I mostri oggi

Continua inesorabile la tendenza della commedia italiana a riprendere e rielaborare grandi film del passato. A volte essa tende ad essere camuffata dietro a titoli nuovi, altre volte, come in questo caso, rende esplicito il riferimento al capolavoro a cui si ispira.
I mostri oggi ha una triplice natura, al cui interno possono essere rintracciate queste componenti: il sequel, l’omaggio e l’operazione commerciale. Possiamo senza dubbio affermare che alla base di questo prodotto è situata sicuramente la terza componente, la quale poi è stata camuffata da sequel e dalla quale successivamente gli autori si sono indirizzati verso un omaggio cinematografico che è rimasto vivo solo nelle loro intenzioni.
Con un pizzico di amarezza, bisogna affermare che I mostri oggi non convince fino in fondo e che risulta nel complesso alquanto sbrigativo e poco curato nello stile e nelle tonalità. Beninteso, la nostra analisi del film di Oldoini non è viziata da un giudizio negativo preventivo. Anzi. Sebbene scomodare i capolavori ed i grandi artisti del passato del nostro cinema non possa essere un’azione vista sempre di buon occhio, rimane la convinzione che l’operazione in sé di questo sequel/remake avrebbe potuto portare ad un risultato interessante e curioso.
Ora però la domanda sorge spontanea, come direbbe qualcuno: era proprio necessario riesumare la cattiveria dei personaggi del film di Risi e riproporla ai giorni nostri? Dato il risultato ottenuto, la risposta non può che essere negativa. E’ missione ardua e complicata, infatti, scovare all’interno di I mostri oggi una motivazione, lontana dall’operazione commerciale, che possa giustificare il completamento di una trilogia che mai era stata concepita come tale. Non è il semplice confronto con i due “prototipi” a spingerci verso tale conclusione – anche in caso di prodotto migliore, il film del 1963 e quello del 1977 sarebbero comunque stati inarrivabili – ma è l’opera stessa di Oldoini a presentare troppi difetti e pochi pregi.
Questo tentativo di portare sullo schermo i mostri del nostro tempo manca soprattutto di una satira che sappia andare oltre alle solite ed ormai banali accuse che si porgono alla società italiana contemporanea. L’ignoranza, la malattia del “calciocentrismo”, la droga televisiva, la persistenza del sistema camorristico, i vizi della borghesia e del mondo dello spettacolo, il precariato sono argomenti scontati di cui si discute in continuazione e su cui è ormai oggettivamente facile costruire piccole storie di natura satirica. Tutti i giorni assistiamo nelle trasmissioni televisive a sketch satirici su problemi sociali di questo tipo ed alcuni episodi della pellicola di Oldoini sembrano proprio ricalcare quest’ultimi, dimostrando una diretta discendenza dall’estetica del piccolo schermo piuttosto che dai “vecchi mostri” di Risi, Scola e Monicelli. Ciò di cui si avverte l’assenza non è dunque la capacità di graffiare, quanto invece l’abilità nel farlo in modo innovativo rispetto ai nuovi canoni televisivi.
E’ un peccato, però. In alcuni episodi infatti sono presenti diversi spunti accattivanti (soprattutto in quello con la Ferilli e Neri Marcorè) e gli attori regalano ottime prove. Abatantuono, Bisio, Buccirosso, Finocchiaro, Ferilli, Marcorè, Panariello formano inaspettatamente un cast sorprendente, che riesce a cambiare faccia e toni con molta facilità. Certo, non hanno la classe di Tognazzi, Gassman e Sordi, ma non sono di certo le loro interpretazioni a nuocere al film. Il problema principale risiede nel fatto che Oldoini, purtroppo, non vale neanche la metà dei registi della grande commedia all’italiana. E’ doveroso però ammettere che, almeno, dal film non trapela la presunzione di riuscire a raggiungere i loro livelli. Questo atteggiamento, fortunatamente, rimane solamente la prerogativa di chi ci ha raccontato i vari manuali d’amore e le vicende di alcuni atipici italiani all’estero.
(I mostri oggi) Regia: Enrico Oldoini; sceneggiatura: Franco Ferrini , Giacomo Scarpelli, Silvia Scola, Marco Tiberi, Enrico Oldoini; fotografia: Federico Masiero; montaggio: Mirco Garrone; musica:Louis Siciliano; costumi: Monica Gaetani; interpreti: Diego Abatantuono, Giorgio Panariello, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Claudio Bisio, Angela Finocchiaro, Neri Marcorè; produzione: Coloradofilm, Dean Film, Warner Bros.; distribuzione: Warner Bros.; origine: Italia; durata: 102’.
