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GUIDA PER RICONOSCERE I TUOI SANTI

Pubblicato il 9 marzo 2007 da Antonio Spera


GUIDA PER RICONOSCERE I TUOI SANTI

Dito Montiel è uno scrittore newyorkese trapiantato in California. Il suo romanzo autobiografico A Guide to Recognizing Your Saints è adesso diventato film. Lo ha voluto fortemente Robert Downey Jr. che, rimasto colpito dopo aver visto l’autore leggere il suo testo in uno spettacolo, ha cercato in tutti i modi di portarlo sullo schermo. La coraggiosa operazione è stata avvalorata e finanziata anche dalla star della musica Sting, produttore della pellicola. Dietro la macchina da presa c’è lo stesso Montiel, qui alla sua prima prova da regista.
Il film narra del ritorno di Dito alla sua città natale ed è costruito su due piani temporali: quello presente, del suo viaggio verso New York per andare a trovare il padre malato, e quello dell’estate del 1986, mostrato in flashback. Attorno alla tematica centrale del rapporto padre-figlio, l’autore sviluppa un’analisi della provincia newyorkese. Amicizia, violenza e multirazzialità sono gli elementi che rendono la pellicola anche una profonda immersione nell’intera cultura americana. Il primo richiamo va ovviamente a Spike Lee, anche per certe scelte stilistiche (vedi i personaggi che parlano guardando direttamente in macchina), ma manca di quell’umorismo graffiante e di quella perfetta coralità che caratterizzavano le prime pellicole del regista afroamericano.
Montiel sa dosare bene i tempi, alternando adeguatamente passato e presente, e sapendo gestire con sufficiente maturità il ritmo della narrazione. Il lavoro più importante, però, lo fa sugli attori. La recitazione non supera mai i toni dovuti, gli interpreti risultano perfetti per i personaggi a cui sono stati affidati e non cadono in patetismi a cui certi dialoghi avrebbero potuto indurre. L’alter-ego dell’autore è lo stesso Robert Downey Jr., che si conferma uno degli attori più duttili dell’ultimo cinema americano. I genitori di Montiel sono interpretati dagli straordinari Dianne Wiest e Chazz Palminteri: se la prima sa, come sempre, rendere al meglio i nervosismi e le preoccupazioni delle donne che porta sullo schermo, il secondo brilla di luce propria, fornendo una performance senza sbavature e di rara intensità.
Il film appare appetibile già dal titolo. I santi citati sono la famiglia, gli amici, gli amori giovanili e tutto ciò che l’esperienza può recare all’uomo: l’importante, ovviamente, è saperli riconoscere e soprattutto non dimenticarsi mai di loro. Montiel non scade nel provincialismo in cui poteva essere trascinato dal genere del racconto e riesce a chiudere la pellicola senza abbracci lacrimevoli. Nonostante ciò, il regista sa di non poter pretendere troppo e il film non ottiene mai lo slancio necessario per coinvolgere pienamente.
A Guide to Recognizing Your Saints rimane comunque un interessante prodotto del cinema indipendente USA. Lodevole il fatto che abbia trovato una distribuzione in Italia.

Incontro con Dito Montiel, Chazz Palminteri e Trudie Styler


CAST & CREDITS

(A Guide to Recognizing Your Saints) Regia: Dito Montiel; soggetto: dall’omonimo romanzo di Dito Montiel; sceneggiatura: Dito Montiel; fotografia: Eric Gautier; montaggio: Jake Pushinsky, Christopher Tellefsen; musica: Jonathan Elias, Jimmy Haun, David Wittman; scenografia: Jody Asnes; costumi: Sandra Hernandez; interpreti: Robert Downey Jr. (Dito Montiel), Chazz Palminteri (Monty), Dianne Wiest (Flori), Rosario Dawson (Lauree); produzione: TRUDIE STYLER PER BELLADONNA PRODUCTIONS, ORIGINAL MEDIA; distribuzione: Mikado; origine: USA 2006; durata: 98’


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