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Giudizio Universale - The Sistine Chapel Immersive Show

Pubblicato il 13 giugno 2019 da Giulia Genovese


Giudizio Universale - The Sistine Chapel Immersive Show

Primo spettacolo permanente in Italia, all’Auditorium della Conciliazione di Roma, Giudizio Universale – The Sistine Chapel Immersive Show ha superato il traguardo delle 500 repliche – dal debutto del 15 Marzo 2018 – e, per festeggiarle appieno, ha lanciato l’iniziativa Un Venerdì in Bellezza. Lo spettatore romano o il turista in visita può, infatti, assistere allo spettacolo pomeridiano e, subito dopo, fare un’escursione serale ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina – ogni venerdì, fino al 25 Ottobre, al costo di un solo biglietto comprensivo di entrambe le attività.

Ideato da Marco Balich – direttore artistico e produttore di Cerimonie Olimpiche – e diretto dallo stesso – con la collaborazione di Lulu Helbek e la consulenza scientifica dei Musei Vaticani Giudizio Universale è uno show poliedrico e innovativo di soli 60 minuti, sulla realizzazione della Cappella Sistina e dell’altro capolavoro michelangiolesco del titolo; riuscendo, abilmente, a fondere arte, danza, musica e teatro. Prima dell’abbassamento delle luci, potrebbe sfiorare l’idea che una tale produzione possa essere solo un’astuta operazione commerciale volta ad aumentare il turismo nella Città del Vaticano; ma l’opera stessa risulta, così, sbalorditivamente, suggestiva, da lasciare ammaliati e a bocca aperta. Lo show inizia ripercorrendo la storia della capitale e città d’arte, fino all’epoca in cui Michelangelo si ritrovò di fronte al destino che segnò il suo legame con l’eternità. Attraverso una messa in scena che alterna spettacolari videoproiezioni immersive a 270°, effetti visivi e di luce, musica e performance live, Balich ci guida in una doppia creazione: l’una biblica e l’altra puramente artistica. Alla prima apparizione sul palco, troviamo Michelangelo davanti a un monolite di pietra; che – una volta scalfito – si trasforma nella statua del David. Poi, lo sguardo si sposta sulla ricostruzione di Ponte Sisto – per mano di Papa Sisto IV – e sulla Roma divenuta capitale della cristianità; giungendo, finalmente, alla Cappella Sistina – definita “Goccia di Bellezza” e simbolo della Chiesa davanti all’umanità intera – e alla predestinazione di Michelangelo – che, da scultore, diventa pittore, con il compimento della volta. Lui e il papa analizzano, dal punto di vista spirituale, religioso e artistico, gli affreschi già esistenti della Cappella – firmati, perlopiù, da Sandro Botticelli e Pietro Perugino – e innescano un confronto tra la Chiesa come istituzione e Dio in quanto simbolo di fede. In seguito, stelle, galassie ed astri si stagliano sulle teste degli spettatori, con l’arrivo del Big Bang e della Creazione dell’Universo. In quegli istanti – tra i più impressionanti ed estatici – non sembra più di essere all’interno di un teatro; ma si ha la sensazione di essere vicini a qualcosa di alto, inavvicinabile e divino – nel senso più sacro e onnipotente del termine. In tal modo, osserviamo Michelangelo, che volteggia, sospeso in aria; trasfigurando “la materia in un’idea di Dio” e realizzando i dipinti fluttuanti della Genesi e dell’Antico Testamento.

Lo spettacolo si avvale della contrapposizione scenica di un telo semi-trasparente – dove compaiono i video – e del palco vero e proprio – dove si muove il cast con il corpo di ballo. Oltre alle voci di Pierfrancesco Favino – che fa parlare Michelangelo, nella versione italiana – e Susan Sarandon – presente nella traduzione inglese – Giudizio Universale vanta anche un main theme musicale di Sting. Il finale – dedicato al solenne e inquietante Giudizio, 30 anni dopo la produzione della volta – vede Michelangelo avvolto in un telo rosso insieme ai ballerini, impegnati in una performance di danza moderna e avvinghiati l’un l’altro, come in una torre umana. Infine, la luce accecante di un pannello circolare invade la platea e gli occhi degli spettatori – giunti alla fine del viaggio e pronti ad essere condannati o assolti, davanti al volto di Dio.


(Titolo originale dello spettacolo) Giudizio Universale - The Sistine Chapel Immersive Show; Regia: Marco Balich e Lulu Helbek, con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani; drammaturgia: Luca Speranzoni; costumi: Giovanna Buzzi; scene: Stufish Entertainment Architects, Plastikart; musica: John Metcalfe, Sting; interpreti: Pierfrancesco Favino, Susan Sarandon, Valentino Infuso, Eugenio Di Fraia, Francesco Maria Cordella, Pietro Rebora; teatro e date spettacolo: Auditorium della Conciliazione di Roma - spettacolo permanente con biglietti acquistabili, al momento, fino al 31 Dicembre


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