I puffi 3D

A dar retta ai chakra capiremmo un sacco di cose cui l’artista arriva, di solito, per intuito.
Nella cromoterapia, infatti, il blu, il colore dei puffi, è legato al Gola viśuddha, un punto d’energia che apre le vie al pensiero e distacca l’individuo dal contingente.
Il blu è il colore della parola, intesa però nella sua accezione più profonda. Non la parola divisiva del mondo occidentale, che tutto separa nel tentativo di definire, ma la parola inclusiva del mondo orientale che tutto porta in seno all’intuizione. La parola è espressione del sé, della propria essenza profonda. Ed infatti, ogni puffo, in rispetto alle regole del proprio colore, porta il nome del suo temperamento. La parola è il suo modo di essere. Ogni dissimulazione è, per loro, bandita. La caratteristica dei puffi è la sincerità. Il che li rende svenevoli ed un po’ dolciastri nel nostro mondo fatto di cinismo e tutto orientato verso il Root mūlādhāra del rosso della terra e della sicurezza (noi gli associamo più la sessualità che per i chakra è invece l’arancio e che è, guarda un po’, il colore meno presente nella tavolozza cromatica dei puffi se non per quel Birba che è gatto maschio e ferino).
Riportare queste creature dalle tavole colorote di Peyo al film in live action, sulla carta poteva sembrare impresa improba oltre che improbabile. E, invece, il blu passa al grande schermo e al 3D con quella strana leggerezza che è propria di un colore che dopo di sé vede solo l’indaco e il violetto che sfiorano l’ultrasensoriale e il divino. Eh sì, perché la semplicità dei puffi, il loro mondo pastello che non conosce le divisioni dei bianchi e dei neri, conduce allo spirito. E non a caso piace ai bambini che, insieme con i folli, non hanno ancora dimenticato il percorso che conduce alla santità.
I puffi sono così, giocosi esemplari di una spiritualità che raggiunge il premio senza passare per il fioretto, che è indice puntato verso Dio senza il desiderio di raggiungerlo. Fossimo tutti puffi non ci sarebbe fame nel mondo, né guerra. In fin dei conti è proprio a questo che aspira Gargamella il cui colore è il nero, l’assenza di ogni colore. Escluso anche dall’arcobaleno che scinde il bianco in tutti i possibili intermedi. Solo che lui non se ne rendo conto. Vorrebbe distillare il blu, ma è incapace a divenire blu a sua volta. Un gioco di colori talmente primario che neanche Hollywood, che tutto esemplifica sino a renderlo miele, riesce ad intaccare.
Sicché, proprio in virtù di quella semplicità sincera che è propria di questi folletti alti appena tre mele o poco più, il film riesce bene malgrado le intenzioni. La magia non si piega alle ragioni del commercio. Semmai ci passa sopra. O le tiene a distanza. In fin dei conti di questo I puffi 3D a non funzionare è proprio la parte umana, la coppietta lietamente in attesa di un pargolo prossimo venturo. Tutto il resto è esattamente come dovrebbe essere d’una tale semplicità che anche la metafora del “si può essere anche un eroe se solo lo si vuole” gli sta larga come un maglione che ha passato troppi lavaggi. Si raccontano da soli i puffi, anche in un 3D che si illumina solo all’inizio e alla fine lasciando il mezzo a mezzo. Si lasciano prendere da un Gargamella che regge splendidamente il passaggio da cartone ad attore da lasciarci pensare che, in fondo, sia sempre stato così, col cinismo perfetto di Hank Azaria. E ci lasciano, dopo un’ora di divertimento finalmente innocuo, col solo dubbio che le voci originali magari erano meglio. In fin dei conti Tontolone era, in America, Anton Yelchin.
(The Smurfs); Regia: Raja Gosnell; sceneggiatura: J. David Stem, David N. Weiss; fotografia: Phil Meheux; montaggio: Sabrina Plisco; musica: Heitor Pereira; interpreti edizione americana: Neil Patrick Harris, Jayma Mays, Sofia Vergara, Hank Azaria, Anton Yelchin, George Lopez, Katy Perry, Alan Cumming, Paul Reubens, Fred Armisen, Jonathan Winters, Gianni Musy, Marco Guadagno, Fiamma Izzo D’Amico, Simone Mori, Fabrizio Mazzotta, Riccardo Rossi; produzione: Columbia Pictures, Kerner Entertainment Company, Sony Pictures Animation; distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia; origine: Belgio, USA, 2011; durata: 103’
