X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Histórias de Guimarães

Pubblicato il 10 novembre 2012 da Giovanna D’Ignazio

VOTO:

Histórias de Guimarães

Tre sono le Histórias de Guimarães che i registi portoghesi João Nicolau, João Botelho e Tiago Pereira mettono in scena dando vita ad un originale ibrido di tradizione ed innovazione. Consapevoli dell’impossibilità di scindere arcaico e contemporaneo, ormai amalgamati tra loro, il trio si arrende a questa fusione facendone la cifra stilistica del trittico di cortometraggi che costituiscono questo film che attinge alle tradizioni popolari della città portoghese di Guimarães.

Apre le Histórias de Guimarães il corto O dom das Làgrimas di João Nicolau, il più cinematograficamente interessante dei tre film brevi. Il regista narra con toni fortemente surreali una leggenda dal gusto fiabesco. La macchina da presa, rigorosamente immobile, con l’eccezione di una breve carrellata, inquadra il principe/cacciatore Filipe che, in felpa e scarpe da ginnastica, vaga tra i boschi e nei centri commerciali in cerca di consigli sul come consolare la sua piangente principessa motociclista dalla lunghissima chioma bionda. Nel secondo episodio dal titolo O bravo som dos tambores di João Botelho vengono invece esaltate le bellezze architettoniche della città di Guimarães che fanno da scenografia alle danze della giovane protagonista del corto e alla festa tradizionale in onore dei Nicolini, durante la quale si suonano tamburi sino a farsi sanguinare le mani e si issa un alto tronco di pino al cielo. L’ultimo film breve, Vamos tocar todos juntos para ouvirmos melhor di Tiago Pereira, ha invece un taglio più antropologico nell’essere incentrato sui balli e i canti popolari intonati dagli anziani del luogo, inquadrati talvolta in t-shirt e scarpe da ginnastica e talvolta in abiti tradizionali, mentre sono musicalmente accompagnati sia dai suonatori di strumenti tradizionali che da una distorta chitarra elettrica.

Emerge in Histórias de Guimarães il desiderio che ha animato tanto cinema contemporaneo, di voler conservare una tradizione che si teme di perdere e che è già sicuramente molto cambiata nell’arco di pochi decenni, tuttavia, sebbene sia interessate la commistione tra arcaico e contemporaneo e la mescolanza dei due sia inquadrata con l’intenzione di sottolinearne la ricchezza, piuttosto che evidenziarne moralisticamente in senso di impoverimento culturale, i tre corti risultano stridenti e difficilmente coinvolgenti per chi ignori la cultura portoghese.


CAST & CREDITS

(id.); Regia: João Nicolau, João Botelho, Tiago Pereira; origine: Portogallo, 2012; durata: 85’;


Enregistrer au format PDF