sponda e le scomode verità le mette in bocca allo sfigato di turno, quello che lo sai fin da principio che è destinato a perir di morso e che te lo ritroverai presto tra gli antagonisti votati al lato oscuro della forza:“ Francamente mi offende che tu pensi che io abbia letto quei libri!”.

Fright night, in effetti, è un film che, nella mitologia vampirica, fa un passo avanti. Il che vuol dire che ne fa due indietro.
Intanto sgombra il campo da ogni dubbio: un vampiro non sbriluccica alla luce del sole, semmai esplode in una nuvola di cenere; un vampiro non è, né sogna d’essere vegetariano, semmai a caccia si diverte ad allungare i tempi se è abbastanza sazio.
In una notte buia e tempestosa te lo ritrovi ad abbordar fanciulle nel cui collo appuntare i canini e, in mancanza di meglio, anche un teen ager in piena tempesta ormonale può essere un valido spuntino. È un animale da preda, si sposta, fa gregari e soggiace a delle regole, non ultima quella che non può entrare in una casa se non viene prima invitato. Il che vuol dire che se non gli stendono tappeti rossi in tempo lui ti distrugge l’edificio per poi avanzare in mezzo alle rovine in cerca di gustose giugulari.
Il primo comandamento del film è quindi: via ogni traccia di sentimentalismo dal corpo del vampiro. La qual cosa non comporta l’assenza del romanticismo. Perché il vampiro è una canaglia strana. Conosce il cuore della sua vittima dall’odore del suo sudore e sa blandirlo con le parole finchè la guardia non si abbassa. La vittima, poverella, è sempre un po’ complice, è sempre pronta ad accettare il dono della maledizione di una vita eterna al buio della notte. Craig Gillespie ricompone un mito da vampiro degno della Hammer. Seducente e crudele: un passo dopo la sanguisuga ed uno prima del Don Giovanni. A questo mito contrappone una generazione veloce nel rimodulare i miti sui quali fonda la propria esistenza. Ai ragazzi di oggi basta, infatti, vedere una volta che il vampiro non si imprime su pellicola per capire che ci sono più cose in cielo e terra di quelle che sogna la nostra filosofia. Così il racconto fila veloce e l’ironia metareferenziale fa felice il cinefilo che ha sempre sospettato che il vampiro fosse figlio del cinema più che della letteratura.

Fright night non gira a vuoto, ha dalla sua un’ironia acidula ed attori al di sopra delle aspettative (Colin Farrell e Anton Yelchin sprizzano faville), ma resta un film di genere. In fondo, contento di esserlo.


CAST & CREDITS

(Fright night); Regia: Craig Gillespie; sceneggiatura: Marti Noxon; fotografia: Javier Aguirresarobe; montaggio: Tatiana S. Riegel; interpreti: Anton Yelchin, Colin Farrell, Imogen Poots, Toni Collette, David Tennant, Christopher Mintz-Plasse; produzione: DreamWorks SKG, Gaeta / Rosenzweig Films, Michael De Luca Productions; distribuzione: Walt Disney Pictures Italia; origine: USA, 2011; durata: 106’


Enregistrer au format PDF