X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



GRIMMLESS di Ricci/Forte

Pubblicato il 15 giugno 2011 da Leonardo Gliatta


GRIMMLESS di Ricci/Forte

Lo scatenato duo Gianni Forte e Stefano Ricci presentano al Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari (CS) il loro ultimo lavoro Grimmless, una produzione targata Regione Puglia.

Prosegue anche in questo Grimmless il lavoro di ribaltamento del senso comune, che avevamo ritrovato nell’ultimo spettacolo, Some Disordered Christmas Interior Geometries, definito per antinomia, con quell – less che è sradicamento. Se il lavoro precedente era un anti-Natale, questo non può che rivelarsi nell’assenza del titolo, nella mancanza di consolazione di una realtà che ha gettato alle ortiche il manto del principe azzurro. Grimm sta per fratelli Grimm, i narratori che hanno creato gli archetipi delle fiabe, ancora non edulcorate da Disney e dall’industria dell’intrattenimento. E dal corpus di fiabe ottocentesche parte il lavoro di appropriazione e adattamento delle stesse ai vissuti dei performer in scena, i quali, in monologhi alla Mariangela Gualtieri, svelano il lato oscuro dietro il candore del lieto fine. Potente il lavoro di scrittura del duo, con squarci evocativi di puro lirismo. Potrebbe risultare fastidioso l’eccessivo compiacimento nello stile di scrittura, che sacrifica l’immediatezza dell’espressione. Ricci/Forte aderiscono al presente senza cercare di riprodurlo; anche quando propongono il gergo dell’oggi, fatto di “add”, “richieste di amicizia”, “tag” e “status di facebook”, non cadono nel giovanilismo, ma costruiscono una drammaturgia senza mediazioni, frammentata in performance, a solo, siparietti dal gusto camp, come unico filo conduttore il telecomando che salta da un brano musicale all’altro. I performer – guai a chiamarli attori – raccontano di un mondo dove non c’è più la difesa della fantasia, dove la fabula è solo una menzogna per mascherare l’aridità di vite incompiute, insoddisfatte, depredate dei loro sogni. Entrano in scena con il proprio bagaglio emotivo da cui estraggono materiali scenici che viaggiano sul labile confine tra il trash del pop e l’estetica iperrealista. L’impressione che rimane, al di là di soluzioni espressive originali, è di un assunto che non trova appieno una coerenza interna come si poteva riscontrare in altri lavori del recente passato del duo. Il potenziale politico del discorso di Ricci/Forte sfuma in semplici accenni come “C’era una volta un paese a forma di scarpa e ora non c’è più”, oppure figurativamente attraverso il tricolore che viene usato per coprire il feretro delle valigie... Da vedette del teatro contemporaneo – sale con il tutto esaurito, un pubblico di affezionati che li adora, una critica che continua ad etichettarli in modi sempre più desueti e sfuggenti – Ricci/Forte hanno ora la grande occasione di cambiare passo e usare la potenza deflagrante della loro espressività al servizio di un discorso critico più strutturato.


(GRIMMLESS) di Ricci/Forte. Regia: Stefano Ricci; interpreti: Anna Gualdo, Valentina Beotti, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori, Anna Terio. Produzione: sostegno di Unione Europea/Regione Puglia/Teatro Pubblico Pugliese. In scena al Teatro Sybaris di Castrovillari, nell’ambito del Festival Primavera dei teatri, il 4 giugno 2011. Si ringrazia Angelo Maggio per le foto: www.linkingcalabria.it



Enregistrer au format PDF