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Grazia e Furore

Pubblicato il 5 novembre 2011 da Luca Lardieri


Grazia e Furore

Grazia e furore! nessun titolo potrebbe descrivere meglio questo piccolo documentario prodotto da Edoardo Winspeare. Silenzioso, delicato e intimista nella sua semplicità e genuinità il film segue la vita di due atleti salentini, Gianluca e Fabio Siciliani, già campioni mondiali di boxe thailandese e il loro dividersi tra Italia e Thailandia con usi, costumi e alimentazione diversa, collegati da un unico grande ponte rappresentato dall’amore e dalla passione per questo sport.
Uno sport molto elegante che ha diverse affinità con la danza. Non a caso infatti uno dei due fratelli è sposato con una ex ballerina, la quale, davanti ad una carriera ben avviata, ha preferito lasciare tutto per amore quando il suo uomo non aveva ancora iniziato la vita di Boxeur. Bellissima l’intervista nella quale lui racconta questa storia e il montaggio alterna alle sue parole le immagini della donna impegnata a scaldarsi alla sbarra. Gli occhi del ragazzo irradiano luce e ripercorre le tappe che lo hanno portato ad essere quello che è oggi quasi fosse tutto un sogno; una fiaba. L’amore, manifestato nelle sue più svariate forme, è dunque il motore principale di questo documentario, che spesso ci offre situazioni ed immagini degne di Lost in Translation.
La regista, Heidi Rizzo, non è mai invasiva, neanche quando il suo documentario procede per interviste. Tutto sembra un diario, un racconto in prima persona di chi ha deciso di fare della propria passione la propria vita. Una vita fatta di allenamenti, viaggi e vita familiare circondata dagli affetti più genuini e più sinceri. Le scene in cui l’atleta scambia opinioni con il proprio allenatore thailandese e gli errori di comprensione dovuti alla scarsa conoscenza dell’inglese da parte dei due sono davvero interessanti perchè, non solo rendono ancora più umano il loro rapporto ma ci fa vedere anche come questo sport/passione riesca a travalicare le frontiere e diventare un linguaggio universale. Bellissime inoltre le immagini degli incontri dove sembra di assistere ad una danza mortale. Per lunghissimi attimi i due contendenti si girano attorno studiandosi e senza mai sfiorarsi. Improvvisamente, con la rapidità di un cobra, uno dei due sferrà l’attacco verso l’altro e tutto ciò che fino a poco prima aveva incantato per eleganza, stupisce per vigore e furore.
Davvero sorprendente questo documentario di Heidi Rizzo (svizzera di nascita ma salentina di origini), la quale non sembra una esordiente ma una autrice con uno sguardo già ben definito. L’unica pecca che forse si potrebbe trovare a questa opera è il fatto di essere, forse, un po’ troppo televisiva in alcuni momenti (ciò sicuramente è dettato dalla formazione della autrice che oltre ad aver studiato presso la scuola della televisione elvetica, ha collaborato con diverse emittenti italiane e svizzere) , specialmente quelli ambientati a casa, ma siamo altresì certi che l’occhio di chi l’ha diretta ha sicuramente un gusto prettamente cinematografico e siamo dunque curiosi di vedere di cosa sarà capace con il suo prossimo lavoro.


CAST & CREDITS

(id.); Regia e fotografia: Heidi Rizzo; montaggio: Andrea Facchini; musica: Giovanni Arbace; produttori: Edoardo Winspeare e Gustavo Caputo; produzione: Saietta Film; Co-produzione: Rai Cinema; origine: Italia, 2011;durata: 65’.


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