I Lunedi Al Sole

Scaricati da un mondo del lavoro la cui ormai precaria realtà è tristemente rappresentata da stabilimenti e fabbriche che chiudono, i protagonisti di Fernando Leon De Aranoa si ritrovano proiettati nel livido panorama di una cittadina industriale della Spagna del nord, sospesi in quello stato transitorio che appare infinito tra perdita della propria occupazione intesa anche come identità sociale e ritrovamento di un nuovo posto nell’ordine produttivo delle cose. Cogliendoli in questa fettuccia di tempo che si ripiega su stessa, De Aranoa sceglie di raccontarci degli uomini che non chiedono di essere altro che se stessi anche nella forma più apatica e sconsolante che possa manifestarsi: corpi vinti dall’inerzia, abbandonati vulnerabili alla luce del sole e che oppongono l’unica resistenza di cui possono essere capaci, resa dalla forza trattenuta ed emozionante degli incontri, delle confidenze disilluse, amare, ironiche dove il contenuto di ciò che si dice è svuotato dal senso della routine e dell’abitudine e l’atto in sé del comunicare acquista il valore assoluto del proprio riconoscimento e di quello dell’altro. Il traghetto che dovrebbe condurre all’inizio di ogni settimana Santa, Josè, Lino verso l’illusorio orizzonte di un impiego probabilmente senza nessuna aderenza e sradicato dalla memoria peculiare di quei corpi, cambia gradualmente rotta così come la mdp del cineasta spagnolo si stringe empaticamente addosso ai volti dei suoi personaggi e contrappone questo paesaggio sempre meno inerte ma più ricco di una luce irradiante fierezza e calore non solo all’alienante e decadente squarcio dell’iconografia capitalista, ma ancor più all’immagine che questo tipo di iconografia produce dell’uomo. Lo sguardo di Aranoa li libera dalla schiavitù di figure sepolte tra gli ingranaggi della catena di montaggio e il bozzettismo schematico di caricature di una disperazione senza fondo. Ciò che qui si ricerca attraverso un pedinamento puntuale e incisivo e al tempo stesso tenero e affettuoso è la dignità e la vitalità di questi uomini, l’unica via di salvezza dal rinunciare a se stessi.
[marzo 2003]
(Los Lunes al sol)
Regia: Fernando Leon De Aranoa ; sceneggiatura: Fernando Leon De Aranoa; fotografia: Alfredo Mayo; scenografia: Julio Esteban; costumi: Maiki Marin; musica:Lucio Godoy; montaggio: Nacho Ruiz Capillas; interpreti: Javier Bardem, Luis Tosar, Jose Angel Egido, Nieve de Medina, Enrique Villen, Celso Bugallo, Joaquim Climent; produzione: Elias Querejeta, Jaume Roures; durata:113’; distribuzione: Lucky Red
