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GIOVANI AQUILE - FLYBOYS

Pubblicato il 5 luglio 2007 da Gaetano Maiorino


GIOVANI AQUILE - FLYBOYS

Nel 1916, quando la prima guerra mondiale tocca l’apice della sua violenza e disperazione, un gruppo di giovani volontari americani decide di arruolarsi nell’aviazione francese per combattere la temibile Luftwaffe tedesca al fianco dei piloti transalpini. Nasce la squadriglia Lafayette, plotone aereo che, oltre alla funzione bellica, ha un forte impatto sull’opinione pubblica statunitense, spingendo gli statisti americani a decidere per l’intervento nel conflitto al fianco della coalizione anglo-francese.
Tra i due aspetti, quello prettamente militare e quello chiaramente propagandistico dell’iniziativa, Tony Bill punta, nel suo ultimo film, soprattutto sul primo. Giovani Aquile – Flyboys è infatti la storia romanzata della squadriglia Lafayette, della sua nascita, del suo addestramento, delle sue imprese, degli uomini che la componevano. Tra innumerevoli duelli e qualche gag che fa sorridere, c’è tempo anche per una storia d’amore.
James Franco lascia a casa i nuovi abiti da Goblin appena usati per Spiderman 3, e indossa la divisa dell’aviazione francese per recitare con ottimi risultati il ruolo del protagonista, Blaine Rawlings, cowboy in disgrazia che per non essere arrestato in patria, fugge e si arruola. Pian piano la sua figura nel gruppo acquista importanza e il giovane attore riesce a dare al personaggio i giusti toni, mischiando sapientemente rabbia e spavalderia, dolore e desiderio di vendetta, anche se qualche scivolata troppo romantica si poteva evitare.
Le altre giovani aquile sono un gruppetto di semi sconosciuti tutti all’altezza del ruolo, guidati nell’addestramento da un purtroppo mediocre Jean Reno (ma dov’è finito Leòn?!) che non convince quasi mai nel ruolo del capitano Thenault.
Il regista punta tutto sul valore della squadra come unico mezzo per il successo e mette alla prova in molteplici occasioni i giovani piloti, continuamente in pericolo, ma sempre pronti ad aiutarsi e a correre in soccorso l’uno dell’altro, senza paura, senza tirarsi indietro dinanzi alle difficoltà.
Le evoluzioni in cielo sugli SPAD S. XIII pilotati dai componenti della Lafayette e perfettamente ricostruiti, sono eccezionali e gli effetti visivi sono raramente individuabili tra le eccellenti performances degli stuntmen. Di fronte agli epici combattenti americani non c’è il celebre Barone Rosso, ma un temibile pilota teutonico che guerreggia su un aereo nero in testa all’aviazione germanica. I tedeschi, come sempre cattivissimi e quasi disumani in questo genere di film (dal punto di vista totalmente univoco) sono solamente corpi che precipitano o proiettili che uccidono.
Bill, aviatore per diletto, si concede fantastiche vedute e sontuose panoramiche, eroici personaggi dai retorici discorsi. Il risultato è una pellicola di puro intrattenimento, piacevole per gli occhi, spettacolare nelle sequenze aeree e veicolo di ideali facilmente recepibili, ma purtroppo eccessivamente lieve nel suo mostrare il conflitto, inefficace come racconto bellico, lontana dal voler denunciare eccidi o ingiustizie.
Tuttavia, l’obiettivo era semplicemente realizzare una sorta di biografia della squadriglia, e il risultato, in fondo, non è dei peggiori.


CAST & CREDITS

(Flyboys) Regia: Tony Bill; sceneggiatura: Phil Sears, Blake t: Evans, David S. Ward; fotografia: Henry Braham; montaggio: Chris Bluden, Ron Rosen; musiche: Trevor Rabin; scenografia: Eliza Solesbury; costumi: Nic Ede; interpreti: James Franco (Blaine Rawlings), Martin Henderson (Reed Cassidy), Jean Reno (Capitano Thenault); produzione: 20th Century Fox, Electric Entertainement; distribuzione: MGM; origine: USA 2006; durata: 130’; web info: www.flyboysdvd.com


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