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I ragazzi stanno bene

Pubblicato il 11 marzo 2011 da Giovanna D’Ignazio


I ragazzi stanno bene

Al suo quarto lungometraggio Lisa Cholodenko (già regista di High Art, di Laurel Canyon e di Cavedweller, nonché di alcuni episodi delle serie tv Life on the street, dell’ottima Six feet under, Hung e The L word) conferma le sue qualità di sceneggiatrice e regista: I ragazzi stanno bene, vincitore di due Golden Globe e candidato a 4 premi Oscar (miglior film, miglior sceneggiatura originale, miglior attrice protagonista e miglior attore non protagonista), pur non avendo ottenuto nessuna statuetta, conquista a ragione la critica e, si spera, anche il pubblico italiano, particolarmente bisognoso della “lezione” di sana laicità che la regista ci offre.
La diciottenne Joni e il quindicenne Laser sono stati concepiti dalle loro due madri, Nic e Jules grazie all’inseminazione artificiale. Le due donne, legate da una relazione omosessuale, pur essendo riuscite a crescere i figli serenamente, quando scoprono che i due ragazzi hanno rintracciato il loro donatore di sperma (lo stesso per entrambi) devono rassegnarsi ad affrontare la scelta dei figli di approfondire la conoscenza dell’uomo. Paul, affascinante trentacinquenne impegnato nella gestione della sua piccola attività agricola biologica, è irresistibilmente attratto da questa famiglia che indirettamente e a sua insaputa ha contribuito a creare, diventando così un rivale per Nic, della quale tenta inutilmente di prendere il posto.

I ragazzi stanno bene è una divertente e delicata commedia sui temi della contemporaneità nei quali la famiglia è da sempre un fondamentale indicatore. «Non c’è nessun messaggio sui matrimoni gay» afferma giustamente la Cholodenko «ci siamo concentrati sugli esseri umani, non sulle grandi questioni». Nel film il complesso e strumentalizzato dibattito sui rapporti tra sessualità e famiglia, che spesso raggiunge toni tristemente ridicoli, è abilmente smascherato della sua ipocrisia; ci giunge invece uno spaccato di vita autenticamente sana (ma non per questo priva dei tipici problemi legati alla coppia e all’educazione dei figli), basata sulla semplicità di quei valori - rispetto reciproco, capacità di confrontarsi e dialogare al di là delle naturali incomprensioni - che i sostenitori della “tradizionale famiglia patriarcale ad ogni costo” sembrano aver smarrito, pur dichiarandosene depositari. «Interessante della relazione è vedere quanto questa sia ordinaria» dichiara Julianne Moore cogliendo il reale successo del film, il cui merito principale è quello di affrontare in modo intelligente la necessaria dialettica tra la complessità della sessualità individuale e il bisogno di condividerne, nei limiti del possibile, onori e vergogne con i membri della propria famiglia, affinché questi possano conoscere realmente le persone con cui vivono per superare insieme le inevitabili crisi e difficoltà.

Colpiscono la genuina laicità e la riuscita naturalezza con la quale questa famiglia, anticonvenzionale per eccellenza, viene inquadrata e raccontata riuscendo addirittura ad incarnare quella norma smarrita che i bigotti nostrani indicano essere rintracciabile nell’ottuso e desolante “machismo” che invece non risponde affatto alla contemporanea latitanza dell’autorità patriarcale denunciata da cinema e fiction degli ultimi anni. I ragazzi stanno bene svela quanta confusione e povertà di spirito si nascondano dietro questo atteggiamento, proponendo un modello di uomo finalmente positivo, quale Paul, che però dovrà lottare e dimostrarsi realmente all’altezza delle esigenze della famiglia per poter riconquistare il ruolo che ha irresponsabilmente perduto e senza il quale si rende conto tardi (ma forse non troppo, data l’apertura del finale) della propria insignificanza.


CAST & CREDITS

(The kids are all right); Regia: Lisa Cholodenko:; sceneggiatua: Lisa Cholodenko, Stuart Blumberg:; fotografia: Igor Jadue-Lillo:; scenografia: Julie Berghoff:;montaggio: Jeffrey M. Werner:; musica: Carter Burwell:; interpreti: Annette Bening (Nic); Julianne Moore (Jules), Mark Ruffalo (Paul), Mia Wasikowska (Joni), Josh Hutcherson (Laser), Yaya DaCosta (Tanya):; produzione: Antidote Films, Mandalay Vision, Gilbert Films:; distribuzione: Lucky Red:; origine: U.S.A.:; durata: 106’.


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